A due mesi dalla ripresa delle
indagini archeologiche nell'antica città romana di Claterna tornano, per sette
week-end consecutivi, le visite
guidate all’area di scavo. Un'occasione imperdibile per vedere gli ultimi
ritrovamenti e confrontarli con quanto emerso dagli scavi dell'inverno scorso.
L'appuntamento è davanti all'ingresso dell'area di scavo che si trova nel comune
di Ozzano dell’Emilia (BO), in località Maggio,
ben visibile dalla via Emilia sulla quale affaccia direttamente.
Per maggiori
informazioni su Claterna clicca qui (english version)
Le visite guidate cominceranno sabato 16 settembre e proseguiranno per tutti i
fine settimana successivi fino alla fine del mese di ottobre con i seguenti
orari: sabato ore 15 e domenica ore 10.
Lo scavo è raggiungibile con la macchina, seguendo la via Emilia fino alla
località Maggio, oppure in autobus, con le linee 94 e 101 e fermata sempre in
località Maggio (si prega di lasciare la macchina nel vicino parcheggio in
località Maggio, davanti al “Ladies Bar”). Vi consigliamo un abbigliamento sportivo con scarpe da tennis o
scarponcini da passeggio; le visite guidate, condotte dagli archeologi
dell'Associazione “Civitas Claterna”, sono gratuite e non è necessario prenotare. Per informazioni potete contattare il numero 347.4659014 (fino al 17
settembre) ed il numero 347.7597112 (dal 17 settembre in poi) oppure visitare il
sito www.civitasclaterna.org.
Domenica 15 ottobre una visita speciale inserirà Claterna fra gli eventi
collegati alla “Festa della Storia”, in programma a Bologna dal 15 al 22 ottobre
con numerose iniziative multidisciplinari.
Claterna, area di scavo: archeologi e volontari al lavoro
Sepolta sotto i campi della campagna ozzanese, Claterna torna lentamente a
rivelarsi dopo millecinquecento anni di oblio. Il paziente lavoro di archeologi
e volontari sta riportando alla luce i resti di un grande edificio abbandonato
nel V – VI secolo d.C. ma le cui origini risalgono almeno al II – I secolo a.C.
Nella nuova area di lavoro, ampliata rispetto allo scorso inverno, stanno
affiorando le imponenti tracce di un grande crollo di materiale edilizio che
ricopre le strutture più recenti dell’edificio; dal caotico ammasso di mattoni
frammentati fanno capolino le prime, consistenti tracce delle murature in
abbandono. La prosecuzione dello scavo permetterà di mettere in luce tutti gli
elementi costituenti l’edificio –muri e pavimenti-, di ricostruirne la storia
durante tutti i secoli nei quali è stato utilizzato e di recuperare gli oggetti
della sua vita quotidiana.
Per maggiori informazioni su Claterna clicca qui
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L’Associazione “Civitas Claterna” è nata nel luglio 2005 dall’incontro tra il Comune di Ozzano dell’Emilia, IMA e il Gruppo Archeologico Città di Claterna, in collaborazione con il Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali (Soprintentendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna).
L’Associazione è presieduta da Daniele Vacchi ed è sostenuta principalmente dal Comune di Ozzano dell’Emilia e da IMA, con la sponsorizzazione della Banca di Bologna e della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna.
L’Associazione è stata ufficialmente presentata nell’ottobre 2005 dai rappresentanti delle realtà che la animano e la sostengono: il Comune di Ozzano dell’Emilia contribuirà con un finanziamento complessivo di 340 mila euro fino al 2008, mentre IMA con un finanziamento complessivo di 125 mila euro fino al 2009.
Sempre nell’ottobre 2005 è stata firmata una convenzione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna che ha garantito la direzione scientifica del progetto e l’apporto di professionalità archeologiche, conservative e divulgative.
L’Associazione ha recentemente ottenuto il riconoscimento della Regione Emilia- Romagna. Inoltre il Comune di Castel S. Pietro, che storicamente rientra nell’antico territorio claternate, ha già aderito all’Associazione in qualità di socio sostenitore.
Le realtà che sostengono questo ambizioso progetto sono già numerose: il loro contributo è fondamentale per lo sviluppo e il successo delle attività promosse dall’Associazione. Da segnalare l’assiduo e fervente impegno del locale Gruppo Archeologico.