IL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE APRE AL PUBBLICO OTTO NUOVE SALE
Raddoppiato lo spazio espositivo, sono quasi 550 i reperti esposti
inaugurazione lunedì 18 giugno 2007 alle ore 18
Home - Mostre e appuntamenti -  Archivio mostre  - Le nuove sale del museo
Comunicato stampa

Migliaia di reperti provenienti dalle necropoli spinetiche, ceramiche, bronzi, vetri, ambre ma anche vasi di grandi dimensioni, dolii, anfore, crateri. Pezzi di pregio assoluto rinvenuti nelle oltre 4mila tombe scavate nelle necropoli di Valle Trebba e Valle Pega a partire dal 1924. E poi la gran mole di materiale archeologico che affiora dai continui scavi del territorio ferrarese, reperti certo più “ordinari”, per fattura, e rarità, rispetto ai corredi superstar delle sepolture di Spina ma non per questo meno importanti per la comprensione e ricostruzione di un contesto storico.

Coppia di skyphoi e oinochoe attici a figure rosse attribuibili al cosiddetto Gruppo del Ragazzo Grasso, attivo nella prima metà del IV sec. a.C.Questo è il patrimonio archeologico dello Stato depositato presso il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara: in molti casi, reperti semplicemente unici, che ragioni di spazio ed opportunità hanno finora privato della ribalta della teca. Pezzi non esposti ma non certo inediti. La loro fama li ha sempre preceduti. I vasi attici a figure rosse -tra cui il cratere a volute della tomba 57C di Valle Pega, quello a calice della tomba 313 di Valle Trebba, l’hydria della tomba 325 di Valle Pega del Pittore di Niobidi, l’anfora della tomba 422 di Valle Trebba- così come lo strepitoso gruppo di 20 piatti da pesce (nei corredi, i piatti da pesce vanno in coppia ma quelli esposti non costituiscono un "servizio" come potremmo intendere oggi...) sono capolavori ampiamente pubblicati, noti agli studiosi di ogni latitudine. Eppure, almeno finora, mai stabilmente esposti: riaffioravano periodicamente per mostre tematiche o esigenze di studio, per poi scomparire di nuovo nei depositi, in attesa di un proprio posto al sole. Ora quel giorno è arrivato. Dopo l’inaugurazione, nel 1997, di sei sale al piano nobile di Palazzo Costabili, detto di Ludovico il Moro, che è certamente un gioiello rinascimentale ma proprio per questo non destinato a ospitare un museo, con uffici e laboratori, lunedì 18 giugno, alle ore 18, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara raddoppia e, dopo lunghi lavori, apre al pubblico gli spazi attigui al salone delle Carte Geografiche, con volte e soffitti a cassettoni, camini e stucchi di gusto barocco risalenti alle modifiche settecentesche. Presenziano al taglio del nastro il Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna, Maddalena Ragni, il Soprintendente per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna, Luigi Malnati, il Sindaco di Ferrara, Gaetano Sateriale, e la Direttrice del Museo Archeologico Nazionale Fede Berti.

Coppia di lebeti di produzione italica (meridionale) facenti parte di un corredo di tomba femminile.  Fine del IV sec. a.C.
Coppia di lebeti di produzione italica (meridionale) facenti parte di un corredo di tomba femminile.  Fine del IV sec. a.C.
Notate, sulla sinistra,  la coppia di pendenti di pasta vitrea, al centro la scatolina di legno a forma di uccello e, dietro questa, il balsamario (alabastron) di gesso alabastrino

Grazie ai finanziamenti del Gioco del Lotto finalizzati alla completa valorizzazione del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, il pubblico potrà ora godere di otto nuove sale al piano nobile, corrispondenti ad un aumento di oltre 500 mq della superficie espositiva, destinate ad ospitare materiali archeologici provenienti dalle necropoli di Spina.
L’apertura delle nuove sale è stata l’occasione per ripensare l’intero percorso espositivo del museo. Anche se l’apparato didattico è minimale, i reperti esposti (al 99% per la prima volta) sono di stupefacente bellezza, alcuni di loro autentiche superstar.
Con l’aperture di queste otto sale si completa il percorso che conduce il visitatore attraverso la necropoli di Spina. I corredi tombali sono tutti di IV e di III sec. a.C. I materiali che li compongono -dopo la meglio nota fase "grecizzante" del V sec. a.C.- attestano il progressivo affievolirsi dei contatti commerciali con Atene e confermano come, nel IV sec.a.C. inoltrato, la città si sia aperta ai mercati dell'Italia meridionale e della Sicilia. Il percorso che si sviluppa dalla sala VII alla sala XIII attesta ancora, in quel periodo, la massiccia presenza nel mercato locale delle ceramiche prodotte nell'Etruria (centro) settentrionale tirrenica, ceramiche che ebbero un’influenza determinante sulle manifatture degli ateliers spineti.
La sala XIV propone la ricostruzione di due sepolture di Valle Trebba (una inumazione di V sec. a.C. e una cremazione di fine IV - inizi III a.C.) fatta sulla base della documentazione del Giornale degli Scavi dei primi anni del '900. Espone inoltre tutti i "piatti da pesce" attici (della prima metà del IV sec. a.C.) restituiti dalla necropoli, raccolti in una sezione che introduce il rapporto della città con le acque che la circondavano e che fornendole il pescato la dotavano di uno dei principali mezzi di sussistenza.
L’ultima sala presenta -singolarmente o in coppia- un gruppo di vasi attici a figure rosse (alcuni crateri, una hydria e un'anfora), veramente notevoli per cronologia, iconografia, forma e attribuzione, e giustamente noti per la loro maestosità.
Emblematico della nuova sezione espositiva è il vaso forse più noto di Spina, il famoso cratere attico a figure rosse dalla tomba 57 C di Valle Pega, esposto singolo nel salone cosiddetto delle Carte Geografiche.
Il piano di valorizzazione del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara proseguirà con ulteriori sistemazioni degli spazi espositivi destinati ad ospitare le collezioni provenienti dall'abitato di Spina e dal territorio ferrarese. Il nuovo assetto del Museo si completerà con il restauro dei giardini di mezzogiorno e di levante: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comune di Ferrara hanno avviato un’intesa per definire il piano di gestione di questi ultimi spazi.

 
Promosso da:

Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna e Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna

Quando: lunedì 18 giugno alle ore 18
Città: Ferrara
Luogo: Museo Archeologico Nazionale
Indirizzo: Via XX Settembre n. 122
Provincia: Ferrara
Regione: Emilia-Romagna
Per informazioni: Museo Archeologico Nazionale
Tel.: 0532.66299
E-mail: Museo Archeologico Nazionale di Ferrara