Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
Grande successo per le visite guidate promosse dalla Soprintendenza: guarda le foto
Ringraziamo il gentile pubblico che si è prenotato così numeroso. Speriamo di poter rinnovare presto un appuntamento evidentemente molto apprezzato
Giovedì
4 luglio 2019
Visite guidate
gratuite al Teatro Romano di Bologna
con gli archeologi della soprintendenza Tiziano
Trocchi, Renata Curina, Valentina Di Stefano, Valentina Manzelli e Monica Miari
BOLOGNA
Teatro Romano
Via Carbonesi, 5
massimo 30 persone per visita, l'accesso è
gratuito ma è obbligatoria la prenotazione
a sabap-bo.stampa@beniculturali.it
(inviare mail con orario prescelto, nome, telefono e numero partecipanti e attendere mail di conferma)
Il teatro romano di Bologna è un manufatto straordinario per la storia della
città e dell’architettura antica. È infatti uno dei più rilevanti edifici
pubblici identificati a Bononia e forse il più antico esempio di
teatro
romano in muratura attualmente noto in Italia.
Rinvenuto nel 1977 e reso visibile al pubblico dal 1994 grazie a un interessante
progetto di collaborazione pubblico-privato (era sede della Coin), non era più
accessibile dal momento della chiusura dell'esercizio commerciale avvenuta nel
2000 e non era più stato riaperto al pubblico, se non in rare occasioni.
Le visite guidate gratuite promosse dalla Soprintendenza
Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le
province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e condotte dai suoi archeologi Tiziano Trocchi, Renata Curina,
Valentina Di Stefano e Valentina Manzelli inaugurano un piano di valorizzazione
dell'importante struttura che si protrarrà per tutta l'estate in previsione
della futura, definitiva riapertura al pubblico.
La costruzione del teatro inizia negli anni intorno all’80 a.C. quando la
città di Bononia viene promossa da colonia di diritto latino a
municipium.
I settori esplorati nel corso degli anni nell’isolato tra via Carbonesi e Piazza
dei Celestini (cioè nell'area dove ha sede l'Archivio di Stato di Bologna) hanno
evidenziato importanti caratteristiche strutturali dell’edificio e consentito di
riconoscervi due distinte fasi costruttive, una di primo impianto databile entro
l’anno 80 a.C. e la seconda datata in età neroniana, intorno alla metà del I secolo d.C.
Rinvenuto nel 1977 in occasione di lavori di ristrutturazione in un edificio di
via Carbonesi, in pieno centro storico, è stato il fulcro di un importante
progetto di valorizzazione e collaborazione fra due soggetti pubblici (Comune e
Soprintendenza) e due privati (proprietà dell'immobile e Gruppo Coin) che ha
consentito nel 1994 di trasformare in patrimonio pubblico un bene altrimenti
fruibile solo dagli specialisti grazie all’apertura di un punto vendita Coin.
Le problematiche vicende legate alla gestione del complesso immobiliare di
proprietà privata che lo ospita lo avevano reso inaccessibile al pubblico da
alcuni decenni (2000).
Grazie a un percorso di valorizzazione condiviso con i nuovi affittuari
dell'immobile questo importante bene archeologico sarà presto restituito all'ammirazione della
collettività e dei turisti a cui appartiene.
La cavea del teatro romano di Bologna
vai alla pagina dedicata al Teatro Romano di via Carbonesi
Enorme successo di pubblico per le visite guidate del 4 luglio
foto Roberto Macrì