“Mettiamo insieme i cocci”
Un mosaico per amico: esposizione di lacerti musivi realizzati dai disabili psichici del Centro diurno “Il Convento” di San Bartolo su ispirazione degli originali di epoca romana rinvenuti a Claterna e Russi
Ferrara, Museo Archeologico Nazionale
con sede nel Palazzo di Ludovico il Moro
Via XX settembre 122
La mostra è aperta dal 2 dicembre 2011 all'8
gennaio 2012
negli orari di visita del museo: martedì-domenica dalle 9.30 alle 17 (ultimo
accesso ore 16.30)
ingresso € 4,00
Hanno studiato, hanno ascoltato e appreso, si sono applicati e alla fine
hanno ceduto al metodo e alla passione, quasi che ricomporre quelle tessere
antiche desse un senso al presente e un traguardo al futuro.
Da venerdì 2 dicembre i mosaici realizzati da un gruppo di pazienti psichiatrici
del Centro Diurno "Il Convento" sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di
Ferrara, a riprova del fatto che arte, storia e bellezza sono un alfabeto
arcaico e che l'esperienza creativa intreccia sempre un dialogo con il processo
terapeutico.
La piccola mostra è nata nel laboratorio di archeoterapia di "Mettiamo
insieme i cocci" che i volontari del Gruppo Archeologico Ferrarese conducono da
tre anni con un gruppo di disabili psichici del Centro diurno di
San Bartolo, con il coordinamento scientifico di Caterina Cornelio, direttrice
del Museo.
Collocata al piano terra, al termine del percorso di visita al museo, la mostra
espone al pubblico alcune riproduzioni di mosaici pavimentali di epoca romana,
realizzate dai pazienti anche con l’utilizzo di tessere recuperate dal GAF
durante le campagne di scavo nei comuni di Ro e Copparo, autorizzate e condotte
sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna.
Sono esposti anche gli “strumenti di lavoro”, dal terriccio di scavo ai
setacci, dagli attrezzi alle tessere vere o riprodotte dai pazienti, e sarà
anche documentato il procedimento complessivo che porta alla ricostruzione del
mosaico stesso.
Le decorazioni geometriche sono ispirate ai pavimenti musivi di epoca romana
rinvenuti nelle ville di Claterna e di Russi mentre per le tecniche di
composizione i volontari del GAF si sono basati sulle informazioni acquisite
durante il viaggio compiuto nel 2010 a Madaba, in Giordania, durante il quale
hanno potuto visitare la Scuola di Mosaico fondata dal Padre francescano Michele
Piccirillo, insigne archeologo prematuramente scomparso, dove lavorano decine di
giovani, molti dei quali con disabilità.
La mostra "Mettiamo insieme i cocci" resterà allestita fino a domenica 8
gennaio 2012, in concomitanza con gli orari di apertura del Museo Archeologico
Nazionale, dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 17.
La data dell'inaugurazione è un'anteprima della "Giornata Internazionale dei diritti delle persone con
disabilità" che si celebra il 3 dicembre in tutto il mondo per diffondere i temi
legati alla disabilità e sensibilizzare l’opinione pubblica ai concetti di
dignità, diritti e benessere delle persone disabili, accrescendo la
consapevolezza dei benefici che possono derivare dall’integrazione delle
disabilità in ogni aspetto della vita sociale.
Il laboratorio di "Mettiamo insieme i cocci": l'esperienza dell'edizione
2011
Da giugno a settembre 2011 si è tenuto, per il terzo anno consecutivo,
l’atteso laboratorio di archeo-terapia per gli ospiti della comunità terapeutica
“Il convento” a San Bartolo. Ancora una volta i promotori dell’iniziativa sono la
Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, per conto della
Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna, il Gruppo
Archeologico Ferrarese e dirigenti e operatori del Servizio di Salute mentale
dell’Azienda USL di Ferrara.
Grande impegno, nuove energie e nuove aspettative sono le
caratteristiche di un progetto che, nonostante l'assenza di ogni forma di
sostegno economico, i promotori hanno particolarmente a cuore.
Per il Gruppo Archeologico Ferrarese questo impegno ha un supplemento di
significato, perché caratterizza il senso dell'essere volontari in questo 2011,
Anno Internazionale del Volontariato, e in questi tempi di crisi. Come
sottolinea Carla Lanfranchi, direttrice dell’associazione, “vogliamo
continuare a testimoniare la nostra battaglia caparbia e piena di entusiasmo
contro la povertà culturale che accompagna e aggrava tutte le altre povertà e
che, purtroppo, è spesso misconosciuta anche dalle nostre Istituzioni locali.”
Dopo due anni di esperienza di setacciatura di terra di scavo, quest’anno a San
Bartolo volontari, pazienti e operatori si sono misurati con nuove e impegnative
proposte di lavoro, sollecitate dalla direzione del Museo Archeologico Nazionale
di Ferrara, che segue scientificamente il progetto, e accolte con grande
interesse dagli esperti del servizio di salute mentale.
Sono stati individuati tre ambiti di attività:
1. la setacciatura del terriccio proveniente da una necropoli scavata in
provincia di Bologna, con l’utilizzo di setacci fini per il recupero di semi e
pollini che sono stati poi inviati per le dovute analisi al laboratorio di
archeobotanica di San Giovanni In Persicelo, al fine di ipotizzare una
ricostruzione dell’habitat e della vegetazione esistenti nell’antichità nel
territorio di riferimento
2. il lavaggio accurato e la catalogazione di tessere di mosaico recuperate in
gran quantità durante la campagna di scavo che il GAF ha condotto nel comune di
Ro ferrarese nell’estate 2010, in vista di una possibile “riproduzione” di
tipologie di mosaico attribuibili alle pavimentazioni di ville rustiche romane
di periodo imperiale, presenti sul territorio ferrarese
3. la riproduzione di tipologie di mosaici di epoca romana con l’utilizzo di
tessere realizzate direttamente dai pazienti, sotto la guida dei volontari del
GAF
Per favorire il buon funzionamento di ciascuna di queste attività si è suddiviso
il gruppo di 12 pazienti in tre sottogruppi, in base al livello di
concentrazione e abilità, nonché di interesse personale, dimostrati in questi
anni di lavoro con i volontari nel laboratorio di archeologia. Quest'anno il GAF
ha inserito a San Bartolo nuovi volontari, alcuni dei quali, come una
disegnatrice e una restauratrice, con precise competenze in materia. Inoltre,
per la setacciatura del terriccio è stato approntato dal GAF un piccolo
laboratorio, arricchito di nuove, semplici attrezzature, come diverse tipologie
di setacci a maglia fine, disegni e matrici per la ricostruzione dei mosaici e
materiale di consumo.