LO SCAVO IN PIAZZA
Una casa, una strada, una città
Musei
Civici di Reggio Emilia, Palazzo San Francesco
Via Lazzaro Spallanzani n. 1
REGGIO EMILIA
dall'8 aprile al 3 settembre 2017
inaugurazione sabato 8 aprile 2017, ore 18, nella Sala Azzurra del Palazzo dei
Musei
orari di apertura: dal martedì al venerdì 9-12
sabato, domenica e festivi 10-13 e 16-19
luglio e agosto 21-23
lunedì chiuso
ingresso gratuito
informazioni
Musei Civici uffici: Tel. 0522 456477
Musei Civici Palazzo dei Musei: Tel. 0522 456816
www.musei.re.it -
musei@municipio.re.it
La realizzazione di un parcheggio interrato in Piazza della Vittoria a Reggio
Emilia ha dato vita a un lungo e complesso scavo archeologico condotto fra il
novembre 2014 e il marzo 2016 sotto la direzione scientifica dell'allora
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna (ora Soprintendenza Archeologia,
belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di
Modena, Reggio Emilia e Ferrara). L'indagine stratigrafica ha confermato il
ricco e articolato quadro d'insieme della storia di Reggio Emilia ma ha
soprattutto messo in luce le trasformazioni avvenute, nel tempo e nello spazio,
nel settore nord-occidentale della città. La rilevanza dei dati emersi durante
lo scavo, così come dei reperti rinvenuti e dei contesti archeologici indagati,
ha spinto il Comune di Reggio Emilia a realizzare con la Soprintendenza una
mostra che presentasse al grande pubblico i risultati delle scoperte effettuate.
L'obiettivo della mostra "Lo scavo in Piazza. Una casa, una strada,
una città" è quindi di raccontare la storia e le trasformazioni di un quartiere
urbano, ora più comprensibile grazie alle recenti indagini archeologiche che
hanno fornito elementi chiarificatori sull'evoluzione e sulle trasformazioni
intervenute in quest'area della città. Proprio in virtù dell'estensione e della
profondità degli scavi effettuati, è stato possibile esaminare un intervallo
temporale molto esteso che va dalle origini tardo-repubblicane del
piccolo centro romano di Forum Lepidi alla costruzione, nel 1339,
della Cittadella, sorta per volontà di Luigi Gonzaga e che modificò
radicalmente la forma urbis basso-medievale, configurandosi come elemento
di cesura definitivo rispetto all'espansione della città in direzione
nord-ovest.
Coppa in ceramica a pareti sottili a pasta chiara con decorazione a rotella
(seconda metà I sec. d.C.)
Reggio Emilia (RE), Via Guido Riccio da Fogliano, Musei Civici di Reggio Emilia
L'esposizione prende in considerazione il periodo compreso fra questi due
momenti fondamentali. Il suo scopo è raccontare e ricostruire, attraverso
l'esame dei dati e dei reperti archeologici, l'evoluzione di questo quartiere e
descriverne la metamorfosi nel tempo e nello spazio. Oltre all'esposizione
di materiali inediti, accuratamente restaurati, ciò che è più interessante è la
nuova interpretazione sulla funzione assai mutevole dell'area dall'età
tardo-repubblicana (in cui essa sembra caratterizzarsi in senso produttivo) a
quella proto-imperiale (quando il quartiere diviene a tutti gli effetti un'area
residenziale).
Queste trasformazioni persistono anche in seguito, producendo continui e
radicali cambiamenti. Se in età tardoantica e altomedioevale l'area pare
nuovamente connotarsi in senso produttivo (così attestano le calcare e le fucine
documentate per questa fase negli scavi di Piazza della Vittoria), in epoca
comunale vi sorgono case a torre, monasteri e chiese (come il monastero dei
Santi Nazario e Celso, poi inglobato nella Cittadella e oggi probabilmente
sepolto sotto Parco del Popolo).
Il tema-guida della mostra, presente in tutte le sezioni
dell'esposizione, è costituito dalla cosiddetta "via obliqua", un
asse viario di origini romane. Questa strada, archeologicamente documentata
anche in tempi recenti (ad esempio negli scantinati di Palazzo Busetti da cui
proviene anche la lucerna a disco decorata con il gruppo di Chirone e Achille,
simbolo della mostra), partiva
direttamente dalla via Emilia, assumendo una funzione urbanistica decisiva in
tutta l'area nord-occidentale della città. Su di essa si allineava tutto il
quartiere residenziale di età romana, in deroga all'impianto ortogonale della
restante parte della città orientata sull'asse della via Aemilia che fungeva
anche da decumano massimo della Reggio romana. Questa strada che “rompeva”
l'assetto ortogonale della città orientato sull'asse della via Emilia avrà
ripercussioni rilevanti sulla fisionomia urbana e sulle relative infrastrutture,
con effetti che si protrarranno anche in epoca successiva. Lungo la via obliqua
la vita della città sembra non solo proseguire senza soluzione di continuità ma
diventare di tale rilevanza da assumere, in piena età medioevale, la funzione di
“percorso processionale” che collegherà direttamente la città al luogo in cui,
fino al 991, saranno conservate le spoglie di S. Prospero, santo protettore e
patrono della città.
Il nucleo centrale della mostra è rappresentato dall'esposizione del
rinvenimento più importante in termini architettonici, i resti di una
domus romana emersi nel settore sud-orientale dell'odierno parcheggio.
Nonostante il modesto stato di conservazione -dovuto alle consistenti
spoliazioni subite e agli interventi di demolizione e rifunzionalizzazione cui
andò incontro l'area nel corso del tempo- è stato comunque possibile ricostruire
una parte significativa della planimetria della casa romana. I resti di
pavimentazione rinvenuti sono stati strappati in corso di scavo e
successivamente restaurati.
Lo scavo stratigrafico, l'accurato rilievo archeologico delle strutture in
negativo e l'analisi e lo studio dei materiali consentono oggi di proporre
un'ipotesi ricostruttiva affidabile e coerente con il quadro delle domus
note in ambito cisalpino attraverso la realizzazione di un modello virtuale della domus elaborato
da Eleonora Delpozzo (Università Ca' Foscari di Venezia) nell’ambito del progetto Regium@Lepidi 2200.
La mostra è visitabile al piano terra dei Musei Civici di Reggio Emilia, Palazzo
San Francesco, in alcune delle sale ristrutturate pochi anni fa su progetto
dell''architetto Italo Rota, in particolare in quella che viene definita
comunemente “Galleria Azzurra” e nelle due salette adiacenti, che si trovano
nella zona Nord-Est del museo.
Anello con verga in ferro e castone in pietra dura verde (sardonica?),
intagliata. Vi si riconosce un’antilope rivolta a sinistra, ritratta nell’atto
di compiere un balzo (I sec. a.C.)
Reggio Emilia (RE), Piazza della Vittoria, Musei Civici di Reggio Emilia
Il percorso si snoda, sulla base dei ritrovamenti, attraverso i vari ambiti
temporali: età repubblicana, età imperiale, età tardo-antica e alto-medievale,
età medievale e moderna.
I reperti, oltre che da agili testi, sono descritti dalla viva voce di
restauratori, conservatori del museo e curatore degli scavi grazie ad alcuni
video proiettati sulla parete di fronte. Questi racconti sono accompagnati da
immagini tridimensionali e foto che permettono una facile comprensione delle
scoperte indotte dagli scavi.
Le porzioni di mosaici pavimentali sono collocate su un podio rialzato insieme
ad altri elementi che agevolano la lettura della domus rinvenuta (una
ricostruzione tridimensionale, un plastico 3d della sezione dall'alto della
domus, un cassetto apribile contenente la moneta ritrovata sotto le
fondamenta della domus, etc).
Una parete nera e obliqua, che rappresenta la via rinvenuta negli scavi,
separa infine i due ambienti che espongono i due pezzi più significativi
dell'esposizione, un tesoro romano-barbarico e un frammento antelamico rinvenuto
in via del Carbone.
La mostra si inserisce nel più ampio programma “2.200 anni lungo la via Emilia” che intende valorizzare non soltanto le origini romane delle tre città di Modena, Parma e Reggio Emilia, ma contestualizzarle nell’ambito del ruolo importantissimo svolto ininterrottamente fino ai nostri giorni dall’asse viario che le collega, la Via Emilia, interagendo in modo propositivo con gli indirizzi delle politiche regionali sul turismo culturale.
Il simbolo della mostra: la lucerna a disco decorata con il gruppo di Chirone e
Achille
Chirone era il maestro di Achille, colui che lo educò alle
arti e alla musica.
La lucerna, utilizzata come immagine del cartellone della mostra, vuole in qualche modo simboleggiare la funzione
educativa dell'istituzione museo, il cui scopo
ultimo è trasmettere al pubblico saperi e conoscenze
La mostra è promossa da Soprintendenza Archeologia,
belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di
Modena, Reggio Emilia e Ferrara e Comune di Reggio Emilia, Musei Civici Reggio
Emilia, in collaborazione con Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio
per le province di Parma e Piacenza, con la sponsorizzazione di Max Mara e CarServer, sponsor
tecnico ReggioPark. Si ringraziano Studio Alfa e Lions Club Reggio Emilia Host
"Città del Tricolore"
Progetto scientifico di Marco Podini in collaborazione con Georgia Cantoni,
Anna Losi, Roberto Macellari e Giada Pellegrini
Ricostruzione modello virtuale domus a cura di Eleonora Delpozzo (Università Ca'
Foscari di Venezia)
Responsabile comunicazione Musei Civici
Georgia Cantoni
Reggio Emilia. Piazza della Vittoria come si presenta attualmente, al termine
degli scavi
Informazioni
scientifiche di Marco Podini
Le foto sono di Carlo Vannini
Pagina a cura di Carla Conti