Presentazione del volume strenna dedicato allo scavo di Via Curte a Forlì
Venerdì 20 dicembre 2013, alle ore 17
Auditorium Cariromagna
Via Flavio Biondo n. 16
Forlì (FC)
Vivere a Forum Livi. Lo scavo di via Curte
Programma
ore 17: Introducono
Roberto Pinza
Presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
Sergio Mazzi
Presidente della Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna
ore 17.30: Intervengono
Chiara Guarnieri
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Sergio Fioravanti
Direttore della Fondazione RavennAntica
Saranno presenti gli autori dei singoli contributi
Il programma potrebbe subire modifiche per cause di forza maggiore
Per informazioni e conferme contattare:
Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Tel. 0543-1912011
Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna, Tel. 0543-711292
o consultare il sito
www.fondazionecariforli.it
Realizzato tra il 2003 e il 2004, lo scavo di via Curte ha permesso di
indagare estensivamente, per la prima volta e con metodi stratigrafici, i
livelli di età romana di Forlì. Ne è emerso un quadro di estremo interesse che
ha consentito di ricostruire i principali livelli abitativi dell’area, dalla
prima occupazione alla metà del I sec. a.C. fino all’età altomedievale.
Attraverso i materiali e documenti di scavo, la mostra “Vivere a Forum Livi” -
in corso al Palazzo del Monte di Pietà e di cui il volume strenna di quest’anno
rappresenta il catalogo - offre uno spaccato significativo della vita quotidiana
a Forlì in età romana.
L’esposizione corre su due binari paralleli: da un lato la storia urbana di
Forlì in età romana, con particolare riguardo alle domus, dall’altro
l’approfondimento dei diversi aspetti della vita quotidiana.
L’area di via Curte è urbanizzata attorno alla metà del I sec. a.C. quando
vengono costruiti un edificio residenziale e impiantate alcune attività
artigianali fra cui una fornace per la cottura di vasellame. Tra la fine del I
sec. a.C. e l'inizio del I sec. d.C., la fornace viene demolita, il terreno
livellato e tutto il materiale è riutilizzato per l’ampliamento dell’edificio
residenziale che viene anche arricchito da un triclinio e una corte interna
dotata di pozzo. Questa sistemazione dura fino al II sec. d.C. quando il
triclinio è sostituito da uno più ampio (m. 6x6), decorato a mosaico. La domus
verrà poi abbandonata all'inizio del IV secolo.
L’indagine archeologica ha restituito cospicuo materiale laterizio, frammenti di
affreschi, esagonette, mattoncini per opus spicatum, e una gran quantità di
lastrine di marmo sia bianco che policromo, provenienti dal bacino del
Mediterraneo. La mostra espone inoltre per la prima volta il mosaico del
triclinio, finora conservato nei magazzini della Pinacoteca Civica di Forlì:
composto da tessere in bianco e nero a motivo geometrico, per una superficie di
20 mq, è allestito per l’occasione con copie dei letti tricliniari.
Gli oggetti rinvenuti negli scavi raccontano abitudini e vita quotidiana in una
domus di età romana. Pesi da telaio e aghi in bronzo rimandano al mondo
femminile, la scrittura è attestata dagli stili in osso, il commercio dalle
monete mentre l’ozio del dominus è testimoniato dalle pedine in pasta vitrea
usate sulla tabula lusoria. Singolari i resti di tre bottiglie con i bolli dei
fabbricanti Caius Salvius Gratus e Lucius Aemilius Blastius, forse usate per la
misurazione dei liquidi, la placca di un cinturone militare del IV secolo e un
insolito oggetto riconosciuto, con molti dubbi, come un’arnia.
La mostra è completata da disegni ricostruttivi, plastici e modellazioni 3D.