Comune di Reggio Emilia e Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, in collaborazione con Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
Lo scavo in Piazza
Una casa, una strada, una città
Le indagini archeologiche in Piazza della Vittoria rivelano uno spaccato significativo della storia di Reggio Emilia dalle origini ai giorni nostri
Musei Civici di Reggio Emilia, Palazzo San
Francesco
Via Lazzaro Spallanzani n. 1
REGGIO EMILIA
dall'8 aprile al 3 settembre 2017
inaugurazione sabato 8 aprile 2017, ore 18
orari: dal martedì al venerdì 9-12; sabato, domenica e festivi 10-13 e 16-19;
luglio e agosto 21-23; lunedì chiuso
ingresso gratuito
Info: Musei Civici (uffici) Tel. 0522 456477 -
Palazzo dei Musei Tel. 0522 456816
www.musei.re.it -
musei@municipio.re.it
Ci
sono i pavimenti a mosaico di una domus romana, una lucerna figurata
rinvenuta nel vicino Palazzo Busetti, una selezione dei pezzi più notevoli del
celebre tesoro romano-barbarico trovato in Via Crispi nel 1957, un frammento di
scuola antelamica attribuibile forse alla fabbrica del Duomo e decine di altri
reperti provenienti dallo scavo di Piazza della Vittoria.
E c’è la cosiddetta “via obliqua”, una strada di
orientamento anomalo -in deroga al perfetto reticolo ortogonale della città
romana incentrato sulla via Emilia- che inciderà sulla fisionomia urbana fino al
pieno medioevo e di cui è emerso un tratto anche sotto Palazzo Busetti.
È sulla traccia di questa strada obliqua che si dipana la mostra
“Lo scavo in Piazza. Una
casa, una strada, una città” allestita ai Musei Civici di Reggio Emilia
dall'8 aprile al 3 settembre 2017.
Promossa dal Comune di Reggio Emilia e dalla Soprintendenza Archeologia, belle
arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena,
Reggio Emilia e Ferrara, l’esposizione illustra -con l’ausilio di apparati
didattici e digitali- la storia e le trasformazioni del quartiere urbano situato
nel settore nord-occidentale.
Cuore della mostra i contestati scavi in Piazza
della Vittoria effettuati dal novembre 2014 al marzo 2016 per costruire un
parcheggio interrato. A un anno dalla fine dei lavori, gli scavi
archeologici si mettono letteralmente in piazza per rivelare a reggiani e non
uno spaccato significativo della storia di Reggio Emilia dalle origini ai giorni
nostri.
Proprio perché molto esteso e profondo, lo scavo ha potuto indagare una serie di
strati che vanno dalle origini tardo-repubblicane del piccolo centro romano di
Forum Lepidi alla costruzione, nel 1339, della Cittadella, sorta per
volontà di Luigi Gonzaga.
I dati di scavo hanno evidenziato una funzione assai mutevole dell'area, che
passa dalla vocazione produttiva dell'età tardo-repubblicana a quella
residenziale di età proto-imperiale per poi tornare a connotarsi nuovamente in
senso produttivo in età tardoantica e altomedioevale, come attestano le calcare
e le fucine di questo periodo. Solo in epoca comunale l’area troverà il proprio
assetto definitivo con la costruzione di case a torre, monasteri e chiese, come
il monastero dei Santi Nazario e Celso, poi inglobato nella Cittadella e oggi
probabilmente sepolto sotto Parco del Popolo.
Tema-guida della mostra è appunto la “via obliqua”, una strada di origini
romane che partiva direttamente dalla via Emilia non in modo ortogonale come il
resto della città -orientata sull'asse della via Aemilia, decumano massimo di
Regium Ledipi- ma obliquamente, allineando attorno a sé l’intero quartiere
residenziale di età romana. Questa strada, molto importante per la fisionomia
urbana, avrà anche una lunga vita, assumendo in età medioevale la funzione di
"percorso processionale" che collegava direttamente la città al luogo in cui,
fino al 991, erano conservate le spoglie di San Prospero, patrono della città.
Il nucleo centrale della mostra è rappresentato dai resti di una domus
romana emersi nel settore sud-orientale dell'odierno parcheggio. Nonostante le
consistenti spoliazioni subite dall’edificio e i numerosi interventi di
demolizione e rifunzionalizzazione dell'area nel corso del tempo, si è riusciti
a ricomporre buona parte della planimetria della casa romana e a proporne una ricostruzione virtuale
affidabile, coerente con il quadro delle domus note in ambito cisalpino .
Il percorso della mostra segue la cronologia stratigrafica: età repubblicana,
età imperiale, età tardo-antica e alto-medievale, età medievale e moderna.
I reperti, oltre che da testi, sono descritti dalla viva voce di restauratori,
conservatori e archeologi grazie a video che proiettano anche immagini
tridimensionali e foto.
La mostra è inserita nell'ambito del progetto “2200 anni lungo la Via Emilia” -
www.2200anniemilia.it
nella foto: Disco di lucerna decorata con immagine a rilievo di Achille e Chirone (foto Carlo Vannini)