La statuetta in bronzo denominata "Vittoria Alata", datata al I secolo
d.C., rinvenuta negli scavi di Veleia ed esposta al Museo Archeologico Nazionale
di Parma, necessitava di un intervento di restauro consistente per lo più nel
riposizionamento delle ali e nella sistemazione del supporto per
l'esposizione.
Il restauro, finanziato con fondi interni, è stato effettuato nel 2012 dai
restauratori Marcello Miccio e Stefano Sarri (Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Toscana), Virna Scarnecchia (Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Emilia-Romagna), Salvatore Siano e J. Agresti (Istituto
di Fisica Applicata “N, Carrara”- CNR, Firenze), con il coordinamento
scientifico dell'archeologa
SBAER Roberta Conversi
La statuetta femminile di bronzo fu ritrovata il 31 luglio 1760 nella prima
campagna degli scavi condotti alla riscoperta di Veleia, una piccola città
romana negli Appennini a Sud di Piacenza. Dopo la scoperta nel 1747 di alcuni
frammenti di bronzo poi ricondotti alla nota “Tabula alimentaria”, Filippo di
Borbone promosse ricerche archeologiche nei pressi del luogo della scoperta,
alla ricerca dell’antica Veleia. La statuetta venne in luce nell’angolo
Nord-Ovest dell’ingresso monumentale porticato del Foro. Accanto alla statuetta
furono ritrovate anche due ali in bronzo ed un tripode di marmo a base quadrata
con tre cornici di bronzo, che probabilmente lo decoravano. Già all’atto del
ritrovamento fu identificata come Vittoria Alata. Non abbiamo dati archeologici
per poter dire come fosse sorretta e cosa sollevava con le mani la statuetta,
forse un clipeo o una corona d’alloro ed era appoggiata su un piedistallo di
marmo decorato in bronzo, fissata dal basso su un perno infisso sulla base
marmorea, così come ora è sorretta.
Opera di una bottega specializzata del I secolo d.C., la Vittoria di Veleia, di
metallo scurito su cui dovevano spiccare gli occhi argentei, faceva
probabilmente parte di un monumento composito, collocato all’ingresso Nord-Ovest
del foro di Veleia. La figura riprende almeno in parte lo schema della grande
statuaria dei modelli ellenistici, della Vittoria alata di Peonio di Mende,
(sec. metà del V sec d.C.). Esposta nelle sale del Museo Archeologico Nazionale,
dedicate ai manufatti notevoli rinvenuti negli scavi Sette/Ottocentechi di
Veleia, la Vittoria di bronzo, diventata simbolo degli scavi di Veleia,
necessitava di un intervento di manutenzione-restauro che ne riposizionasse le
ali e creasse un sostegno di sicurezza, realizzato in modo tale da valorizzare
la peculiarità del prezioso manufatto.
Rinvenuta nel 1760 con le ali rotte e separate dal corpo della figura, come
documentano i rilievi grafici dell’epoca, l'opera fu riassemblata e posta su una
base, verosimilmente di legno, attraverso viti e staffe. Sul retro della figura
sono ben evidenti quattro grossi fori filettati (Æ ca. 6 mm), due sulla schiena
e due trasversali, più in basso, sugli aggetti relitti delle ali Sulle ali,
allineati con detti fori, si trovano altri sei fori filettati utilizzati per
bloccare le staffe di supporto.
Probabilmente in occasione del riallestimento del Museo Archeologico Nazionale
di Parma (1964-65), le staffe furono eliminate e le ali fissate al corpo
attraverso due coppie di spine metalliche inserite lungo le superfici di
frattura (frecce gialle nell’immagine di dettaglio del retro).
Esaminando più attentamente la schiena, si sono notati altri due fori chiusi da
perni in ferro (cerchi bianchi tratteggiati nell’immagine citata): ciò fa
pensare che nel restauro tardo sia stata “almeno provata” una collocazione più
interna e più alta delle ali, rispetto alla posizione dettata dalle superfici di
frattura.
Il restauro 2012 ha consolidato le ali lasciando inalterati il posizionamento e
l’attacco a spine metalliche del precedente intervento, mentre la base di legno
con staffa metallica esistente è stata sostituita con un nuovo supporto ad hoc
in resina e plexiglas.
L’intervento è stato eseguito presso il Centro di Restauro della Soprintendenza
ai beni archeologi della Toscana, con la collaborazione per le analisi dell’IFAC
CNR , Istituto di Fisica Applicata “N. Carrara” - CNR, Firenze
La statuetta in bronzo della "Vittoria alata" da Veleia: particolare dei fori
per le ali
Informazioni scientifiche delle
funzionarie SBAER Roberta Conversi
(per la parte archeologica) e
Virna Scarnecchia
(per il restauro)
Informazioni tecniche di Stefano Sarri e Salvatore Siano
Pagina a cura di Carla Conti