Comune
di Parma
Comune di Noceto
Università degli Studi di Milano
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
in collaborazione con Skira Editore
presentano il volume
Acqua e civiltà nelle Terramare
La vasca votiva di Noceto
a cura di Maria Bernabò Brea e Mauro Cremaschi
Università degli Studi di Milano/Skira (2009)
264 pp., € 50
mercoledì 25 maggio 2011, alle ore 18
PARMA, Casa della Musica
Piazzale S. Francesco 1
info 0521.031170
Saluta
LUCA SOMMI, Assessore alla Cultura del Comune di Parma
Introduce
FABIO FECCI, Assessore alla Sicurezza del Comune di Parma
Interviene
GIUSEPPE PELLEGRINI, Sindaco del Comune di Noceto
Presenta il volume
FILIPPO MARIA GAMBARI, Soprintendente ai Beni Archeologici dell’Emilia
Romagna
Saranno presenti gli Autori Maria Bernabò Brea (Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna) e Mauro Cremaschi (Dipartimento di Scienze
della Terra dell'Università di Milano)
Il volume illustra i primi risultati degli scavi e degli studi condotti fino ad oggi su una eccezionale testimonianza archeologica venuta in luce nel territorio di Noceto: una gigantesca vasca di legno del XV sec. a.C., vero e proprio bacino artificiale probabilmente destinato alla deposizione di offerte votive, conservatosi grazie alle particolari condizioni del terreno. Le indagini archeologiche e naturalistiche, tuttora in corso, sono il risultato della collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, l’Università degli Studi di Milano e il Comune di Noceto.
“Acqua e civiltà nelle Terramare, la vasca votiva di Noceto”
Università degli Studi di Milano/Skira (2009) 264 pp., € 50
a cura di M. BERNABÒ BREA & M. CREMASCHI
RECENSIONE di Alessandro Fontana
Dipartimento di Geografia - Università degli Studi di Padova,
alessandro.fontana@unipd.it
Il volume riguarda la straordinaria scoperta archeologica di una grande vasca
votiva in legno risalente all'età del Bronzo medio, situata su di un terrazzo
fluviale pleistocenico al piede dell'Appennino Parmense. La vasca, costituita da
un cassone ligneo con dimensioni di 13x22 m e fondo circa 4 m, era completamente
riempita da sedimenti fini laminati e giaceva al di sotto della falda freatica.
Tale situazione ha consentito la preservazione della struttura e dei numerosi
reperti in legno, fibre vegetali, osso, terracotta e pietra, deposti come
offerte rituali al suo interno.
La vasca è una testimonianza totalmente nuova sull'ambiente, sulla cultura
materiale, sul livello organizzativo e sul mondo rituale del II millennio a.C.
Si tratta di una sorta di capsulatempo rimasta aperta pochi decenni e che ha
conservato fino ad oggi un eccezionale archivio scientifico. Il ritrovamento ha
importanti ricadute sulla comprensione della cosiddetta civiltà delle Terramare
e delle dinamiche ambientali ed ecologiche che caratterizzarono la pianura
padana tra il 1600 e il 1150 a.C., lasciando un'impronta fondamentale nel
paesaggio.
Il volume, 264 pagine a colori di formato 24x30,5 cm, ha un costo di 50 € e
risulta ben curato per la completezza e complementarietà degli aspetti trattati
e nella veste grafica; la ricerca, condotta con un approccio interdisciplinare,
è stata realizzata con metodi all'avanguardia ed è d'interesse per vari
ricercatori delle discipline legate all'archeologia e al paleoambiente
dell'Olocene recente (archeologi, geologi, archeozoologi, palinologi e
paleobotanici). Il libro, pur avendo un taglio specialistico, è stato scritto
con l'intento di poter essere compreso anche da un pubblico più vasto di
appassionati.
Lo studio è frutto di una collaborazione tra il Dipartimento di Scienze della
Terra dell'Università di Milano e il Museo Archeologico Nazionale di Parma,
sotto la guida rispettivamente di Mauro Cremaschi e Maria Bernabò-Brea, che
cooperano da oltre 20 anni allo scavo di siti preistorici e protostorici nella
pianura padana centrale, contribuendo in modo decisivo all'avanzamento delle
conoscenze di questo settore (ad es. BERNABÒ BREA et al., 1997).
L'opera consiste di 16 capitoli e, oltre ai curatori, i testi sono di A. Aceti,
E. Castiglioni, R. Conversi, J. De Grossi Mazzorin, P. Ferrari, V. Garavaglia,
S. Maggioni, A. Mutti, M. Pelfini, C. Pizzi, C. Putzolu, C. Ravazzi, M. Rottoli,
M. Salvioni, E. Vescovi e A. Zerboni.
Il libro tratta di un ritrovamento eccezionale per almeno 3 aspetti: l'unicità
della vasca per dimensioni e tipologia del manufatto, il notevole grado di
conservazione della struttura e dei reperti che conteneva, le informazioni
paleoambientali e
archeologiche che si possono ricavare dalla loro analisi.
L'altro aspetto non secondario è la rapidità con cui sono stati condotti buona
parte degli studi e con cui sono stati già pubblicati. Il sito è stato infatti
scavato tra il 2004-2008 e il libro è uscito a meno di un anno dall'ultima
campagna. Il volume tuttavia non è la sintesi finale, in quanto le ricerche
stanno proseguendo e ci si deve attendere quindi una miglior comprensione delle
tecniche costruttive del manufatto e delle ricostruzioni paleoambientali.
Lo studio della civiltà terramaricola è uno dei temi classici della Protostoria
italiana ed è un argomento di notevole complessità, la cui comprensione risulta
spesso difficile se non si è specialisti del settore. Uno dei pregi di questo
volume è la presenza dei primi tre capitoli introduttivi, che forniscono delle
sintesi aggiornate dei temi generali riguardanti le ricerche sulla civiltà delle
Terramare e aiutano per comprendere a pieno le parti successive. Il capitolo 1
offre una dettagliata panoramica dell'età del Bronzo della pianura padana, ma
con un linguaggio accessibile anche ai non archeologi. E' una sintesi importante
che integra le conoscenze precedenti alla luce delle nuove scoperte italiane ed
europee. Nel capitolo 2 sono presi in considerazioni le relazioni esistenti tra
uomo e ambiente durante il II millennio a.C., evidenziando il notevole impatto
che le popolazioni delle terramare ebbero sulle dinamiche naturali. Nel terzo
capitolo viene considerata la storia degli studi sulla civiltà delle Terramare e
sull'area di Noceto. Nel capitolo 4 sono discussi gli aspetti geomorfologici e
geologici del sito archeologico e dell'alta pianura parmense, mentre nel
capitolo successivo sono descritte le operazioni di scavo archeologico e di
documentazione scientifica raccolta durante il cantiere. I capitoli 6 e 7
trattano di come è stata costruita la vasca e di come si sia formato il suo
riempimento, costituito in buona parte da alternanze millimetriche di fanghi
lacustri, disposte in lamine chiare inorganiche e scure organiche. Nel capitolo
8 sono presentati i risultati delle analisi palinologiche e paleobotaniche
svolte sui riempimenti della vasca, che consentono di avere una visuale di
quella che era la copertura vegetale locale e regionale, con un dettaglio
cronologico normalmente impensabile nei contesti archeologici. Seguono poi i
capitoli tra il 9 e il 16 in cui vi sono le descrizioni delle modalità di
deposizione degli oggetti ritrovati nella vasca e la loro analisi, suddivisi per
gruppi: resti di carbone, vasi in ceramica, statuette e vasetti in miniatura,
ciottoli e industria litica, attrezzi lignei e in fibra vegetale. Da segnalare
la presenza fra le offerte di 4 aratri in legno, di cui 2 completi, un manico di
ascia, un arco e alcuni cesti in vimini. Nel capitolo 11 sono presentati i
risultati preliminari delle analisi dendrocronologiche sui pali e le assi di
quercia che formavano la vasca e che hanno consentito di dimostrare che questa
struttura religiosa rimase in uso a partire dalla metà del 1500 a.C. per alcuni
decenni.
La grafica del libro è molto ricca e curata, con disegni e soprattutto
fotografie di ottima qualità; intervallate ai capitoli vi sono 6 sezioni
fotografiche con immagini a tutta pagina che consentono una sorta di visita
virtuale al cantiere di scavo e una mostra dei reperti. La scelta di mettere le
immagini alla fine dei capitoli dà al volume un notevole impatto grafico,
tuttavia rende talvolta faticosa la lettura. Infatti, per una comprensione
efficace del testo, si deve spesso saltare alla fine del capitolo cercando la
figura cui il testo fa riferimento, con un andirivieni che risulta talora
complicato.
La bibliografia, puntuale e molto aggiornata, fa riferimento anche alla
letteratura internazionale e fornisce al lettore un efficace quadro di
riferimenti per eventuali approfondimenti.
BIBLIOGRAFIA
BERNABÒ BREA M., CARDARELLI A. & CREMASCHI M. (a cura di) (1997) - Le Terramare,
la più antica civiltà padana. Electa, Milano, 801 pp.
Promosso da: |
Comune di Parma, Comune di Noceto, Università degli Studi di Milano e Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna in collaborazione con Skira Editore |
Quando: |
mercoledì 25 maggio 2011, alle ore 18 |
Città: | Parma |
Luogo: | Casa della Musica |
Indirizzo: | Piazzale San Francesco n. 1 |
Provincia: | Parma |
Regione: | Emilia-Romagna |
Info: | Sig.ra Enrica Chierici (0521.031150) infopoint@lacasadellamusica.it - www.lacasadellamusica.it |
Pagina a cura di Carla Conti, informazioni di Maria Bernabò Brea e Mauro Cremaschi