Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Palazzo di Ludovico il Moro
Sala delle Carte geografiche
Via XX Settembre 122
info 0532.66299
Da venerdì 3 a domenica 12 maggio 2013 mostra di opere di Rodolfo Pasquinelli, in arte
Pasquinaccio
Visitabile dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 17 (la biglietteria chiude alle ore 16.30)
Ingresso museo € 5,00
Domenica 5 maggio 2013, ore 11, concerto del Gershwin Quintet
(quattro sax e pianoforte)
Ingresso museo + concerto € 10,00
Inedito ma non casuale accostamento tra pittura, scultura e musica. Questo
propongono il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e l'Associazione Culturale
Bal'danza con l'iniziativa "Musica, poesia e arte per Ferrara” che si svolge,
con momenti e iniziative diverse, nella prestigiosa Sala delle Carte Geografiche
del museo.
Da venerdì 3 (inaugurazione ore 17.30) a domenica 12 Maggio, il museo
ospita una piccola mostra di alcune pitture e sculture di Rodolfo Pasquinelli, in arte Pasquinaccio.
Domenica 5 Maggio, alle ore 11, il Gershwin Quintet, quattro sax e
pianoforte, dedicherà all'artista un concerto, con musiche di Bernstein,
Gershwin e Piazzolla
Rodolfo Pasquinelli, in arte Pasquinaccio
In terra di Marche è consuetudine storpiare il nome o il cognome delle
persone considerate un po' fuori dal comune. Così nasce Pasquinaccio, pseudonimo
di Rodolfo Pasquinelli.
Pasquinaccio nasce ad Ancona il 23 Gennaio 1948 ma si considera da sempre
Jesino, come i suoi genitori e i suoi nonni.
L’amore per la terra marchigiana con le sue dolci colline e il mare in fondo, e
in particolare per la sua Jesi, lo accompagna tutta la vita insieme alla
nostalgia per la lontananza. È a Jesi che
Pasquinaccio ritorna ed è lì che ora riposa e, ci piace pensare, vaga.
Pasquinaccio ha un'infanzia da nomade: il lavoro del padre lo allontana dalla
sua città, così Venezia prima e Treviso poi, diventano i luoghi dove cresce,
matura e lavora. Venezia, quando ancora è un bambino, gli racconta la sua storia
affascinante di libertà e miracoli. "E’ il solo posto al mondo -dirà- dove i
cavalli stanno in aria, i leoni hanno le ali e i piccioni vanno a piedi".
È proprio qui che la sua innata fantasia gli
fa prendere il volo. La regina dell’acqua lo fa incontrare con l’arte, quella
dei campielli popolari e rumorosi e quella dei palazzi e delle chiese, dove
tutto risplende e incanta. E saranno proprio i suoi mitici personaggi che gli
ispireranno sculture come il Colleoni, Veronica Franco, Dogi e Dogaresse,
Arlecchino, Colombina e Casanova. E poi i pittori, quelli del Rinascimento, in
particolare il Giambellino con le sue tavole preziose e le luci chiare, lo fanno
sognare. Sognare di diventare un artista.
Così mentre gli amici pensano a divertirsi, Pasquinaccio prende in mano pennelli
e colori, anche se è costretto, per restare ancorato al suo sogno, a studiare
arte da autodidatta, perché il padre lo vuole geometra nella convinzione che gli
artisti siano destinati a morire di fame. Dopo il diploma frequenta corsi di
restauro e di pittura rinascimentale e poiché madre natura gli ha fornito una
buona testa e una buona mano, eccolo diventare in breve “l’artista” degli amici.
È un lavoratore infaticabile ed apprezzato
nella sua professione, ma la passione che lo brucia gli fa sempre più spesso
perdere il sonno è l’arte.
Produce moltissimo perché le idee sono tante e inarrestabili. E’ un bisogno
fisico.
Fa parte, dal 1969, del Centro Artistico Piranesi, diretto e fondato dal Prof.
Giancarlo Zaramella che lo guida, sostiene e consiglia insieme a molti Soci con
i quali ama discutere, confrontarsi, progettare.
La sua città di adozione, alla quale si propone nel 1985 con l’Antologica
“Provocazioni Pittoriche”, dopo un’entusiasmante accoglienza iniziale, si
dimostra un po’ distratta verso il suo lavoro, e allora lui emigra verso luoghi
che sembrano apprezzare maggiormente le sue opere come Verona, Vicenza, Venezia,
Milano, Udine, Roma, Napoli, Bologna, Montecarlo.
E’ attratto dalla cultura Umanistica e i suoi quadri realizzati su tavola con
colori a olio e sapienti velature, spesso parlano di temi mitologici in cui
l’uomo, sempre protagonista, è in bilico tra realtà e sogno. Soffusi di
malinconia, forza, tenerezza e sempre profondamente partecipi della fragilità
umana, non rinunciano mai a quella vena di ironia, tratto del suo carattere, che
regala un sorriso anche all’osservatore più distratto e superficiale. Col
passare del tempo però, è la scultura che lo stimola e presto realizza opere in
legno frutto di una tecnica originale e personalissima. La realizzazione di
forme, dapprima giocose ed eleganti, come i cavalieri ironici l’Altissimo, il
Potentissimo, il Fortissimo, poi sempre più dinamiche e ardite, alla ricerca di
un equilibrio tra forma, volume e linee che si curvano, rigirano su se stesse
fino a dare vita alle figure. Nascono così i Veloci, i Velocissimi, i Quasi
Volo, e le sue Donne e quelle Sirene da tanto sognate che sembrano portare in
superficie l’essenza dell’uomo e dell’artista: è qui che la sua opera si ferma,
ma non il suo progetto.
La mostra di Ferrara espone una trentina di sue sculture e pitture.
Sculture
I Veloci: Vado al massimo, Carezza, Palio, Ciclista
Sirene: Raccoglimento, Prendo l'aria, Scivolo in silenzio, L'Abisso, Godo
l'attimo
Donne: Agave, Matisse
I Giocosi: Pasquinaccio, Cavaliere, Vescovo, Ballerina, Nuvolari,
Casanova, Carabiniere
Pitture
Tunisia, Incontro, il Sogno, La Donna del Marinaio, La Sposa Infedele, Donna
Mobria, Marte e Giunone, I Ricordi, L'Etrusco
Gershwin Quintet
formato da Letizia Ragazzini (sax soprano), Mariella Donnaloia
(sax contralto), Isabella Fabbri (sax tenore), Laura Rocchegiani (sax baritono)
e Maria Giulia Cester (pianoforte)
Quattro saxofoniste e una pianista si incontrano in un progetto unico
nel suo genere che rende omaggio al compositore George Gershwin, proponendo un
programma accattivante arricchito da un tocco di eleganza, freschezza e
femminilità. Le molteplici possibilità timbriche, dinamiche ed espressive
dell’ensemble permettono inoltre un’originale lettura della musica classica del
Novecento, di repertori al confine con il jazz, delle calde sonorità del tango
argentino e della musica europea d’ispirazione popolare.
Programma del concerto di domenica 5 maggio 2013, ore 11
Leornard Bernstein (1918 - 1990)
Ouverture da ‘Candide’
(arr. Silvestro Sabatelli)
George Gershwin (1898 - 1937)
Summertime
(arr. Gershwin quintet)
The man I love
I got rhythm
(arr. Silvestro Sabatelli)
Astor Piazzolla (1921 - 1992)
Años de soledad
(arr. Gershwin quintet)
Libertango
(arr. Gershwin quintet)
George Gershwin
Concerto in Fa
(arr. Danilo Comitini e Silvestro Sabatelli)
Allegro, Adagio – Andante con moto, Allegro agitato
ll Gershwin Quintet è un ensemble al femminile che unisce quattro saxofoniste e una pianista provenienti da Brindisi, Castelraimondo, Ancona, Imola e Ferrara. Diplomate con il massimo dei voti, si perfezionano con Maestri di fama internazionale quali L. Derosier, J.I. Fourmeau, P. Geiss, M. Gerboni, J.M. Londeix, M. Mazzoni, M. Marzi, F. Mondelci, S. Perticaroli, G. Valentini. Classificate individualmente ai primi posti in numerose competizioni musicali (Concorso Rospigliosi, Premio Europeo Città di Altamura, Concorso Saxofonistico Internazionale Città di Fermo, Premio “Luigi Nono” di Venaria Reale, Concorso Europeo Città di Castelfidardo, Premio “Maria Giubilei” di Sansepolcro, International Music Competition Città di Cortemilia, Concorso "Nuovi Orizzonti" di Arezzo), si distinguono per originalità del progetto e brillantezza dell’esecuzione nell’edizione 2009/2010 del T.I.M. Competition. Si esibiscono in importanti teatri e nell’ambito di numerose rassegne musicali tra le quali: "Zola Jazz&Wine", "Sere d'estate a Villa Guariglia", “I Suoni dell’Appennino”, “Altri suoni” di Imola, “Verso sera in musica” di Fasano, “Ostuni in musica”, “Concerti in villa” di Treia, “Cagli sotto le stelle”, “Music day” di Ancona. Nel 2011 pubblicano il loro primo lavoro discografico, "Oh, Ladies BeGood!" con musiche di Gershwin, Bernstein e Iturralde, sponsorizzato dalla Fondazione F.I.D.A.P.A. e presentato nella rassegna Sensi d'Estate di Ancona. Protagoniste del concerto di chiusura del XVI Stage Internazionale del Saxofono di Fermo, riscuotono grande successo di pubblico e di critica. Dalla nascita del gruppo, nel 2008, Il Gershwin Quintet ha contribuito all’ampliamento del repertorio per quartetto di saxofoni e pianoforte, presentando proprie trascrizioni e arrangiamenti inediti a loro dedicati, opera di Silvestro Sabatelli, Luciano Feliciani e Danilo Comitini. Sono dedicatarie, inoltre, di composizioni contemporanee di giovani compositori italiani.
Mostra e concerto sono realizzati da Associazione Bal’danza d'intesa con la Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Ricordiamo che al piano nobile del museo è visitabile fino al 30 giugno 2013 la mostra “Uomini che inseguono le donne. La non-immagine della violenza sulle donne sui vasi attici dalla necropoli etrusca di Spina”, curata dall’archeologo Mario Cesarano