Il
Giardino nel Museo
Prospettive di
studio e di conservazione
venerdì 18 settembre 2009
dalle 15 alle 18,30
Museo Archeologico Nazionale
Via XX Settembre 122 a Ferrara
info (+39) 0532 66299
"La
mole non finita e grandiosa del Palazzo di Ludovico il Moro a Ferrara è oggi un
frammento, composto con brani superstiti, diversi per epoca e stratificazione,
di ciò che era. [...]
Dei giardini non rimane che la superficie sud e una striscia di risulta ad est,
senza alcun ricordo né delle funzioni né della costruzione formale che li
caratterizzava nei secoli scorsi, i cui segni potevano essere ancora
rintracciati, nonostante il perdurare degli usi impropri per più di due secoli.
[...]
Nella reinterpretazione del giardino rinascimentale proposta dal restauro del
Museo Archeologico Nazionale degli anni Trenta si realizza la ricreazione di un
ambiente: una ricostruzione immaginata più che sui ritrovamenti, sull'invenzione
di un genere, il verde ornamentale del primo Cinquecento".
Si fatica a trovare parole più illuminanti di quelle espresse da Maria Luisa
Mutschlechner, architetto della Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici di Roma,
per descrivere una storia, un progetto e un sogno. Quello di far rivivere il
labirinto vegetale e l'intero giardino di Palazzo Costabili, sede del Museo
Archeologico Nazionale di Ferrara, una complessa struttura botanica, unica nella
provincia di Ferrara.
Sulla base di rigorose indagini storico-archivistiche, agronomiche,
palinologiche ed archeologiche, il progetto di restauro del Giardino del palazzo
comunemente noto come quello di Ludovico il Moro si propone di restituire alla
collettività uno straordinario episodio della storia urbana di Ferrara.
Un momento imprescindibile di incontro e confronto è rappresentato dal convegno
"Il Giardino nel Museo. Prospettive di studio e di conservazione" che si terrà
il 18 settembre 2009, a partire dalle ore 15, nel Salone delle Carte Geografiche
del museo.
La giornata, organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna e
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, vedrà interventi e
commenti delle massime autorità nazionali ed internazionali in materia.
Ecco il programma (clicca qui per scaricare
il pdf, Acrobat Reader)
ore 15 - Saluti e introduzione
Carla Di Francesco, Direttore Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna
Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara
L'archeologia
preventiva nel Giardino del Museo: gli scavi archeologici condotti da Maurizio
Molinari
Caterina Cornelio, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Antiche testimonianze
di paesaggio e ambiente prima del Giardino: risultati delle indagini
palinologiche
Marco Marchesini, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
Silvia Marvelli, Centro Agricoltura Ambiente "Giorgio Nicoli" di San Giovanni in Persiceto (Bologna)
Il piano di
conservazione del Giardino del Museo Archeologico Nazionale
Maria Luisa Mutschlechner, Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici di Roma
Autenticità, Tempo e
Materia
Carmen Añón Feliù, Presidente Onorario ICOMOS e coordinatrice del Master in architettura dei giardini
e del paesaggio dell'Universidad Politécnica di Madrid
Conclusioni
Antonella Ranaldi, Soprintendente per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini
ore 18,30 -
Fiori di Musica
Musiche di
François Couperin
Andreina di Girolamo, clavicembalo
a cura dell'Associazione Culturale Bal'Danza
Il mondo poetico, elegante e raffinato, di François Couperin merita un’attenzione di tutto riguardo: le arditezze, le sperimentazioni, il fiorire e ornare, il descrivere e ironizzare rende la sua musica particolarmente attraente e ci fa scoprire un mondo di sorprese e di pura poesia. Con questo programma l’autore è presentato attraverso una scelta di brani organizzati per tema, con una lettura “leggera” e disincantata.
Preambolo
Les Baricades Mistérieuses
Natura
La Flore
Le Réveil-Matin
Le Moucheron
Les Abeilles
Le Rossignol-en-Amour
Les Vergers fleüris
Les Ondes
Personaggi
L’Auguste
La Bourbonnoise
La Superbe ou la Forqueray
Les Moissonneurs
La Commére
L’Aimable Thérése
L’Arlequine
Finale
La Couperin
Andreina Di Girolamo ha studiato in Italia con Barbara Vignanelli e a Salisburgo, presso il Mozarteum, con Kenneth Gilbert, diplomandosi a pieni voti. Svolge attività concertistica sia come solista che in varie formazioni da camera e si è imposta all’attenzione della critica internazionale per il suo virtuosismo e per la sensibilità delle sue interpretazioni. Ha partecipato a prestigiosi Festivals proponendo prime assolute di brani di musica contemporanea, alcuni dei quali a lei dedicati e trasmessi in diretta radiofonica. Vanta prestigiose collaborazioni, tra le quali quella con Maxence Larrieu e Carlo De Matola per l’incisione del CD (FALAUT, luglio 2008) con musiche per due flauti e basso continuo di J. J. Quantz, G. Ph. Telemann e C. Ph. E. Bach,. In Duo con Silvia Rambaldi si dedica al repertorio per due clavicembali e clavicembalo a quattro mani.E' docente, sia nei corsi ordinari sia in quelli specialistici di I e II livello, presso il Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso.
Seguirà un piccolo rinfresco offerto da Garden Impianti di Ceregnano (RO)
Intervengono
Carla Di Francesco, Direttore Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna
Massimo Maisto, Vice Sindaco del Comune di Ferrara
Caterina Cornelio, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Andrea Sardo, Responsabile del procedimento
Seguirà la presentazione del progetto di restauro del Giardino del Museo
Archeologico Nazionale a cura di Matteo Pernigo, Pangea Studio Associato -
Architettura del Paesaggio, Padova
Palazzo Costabili, detto "di Ludovico il Moro", e il suo giardino: com'era e
com'è
A Ferrara il ricordo dei giardini rinascimentali sopravvive in forma per così
dire traslata, ed è affidato ai giardini, di impianto novecentesco, di due
prestigiose residenze di epoca estense, ora adibite a uso pubblico: si tratta di
palazzo Costabili, detto di Ludovico il Moro, ora Museo Archeologico Nazionale,
e della palazzina di Marfisa d'Este, attualmente sede di museo comunale.
I lavori di manutenzione operati negli anni scorsi nel giardino Palazzo
Costabili hanno riportato in luce la piacevole creazione "in stile", progettata
intorno agli anni Trenta, in occasione del primo allestimento del Museo di
Spina. In questo piccolo giardino si ritrovano tutti gli elementi della
tradizione rinascimentale, ovviamente stilizzati secondo il gusto tardo liberty
e senza troppe preoccupazioni filologiche: il labirinto di bosso, i tassi potati
a forma di piramide (ora a cono), il pozzo, i pergolati di rose, le aiuole
geometriche con bulbi e fiori.
Quando nel 1920 lo Stato acquistò il complesso di Palazzo Costabili dai
Marchesi Calcagnini e dai Marchesi Antinori per la bella cifra di 195.000 lire,
il cosiddetto “Palazzone” era ormai pericolante e abitato da numerose famiglie
bisognose
I restauri furono curati da Carlo Calzecchi Onesti a partire dal 1932 e si
conclusero nel 1935 con l’inaugurazione del Museo di Spina, oggi Museo
Archeologico Nazionale.
Il palazzo, che occupa un’area di circa mq 7.260, si compone di un corpo
centrale quadrangolare, che si dispone intorno al “cortile d’onore”
Il suo lato principale, che si affaccia sulla via XX settembre, è incompleto e
privo di facciata, che doveva svilupparsi per una lunghezza di m. 45.50 e per
un’altezza superiore rispetto a quelle dei corpi laterali.
L’ala di Ponente, sulla via Porta d’Amore, presenta una facciata con paramento
in mattoni, conclusa in alto da un cornicione in cotto e alla base da una
scarpata a larghe bugne laterizie. Essa appare scandita orizzontalmente da
cornici marmoree, alternate a trabeazioni in cotto ed è animata da numerose
finestre, disposte asimmetricamente, tra le quali si distingue la pentafora in
marmo del ‘piano nobile’
I prospetti degli altri lati, più sobri ed unitari, sono interrotti da brevi e
profondi loggiati, con colonnati in marmo, che si aprono agli angoli del
pianterreno.
Le ali occidentale e meridionale dell’edificio si prolungano a Sud e ad Est,
delimitando un ampio giardino, in cui venne collocata, in occasione dei lavori
di restauro degli anni Trenta, una vera da pozzo veneziana, appartenuta al
ferrarese Palazzo ex-Riminaldi. Nel giardino più piccolo, a Levante, si trova un
secondo pozzo, proveniente dal Palazzo Sitta, a Quacchio, ed acquistato dallo
Stato nel 1927