Alla fine del 2012, l'Accademia di Belle Arti di Bologna e la Soprintendenza
per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna hanno attivato una convenzione
quadro quinquennale finalizzata a una collaborazione scientifica e all'esecuzione di
restauri.
Premesso che l’Accademia di Belle Arti di Bologna ha recentemente ottenuto
di poter attivare un Corso quinquennale di diploma accademico di secondo
livello in “Restauro”, abilitante alla professione di “Restauratore di beni
culturali”, e che all’interno dei corsi sono previsti contatti diretti degli
allievi con opere d’arte, esperienze e pratiche di cantiere, sotto la
direzione tecnica degli insegnanti, l’Accademia di Bologna ha dato vita a
una serie di collaborazioni con le varie Istituzioni pubbliche preposte alla
tutela dei Beni Artistici e Culturali, tra cui la Soprintendenza ai Beni
Architettonici ed Ambientali di Bologna, la Soprintendenza ai Beni Artistici
e Storici di Bologna, la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Parma
e Piacenza, la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Urbino, il
Comune di Modena, l’IBC dell’Emilia Romagna, alcuni Musei e collezioni
d’arte locali.
Il progetto di collaborazione con la Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna si inserisce a pieno titolo in questo percorso formativo
e didattico dell’Accademia.
Il progetto di collaborazione potrà prevedere:
a) di sviluppare programmi di ricerca perseguenti obiettivi di comune
interesse nei settori del restauro di manufatti archeologici e della
documentazione ad essi relativa
b) di presentare progetti di ricerca o concentrare azioni dimostrative o
predisporre interventi comuni al fine di beneficiare di finanziamenti da
parte di organismi nazionali e internazionali;
c) di organizzare attività congiunte, seminariali e /o di aggiornamento;
d) di riconoscere la possibilità di accedere alle strutture degli Enti per
svolgervi attività di ricerca e sperimentali da parte di personale
strutturato nei rispettivi Enti.
Al fine di assicurare lo scambio di informazioni sulle attività espletate
dai due contraenti vengono identificati come
I referenti delle attività previste dalla convenzione sono Antonella Pomicetti,
già restauratrice della Soprintendenza Archeologia
dell’Emilia Romagna, e il docente dell'Accademia di belle Arti, prof. Augusto Giuffredi;
funzionaria archeologa Renata Curina
La convenzione ha durata quinquennale e sarà tacitamente rinnovata, salvo
disdetta
Progetto triennale 2012-2015 per il restauro e la valorizzazione dei
manufatti lapidei conservati nel cortile della sede della Soprintendenza
Nell'ambito
della convenzione è stato subito attivato un progetto per l'intervento di
restauro dei manufatti lapidei conservati all'interno del cortile di Palazzo Ancarano, a Bologna, sede della Soprintendenza
Con questo accordo la Soprintendenza affida all’Accademia l’incarico di
restaurare i manufatti sotto il controllo dei propri restauratori e sulla
base di precise metodologie preventivamente concordate.
Con questa collaborazione gli allievi del corso
di restauro eseguiranno la manutenzione e il restauro dei manufatti in
materiale lapideo, pertinenti a epoche diverse, attualmente custoditi
all’interno del cortile di Palazzo Ancarano; i lavori potranno avvalersi
anche della collaborazione di altri docenti dell’Accademia.
La convenzione ha una durata indicativa di anni 3; i lavori sono iniziati
nell'aprile 2013 e la consegna del primo lotto è prevista entro la fine
dell'attuale anno accademico.
L’attività di restauro consiste in una fase preliminare volta a
definire le caratteristiche dei materiali,
un’attenta valutazione e mappatura dello stato di degrado a seguito di
indagini diagnostiche preliminari e in una successiva fase
di progettazione dell'intervento cui farà seguito la fase esecutiva.
La collaborazione prevede che l’Accademia di Belle Arti di Bologna definisca
e concordi con la Soprintendenza ciascuna delle fasi del progetto allegato
procedendo, se necessario, alla realizzazione di campioni dimostrativi
preliminari prima della fase esecutiva.
Progetto triennale 2015-2018 per la manutenzione e il restauro
conservativo dei pavimenti della Domus dei Mosaici di Claterna nel Comune di
Ozzano dell'Emilia (BO)
Nell'ambito della convenzione quinquennale con l'Accademia di Belle Arti di
Bologna è stato attivato un progetto finalizzato alla conservazione dei
pavimenti musivi presenti nella zona
archeologica di Claterna.
I ragazzi del quarto anno del corso di Restauro, indirizzo materiali lapidei
e derivati, seguiti dalla docente del corso di “Restauro dei mosaici e dei
rivestimenti lapidei”, Mila Oliva, sotto la direzione prima dell'archeologa della
soprintendenza Paola Desantis e successivamente dell'archeologa della
Soprintendenza Renata Curina, a partire dal mese di maggio 2015 hanno
iniziato i lavori di manutenzione e restauro conservativo dei pavimenti
della Domus dei Mosaici di Claterna. I lavori sono stati seguiti sul campo
dalla restauratrice della Soprintendenza
Monica Zanardi
Allieve dell'Accademia di Belle Arti di Bologna all'opera sui mosaici di
Claterna
I primi interventi previsti sono la documentazione grafica e fotografica dell'area archeologica e la redazione di mappe tematiche relative alla conservazione. Dopo l'acquisizione di questi dati/documenti sarà predisposto un progetto preliminare cui faranno seguito le operazioni di manutenzione e restauro vere e proprie.
Allievi: Francesca Azolini, Sonia Cordiviola, Marta Maniero, Veronica Villa, Roberto Cavallo, Annachiara Bellini, Debora Zoboli, Federica Bruschi, Elisa Franceschi, Valentina Monai.
Progetto triennale 2018-2021 per il restauro di monumenti lapidei conservati al Museo Civico Archeologico di Bologna
Allieva dell'Accademia al lavoro sull'esedra dal Muro del Reno
Gli interventi di pulitura e restauro interessano alcuni dei monumenti
esposti nell'Atrio del Museo Archeologico, lungo il suo lato corto a destra
dell'entrata, proprio alle spalle del celebre torso di Nerone. Le tipologie degli oggetti lapidei iscritti,
che sono sia di
provenienza collezionistica che di ritrovamento locale, sono tra le più
diverse: ci sono tre urnette
cinerarie da Roma, una stele a pseudoedicola da Santa Maria in Duno, parte
dell'esedra di un edificio sepolcrale rinvenuta nel Muro del Reno, due cippi
funerari (uno dei quali riscolpito con una figura di putto), un particolare
rilievo egittizzante di provenienza ignota e un miliario da Bertalia, sul
quale compaiono numerose iscrizioni, testimonianza di diversi reimpieghi.
A questi si aggiunge poi l'imponente miliario augusteo rinvenuto a Borgo
Panigale e pertinente alla via Emilia, oggi conservato nel Cortile e
particolarmente bisognoso di un' accurata pulizia.
Il Prof. Giuffredi e alcune sue studentesse durante la pulitura del miliario
di Augusto
Allievi del II° anno (docente Miriam Ricci): Maria Rosa Cietto, Clarissa
Marchesini, Enrica Martinelli, Marta Mazzocchi, Marialuce Russo, Angelica
Tramonte
Allievi del IV° anno (docente Augusto Giuffredi): Alessia Dutto, Sofia
Gentile, Marika Giusti, Marica Sebastiana Rosa, Irene Ugolini
Intervento di pulitura di una delle urne cinerarie in marmo di provenienza
collezionistica
Informazioni di Renata Curina, Marinella Marchesi, Antonella Pomicetti, Mauro Ricci, Tiziano Trocchi, Monica Zanardi
pagina a cura di Carla Conti