"LISISTRATA" DI ARISTOFANE
alla necropoli orientale della città etrusca di Marzabotto
in collaborazione con Compagnia d’Arte “Teatro Perché” di Bologna
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Comunicato stampa

Un'immagine tratta dalla rappresentazione dell'anno scorso, "I Cavalieri" sempre di AristofaneTre serate di teatro nella suggestiva cornice della necropoli orientale della città etrusca di Marzabotto, dove va in scena una commedia di straordinario valore morale

Marzabotto (Bologna)

necropoli orientale della città etrusca

via Porrettana Sud n. 13

da venerdì 27 a domenica 29 giugno 2008

alle ore 21.15

"Teatro Perchè" Compagnia d'Arte 

mette in scena

”Lisistrata” di Aristofane

per la regia di Gabriele Marchesini

ingresso € 5,00 - info 051. 6780511

Una commedia gigantesca e universale, in cui uomini, bestie e dei danzano insieme per dimostrare una tesi cara ad Aristofane: non v'è nulla di più aberrante della guerra e di più necessario della pace.
Siamo nel 411 a.C., in un’Atene sempre più logorata dalla guerra del Peloponneso e provata dalla catastrofica spedizione in Sicilia è ormai chiaro che non ci saranno veri vincitori. È in questo contesto che viene scritta "Lisistrata", una delle più scintillanti fantasie di potere che l’antichità ci abbia lasciato. Ancora una volta Aristofane mette in scena i problemi che più direttamente coinvolgono la coscienza collettiva della polis: la corruzione, la demagogia e, soprattutto, la pace. Il suo genio trova una trama comica per dare vigore all’estrema denuncia dell’assurdità di quello scontro.

Atene, 411 a.C.  La guerra contro Sparta ha assunto proporzioni impreviste e pare oramai incontrollabile. Visto che dal senno degli uomini c'è poco da sperare e che le cose vanno a rotoli, Lisistrata, furba ed energica massaia, si persuade che, se si vuol rimediare ai guai della Grecia e costringere i riottosi alla pace, tocca alle mogli prendere l'iniziativa. Non senza difficoltà, riunisce le colleghe delle città belligeranti e le convince a uno sciopero particolare, quello delle prestazioni coniugali. Invenzione geniale, visto che non v'è modo migliore per smascherare la concreta negatività della guerra, della privazione del diritto più naturale, quella felicità comune e individuale che viene dai piaceri del talamo. Guidate da Lisistrata, le donne greche si coalizzano e occupano l’acropoli di Atene adottando, contro la testarda e cieca volontà di guerra degli uomini, una strategia paradossale ma vincente: lo sciopero a oltranza dell’amore. Di qui in avanti, la commedia si svolge in un continuo susseguirsi di episodi pungenti e maliziosi, in cui l'autore, lungi dall'amor di parte, colpisce indifferentemente amici e nemici, ovunque scorga debolezze o magagne.
Succede infine che ad Atene come a Sparta la concupiscenza erotica impedisca il disbrigo di ogni altro affare. E quando gli spartani mandano un'ambasceria per intavolare una trattativa, l'accordo con gli avversari, anche sulle questioni più spinose, viene trovato con una rapidità e una facilità di concessione raramente riscontrato nella prassi diplomatica reale.
È proprio qui, nella parte finale, dove pure si afferma la sincera aspirazione alla concordia e alla pace, che più avvertiamo il sorriso ironico del poeta verso le utopie politiche. Come se Aristofane intuisse -o forse sapesse- che le inguaribili discordie all'interno del mondo greco già minavano la nazione e l'avviavano ad ulteriori e maggiori sventure.

L’estro comico di Aristofane riflette, in forma di esuberante invenzione fantastica, i problemi che più direttamente coinvolgono la coscienza collettiva della Polis: la corruzione, la demagogia, i conflitti di valori e, soprattutto, l’assillante nostalgia della pace.
Lisistrata incarna l’intelligenza femminile, intuitiva, lungimirante, consapevole di sé. "Lisistrata" è una grande, giocosa, mordace commedia, costruita con una mirabile concatenazione di spunti comici e polemici.
Come spiega Angela Baviera, interprete dello spettacolo, "Lisistrata è un personaggio in grado di sciogliere gli eserciti, una figura di grande coraggio nell’azione e libertà nel parlare, una donna che vorrebbe solo vivere in sereno equilibrio affettivo e sessuale senza essere un’eroina. Vedendo che però gli uomini non desistono in alcun modo dalla guerra, sfodera doti di fiera condottiera, e trova un acuto Aristofane pronto a celebrarla.
L’audacia della materia trattata fa apparire la commedia molto sconveniente, addirittura oscena: per convincerli alla pace, le donne si negano totalmente agli uomini con un ricatto basato sui primari istinti sessuali. Gli uomini non riescono a opporsi a Lisistrata e alle sue compagne e sono costretti ad accettarne le condizioni di resa, riallacciandosi così all’ordine naturale.
L’autore si cimenta in una stringente indagine dell’animo femminile mai tentata in precedenza, disegnando la femminilità più vivace che sia mai stata tramandata dalla cultura classica".

Sabato 28 giugno, la serata di teatro è arricchita da un programma speciale. Alle ore 16, nella Sala Polivalente del Comune di Marzabotto (BO), in Via Matteotti n. 3, conferenza della nostra archeologa Maria Grazia Maioli sul tema "Moda e Modi: abitudini ed usi tra Galli e Romani"; alle ore 18, nell'area antistante il Museo Nazionale Etrusco, sfilata di costumi della Roma imperiale a cura del Gruppo Archeologico Ostigliese.
Domenica 29 giugno, prima dell'ultima rappresentazione, visita guidata gratuita agli scavi della città etrusca condotta dalla Direttrice del Museo, l'archeologa Paola Desantis, con inizio alle ore 18

Lo spettacolo di Marzabotto rientra nel “Progetto Dioniso” che coinvolge Provincia di Bologna, Comune di Marzabotto, Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto, Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna, Centro Teatrale Universitario dell’Università di Ferrara e “Teatro Perché” Compagnia d’Arte Bologna, con la direzione artistica di Gabriele Marchesini e la consulenza scientifica di Angela Maria Andrisano.
Le tre serate di teatro si svolgono in concomitanza con il festival dell’Occidente “Kainua” che si tiene nel parco vicino alla stazione di Marzabotto

Promosso da:

Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, Museo Nazionale Etrusco "Pompeo Aria" di Marzabotto, Comune di Marzabotto e “Teatro Perché” Compagnia d’Arte Bologna in collaborazione con la Provincia di Bologna, la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna e il Centro Teatrale Universitario dell’Università di Ferrara

Quando: da venerdì 27 a domenica 29 giugno 2008, alle ore 21.15
sabato 28 giugno, ore 16, conferenza di Maria Grazia Maioli "Moda e Modi: abitudini ed usi tra Galli e Romani" alla Sala Polivalente del Comune di Marzabotto in Via Matteotti n. 3; segue, alle ore 18, una sfilata di costumi della Roma imperiale che si tiene nell'area antistante il Museo Nazionale Etrusco, a cura del Gruppo Archeologico Ostigliese
domenica 29 giugno, ore 18, visita guidata gratuita all'area archeologica condotta dall'archeologa Paola Desantis
Costo biglietto: euro 5,00
Città: Marzabotto
Luogo: Necropoli orientale della città etrusca
Indirizzo: Via Porrettana Sud n. 13
Provincia: Bologna
Regione: Emilia-Romagna
Consulenza scientifica: Angela Maria Andrisano
Organizzazione generale: Angela Baviera
Informazioni: URP Comune di Marzabotto tel. 051.6780511

articolo di Carla Conti