L’area archeologica è collocata in un punto cruciale della città,
a margine dell'attuale piazza che ricalca in gran parte l’estensione del foro
romano e di fianco alla Cattedrale, documentata nella sua attuale sede almeno a
partire dal XI secolo.
Lo scavo archeologico ha consentito di acquisire una serie di nuovi dati circa
l’aspetto e l’evoluzione di questa zona dall’età romana tardo repubblicana fino
al XVI secolo, restituendo una sequenza di notevole interesse sia per la
complessità che per l’attendibilità dei dati.
Il progetto di riqualificazione dell’area “ex orti” di via IV Novembre è stato
sviluppato nel 2013 con il restauro delle strutture murarie e delle
pavimentazioni che erano state individuate e messe in luce durante gli scavi
eseguiti tra il 2007 e il 2009.
Vista l’importanza del ritrovamento si è deciso in accordo con l’Amministrazione
Comunale di musealizzare il sito all’interno dell’edificio che doveva essere
adibito a punto di accoglienza per i turisti in visita alla cittadina di
Sarsina.
L’area archeologica è stata valorizzata attraverso un piano di calpestio in
cristallo, dando così al pubblico la possibilità di osservare lo scavo
sottostante.
Una porzione dello scavo di via IV novembre prima (sin) e dopo il restauro (des)
Gli interventi di restauro
Tutti gli interventi di restauro, che hanno tenuto conto dei principi
fondamentali per la conservazione del bene archeologico, sono stati
opportunamente documentati.
Una delle prime operazioni è stata mettere in sicurezza il muro medioevale
costituito da blocchi in arenaria di notevoli dimensioni, muro che è stato
smontato in parte, consolidato strutturalmente e poi rimontato. Si è poi
proceduto con una pulitura a secco per eliminare i depositi terrosi presenti su
tutte le strutture archeologiche. Successivamente i mosaici e i paramenti murari
sono stati trattati con acqua e tensioattivi ad azione biocida che hanno
consentito una migliore rimozione della patina biologica e dei residui terrosi
presenti nelle fessure. La pulitura dei sottofondi dei mosaici è stata invece
effettuata solo con mezzi meccanici escludendo ogni tipo di intervento con
acqua.
I tratti di muratura in ciottoli e laterizi presentavano numerosi elementi
mobili in parte crollati mentre la malta di allettamento, degradata, si
presentava friabile e decoesa. I laterizi e i ciottoli smossi sono stati
riposizionati e fissati con calce romana e in seguito sono state eseguite le
stuccature, opportunamente pigmentate.
Solo in alcuni casi si sono eseguite le integrazioni dei mosaici (sempre mirati
alla messa in sicurezza del tessellato) mentre i bordi delle tessere sono stati
fissati con un sottile cordolo di contenimento. La malta impiegata, a base di
calce idraulica naturale e appositi inerti selezionati per colore e
granulometria, risponde a caratteristiche essenziali di idraulicità, igroscopia
e assenza di sali idrosolubili.
Area archeologica di Via IV Novembre: mosaico dopo il restauro
Le diverse aree e fosse di spoliazione sono state evidenziate con materiale
inerte di diversa granulometria e tonalità.
Terminati gli interventi di restauro si è poi proceduto con un trattamento
finale preventivo con biocida per evitare la formazione di muffe, muschi e
colonie di microrganismi. E’ stato anche installato un sistema di lampade a
ultravioletti germicide
per contrastare la crescita biologica e un impianto di climatizzazione per
evitare la condensa nel piano di calpestio in cristallo.
Fondamentali per la futura conservazione dell’area archeologica oggetto degli
interventi conservativi saranno i programmi di monitoraggio sulla stabilità degli interventi eseguiti
e di manutenzione ordinaria.
L'area archeologica di Via IV Novembre come si presenta al termine degli
interventi di musealizzazione
Direzione scientifica dei restauri:
Mauro Ricci (Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna)
Esecuzione restauri Ditta "In Opera Società Cooperativa Conservazione e
Restauro", operatori Cristina Leoni e collaboratori
Direzione scientifica dello scavo archeologico: Chiara Guarnieri,
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
Scavi archeologici: Phoenix Archeologia Srl - Bologna (Elisa Brighi, Claudio
Negrelli)
Informazioni scientifiche del
Laboratorio di restauro della SBAER, restauratore
Mauro Ricci
Referente per la parte archeologica
Chiara Guarnieri
(archeologa)
Pagina a cura di Carla Conti