Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
apre otto nuove sale al piano nobile e raddoppia la superficie espositiva
Esposti quasi 550 reperti provenienti dalle necropoli di Valle Trebba e Valle
Pega, corredi tombali di IV e III secolo a.C. tra cui spiccano il cratere di
Spina e il servizio di piatti da pesce
lunedì 18 giugno 2007 alle ore 18 (info 0532.66299)
Ferrara, Museo Archeologico Nazionale, Via XX settembre 122
Il
Museo Archeologico Nazionale di Ferrara raddoppia il proprio spazio espositivo e
si conferma tra le più complete collezioni al mondo di ceramiche attiche a
figure rosse. Grazie ai fondi del Gioco del Lotto, aprono al pubblico le nuove sale al piano nobile, oltre 500 mq di
superficie espositiva in più, destinata ad ospitare altri prestigiosi corredi
provenienti dalle necropoli di Valle Trebba e Valle Pega della città
etrusco-greca di Spina.
Lunedì 18 giugno 2007, alle ore 18, il Direttore regionale per i beni culturali
e paesaggistici dell’Emilia-Romagna, Maddalena Ragni, e il Soprintendente per i
beni archeologici dell’Emilia-Romagna, Luigi Malnati, inaugurano le otto nuove
sale attigue al Salone delle Carte Geografiche. Si tratta di stanze di grande
suggestione, con volte e soffitti a cassettoni, camini e stucchi di gusto barocco risalenti alle modifiche
settecentesche del rinascimentale Palazzo Costabili. Con questo ampliamento, il
Museo Archeologico può finalmente esporre in modo stabile quasi 550 reperti in
gran parte già pubblicati e noti agli archeologi ma finora usciti dai depositi
solo per mostre o motivi di studio. L’apertura delle nuove sale integra e
conclude un progetto museale avviato anni addietro. Anche se l’apparato
didattico è per ora minimale, i reperti esposti (al 99% per la prima volta) sono
spesso autentiche superstar, come il gruppo di venti piatti da pesce della
prima metà del IV secolo a.C., l’oinochoe attica con testa femminile degli inizi
del IV secolo a.C. e i numerosi crateri attici a figure rosse tra cui spiccano,
per importanza e fattura, quello a volute del Pittore di Kleophon (Tomba 57C di
Valle Pega) e quello a calice del Pittore dei Niobidi, con scene di
gigantomachia e corteggio dionisiaco, del 460 a.C. Di forte impatto visivo è poi la ricostruzione di due
sepolture di Valle Trebba (una inumazione di V sec. a.C. e una cremazione di
fine IV - inizi III a.C.) realizzata sulla base della documentazione del Giornale
degli Scavi dei primi anni del Novecento.
Il piano di valorizzazione del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
proseguirà con ulteriori sistemazioni degli spazi espositivi destinati alle
collezioni provenienti dall’abitato di Spina e dal territorio ferrarese. Il
nuovo assetto del Museo si completerà con il restauro dei giardini di
mezzogiorno e di levante: per pianificare la gestione di questi spazi è stata
avviata un’intesa tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il
Comune di Ferrara.
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Per informazioni:
Museo Archeologico Nazionale
Via XX Settembre 122 - Ferrara
telefono +39 0532 66299