Da sabato 9 settembre e per tutti i week-end del mese, fino a sabato 30
settembre, la
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna e il Comune di Correggio organizzano una serie di visite guidate gratuite agli scavi del sito
archeologico della villa di San Prospero a Correggio. Un'occasione da non
perdere per vedere il complesso rustico di età romana che presenta,
caso unico in Emilia-Romagna, travi, alzati e pavimenti di legno in eccellente
stato di conservazione.
Le visite avranno inizio alle ore 15 e alle ore 17, nelle giornate di sabato,
e alle ore 10, 15 e 17 nelle giornate di domenica, e saranno condotte dagli
esperti che hanno effettuato lo scavo, in particolare le responsabili del
cantiere Dalia Gasparini e Maria Luisa Sciaratta.
È obbligatoria la prenotazione all’Informa Turismo, tel. 0522.631770.
Sulla base di eventuali ulteriori richieste, si valuterà se effettuare un'ultima
visita guidata anche nella giornata di domenica 1 ottobre.
Archeologi al lavoro sullo scavo della villa
Il sito archeologico di San Prospero rappresenta il primo ritrovamento di epoca romana nel territorio correggese per il quale si è proceduto ad una campagna di scavo sistematico. Studiato grazie ad un’accurata indagine scientifica, lo scavo archeologico ha portato alla luce una villa rustica di età romana che presenta strutture lignee in eccellente stato di conservazione, grazie al deposito alluvionale di acqua e argilla che li ha protetti nel corso dei secoli. Dopo cinque campagne di scavo, la villa, rintracciata all’interno di una cava privata, si è perciò confermata di notevole interesse storico e archeologico: si tratta infatti di un complesso di notevoli dimensioni – le indagini hanno interessato circa 80 metri – utilizzato per almeno cinque secoli, dalla prima età imperiale al VI secolo d.C.
Ricostruzione grafica della villa romana di Correggio
“L’eccezionalità del ritrovamento –sottolinea Ilenia Malavasi, assessore alla
cultura del Comune di Correggio– è dovuta in gran parte alla presenza di
elementi lignei perfettamente conservati grazie all’azione protettiva di argilla
e acqua che hanno mantenuto fibroso il legno. E anche in relazione ad una
corretta conservazione di elementi delicati di questo genere, presto tutti gli
enti interessati dalla zona di scavo, Soprintendenza, Comune di Correggio,
proprietà Unieco e Bonifica Parmigiana Moglia, essendo la zona cassa di
espansione del cavo Naviglio, dovranno presto confrontarsi per una soluzione
che salvaguardi al meglio i reperti”.
Iniziati nel 2001 sotto la direzione scientifica di Renata Curina, archeologa
della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, gli scavi sono
stati condotti da studenti delle università di Parma, Bologna e Padova e
termineranno alla fine del mese di settembre.
Pagina a cura di Carla Conti