Lucerne con scene erotiche dalle necropoli di Modena romana:
tra ritualità della morte e piacere della vita
conferenza con letture e mostra
Home - Mostre e appuntamenti -  Archivio mostre - Modena, 17 novembre 2013

Comunicato stampa


Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena e Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna

domenica 17 novembre 2013, ore 17

 

Sala Crespellani - Musei Civici
Palazzo dei Musei, Largo Porta Sant’Agostino n. 337 a Modena

Donato Labate (Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna), Anna Fedele (Storica dell’Antichità) e Lina Velardi (Voce recitante) incontrano il pubblico con una mostra/conferenza dedicata a

 

Tomba 25, Necropoli di Cittanova, scavi 1993. Lucerna con symplegma a quattro e iscrizione (AD)IUVATE SODALESLucerne con scene erotiche dalle necropoli di Modena romana: tra ritualità della morte e piacere della vita
 

presenta Silvia Pellegrini, archeologa del Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena

 

La conferenza presenta un inedito studio sulla circolazione nel mondo romano di lucerne con scene erotiche, ritrovate in numerosi esemplari anche nel territorio di Mutina. La lucerna, simbolo del legame che per i Romani intercorreva tra l'eros e la morte, veniva spesso inserita nel sepolcro con la funzione di accompagnare il defunto nel suo viaggio nell'oltretomba

 

In questa occasione saranno esposte in un'unica vetrina le lucerne con scene erotiche della raccolta del Museo Archeologico

Info 059 203 3100/3125  museo.archeologico@comune.modena.it

Sarebbe fin troppo facile definirlo un incontro a luci rosse.
In realtà la conferenza che l'archeologo Donato Labate e la storica dell'antichità Anna Fedele propongono al pubblico domenica 17 novembre (ore 17) al Palazzo dei Musei di Modena è un viaggio nella gioia, in un mondo -quello degli antichi- che non considerava il sesso peccaminoso e osceno ma manifestazione di vita e vitalità al pari dell'alimentazione o del gioco.
Anche per questo, vale la pena di assistere all'illustrazione e presentazione di una piccola selezione di lucerne erotiche già esposte nel museo ma spostate per l'occasione in un'unica vetrina. Sotto la guida degli archeologi Labate e Fedele e con la voce recitante di Lina Velardi, il pubblico potrà conoscere usi, costumi e credenze legati all'erotismo nel mondo romano, e ammirare alcuni esemplari unici rinvenuti in scavi recenti nel territorio modenese.
Il valore simbolico della lucerna in ambito funerario è confermato dalle attestazioni letterarie, epigrafiche ed archeologiche. La presenza di lucerne come elemento di corredo nelle tombe è ricorrente: rappresentando la luce della vita in antitesi all’oscurità della morte, la lucerna era solitamente deposta all’interno della tomba capovolta, un gesto che rappresentava simbolicamente lo spegnimento della luce e la fine della vita.

Le indagini archeologiche condotte a Modena nell’area del Parco Novi Sad in occasione della realizzazione del parcheggio interrato, hanno messo in luce una ricca necropoli di età romana (I sec. a.C. - V sec. d.C.), ubicata nel suburbio di Mutina, con 290 tombe e 337 sepolture, due delle quali, ascrivibili al I secolo d.C., corredate di lucerne con scene erotiche.
Modena, scavi NoviSad, tomba 152. Lucerna del  I secolo d.C.Quella della Tomba 52 raffigura la scena abbastanza comune di un rapporto da tergo mentre quella della Tomba 152 (a destra) una rarissima scena di symplegma sul dorso di un asino itifallico. Quest’ultima quasi certamente proviene da una tomba femminile come suggerisce la presenza di un ago crinale in osso e di una probabile rocca a mano in ferro per la filatura.
Anche se rara, la presenza di instrumentum con scene erotiche in tombe femminili è testimoniata anche in altri contesti alto imperiali. Tanto per restare in ambito emiliano, in una tomba sempre nel modenese è stata rinvenuta una spintria con scena di phellatio, associata ad altri elementi di corredo, quali un ago crinale e pedine da gioco (Tomba 151, scavo Ferrovia Modena-Sassuolo), la Tomba 60 della necropoli di San Lazzaro a Reggio Emilia ha restituito, tra i vari oggetti del corredo come un ago crinale in osso e un anello (forse di fidanzamento) in bronzo, una lucerna con scena erotica con asino identica a quella della tomba di Novi Sad, mentre nella Tomba 12 della necropoli di Via Venturini, a Piacenza, è stata recuperata una lucerna con scena erotica (rapporto da tergo) associata a tre fusi in osso, una pedina da gioco, balsamari, incensieri su alto piede e altro ancora. L’analisi antropologica sui resti ossei della tomba piacentina ha rivelato trattarsi di una donna di età matura, tra i 40 e i 60 anni.
Al momento è indeterminato il sesso degli occupanti delle tombe a cremazione numero 52 di Novi Sad e numero 25 rinvenuta nel 1993 nella necropoli di Cittanova. Quest’ultima ha restituito un'altra inconsueta lucerna con una scena erotica: symplegma a quattro e per di più con iscrizione a commento (AD)IUVATE SODALES "aiutate(mi) compagni".
Anche di questa lucerna si conosce un solo inedito confronto da Forlimpopoli pervenuto da un recupero in contesto non funerario con iscrizione similare ADIUVATE ROGO SODALES  "aiutate(mi) (vi) prego compagni".
L’iconografia della lucerna di Novi Sad, sembra derivare da una raffigurazione simile presente sulla ceramica aretina dell’atelier del ceramista P. Cornelius ma con due piccole varianti: la donna non masturba l’asino (come nell’esempio modenese) e quest’ultimo si ciba da un grande bacile-mangiatoia. La scena è stata interpretata come un symplegma fra Satiro e Ninfa a causa dell'ambientazione agreste. La scena della lucerna modenese è quindi da ritenere una rielaborazione umoristica derisoria e spregiudicata della scena, con Ninfa che masturba l’asino nell’atto di accoppiarsi con il Satiro.
La lucerna di Cittanova, con scena orgiastica o di sesso di gruppo, trova un confronto solo per quanto attiene l’iscrizione che compare associata alla rappresentazione di quattro amorini intenti a giocare con la clava di Ercole ed uno a bere da una coppa.
La scena, sulla base di confronti con altre fonti iconografiche, è da mettere in relazione al mito di Ercole ed Onfale, ovvero Ercole ebbro, vinto dall’amore, che abbandona la clava (in questo caso l’iscrizione ADIUVATE SODALES dovrebbe fare riferimento al sodalizio degli amorini finalizzato a far vincere Amore sulla Forza). La scena erotica della lucerna di Cittanova è forse da ritenere dissacrante, per il rimando con l’adiuvate sodales, al contesto raffinato di Ercole Ebbro ovvero della Forza che si piega ad Amore, reso, nella nostra lucerna, in senso umoristico: il personaggio sostenuto sulle braccia dei compagni, mentre la donna gli pratica la phellatio, chiede a questi di sostenerlo per evitare una rovinosa caduta. Una vignetta ironica, spudoratamente erotica, per stimolare lo stupore e strappare un sorriso.
La presenza di lucerne erotiche in contesti funerari, seppur femminili, se si esclude la valenza rituale connessa alla lucerna come elemento di corredo, è legata verosimilmente sia al rapporto affettivo di chi le ha possedute sia ai ricordi dei piaceri goduti in vita, preclusi indubbiamente nel mondo ultraterreno.

 

Presa di lucerna da Cittanova (MO)
Presa di lucerna a forma di vulva (I sec. d.C.) con indicazione del luogo di produzione "PRISCUS MUTINA F(ecit)" rinvenuta in una villa urbano rustica a Cittanova di Modena


Lucerna con scena di rapporto da tergo dalla tomba 52 degli scavi Novi Sad a Modena


Venerdì 22 novembre, dalle ore 14,45 alle 15, i relatori Anna Fedele e Donato Labate presenteranno il tema a Roma con un intervento dal titolo “Instrumentum con scene erotiche dal Modenese: la loro presenza in tombe femminili” nell'ambito del Colloquio internazionale all’Institutum Romanum Finlandiae "Aspetti economici del matrimonio: Proprietà femminile e ruolo economico della donna nella sfera domestica nel mondo greco, romano e bizantino" che si svolge a Villa Lante, Passeggiata del Gianicolo 10, dal 21 al 23 novembre 2013.
Il colloquio verte sul ruolo economico della donna nella sfera domestica e del matrimonio nel periodo greco, romano e bizantino. Le tematiche includono un’ampia varietà di pratiche inerenti il possesso femminile di beni nelle antiche culture mediterranee, focalizzandosi sulle questioni economiche di genere, dal fidanzamento alla dote, sui beni materiali nel contesto domestico, sulla divisione e sul mantenimento delle risorse, sul contributo delle donne all’economia domestica, sulle pratiche ereditarie e sulle donazioni.
Organizers: Dr. Sabine Huebner (sabine.r.huebner@gmail.com ) and Dr. Ria Berg (berg@irfrome.org )