I restauri nella Cattedrale di Reggio Emilia
 
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Un'immagine significativa dei lavori che dal 2004 stanno interessando la Cattedrale  di Reggio EmiliaNella cattedrale di Reggio Emilia –dedicata all’Assunta, come le altre cattedrali Emiliane, che costituiscono una straordinaria sequenza nel panorama della grande stagione del romanico italiano– si sta svolgendo da alcuni anni una intensa attività di restauro che coinvolge l’edificio in tutti i suoi aspetti, storici, strutturali, artistici e più propriamente legati all’uso liturgico.
Questo approccio, per così dire, “totale” nella strategia conservativa del monumento è oggi abbastanza raro (anche per l’impegno che comporta) e si motiva nel caso di Reggio Emilia con la quasi completa assenza di interventi di restauro sugli interni dell’edificio a partire dalla fine dell’Ottocento.
Il lento e progressivo degrado combinato con l’azione devastante di impianti di riscaldamento a gasolio pesante e con recenti fenomeni sismici (1996 e 2000) hanno reso indispensabile un intervento che coinvolgesse l’edificio in tutte le sue componenti, con un restauro che diventa quindi il punto di partenza per una futura azione di costante cura e manutenzione.
L’obiettivo, che si può dire ormai conseguito, per l’interno della chiesa, era quello di conservare la totalità delle stratificazioni che si sono sovrapposte sul monumento, la cui “veste attuale” è un gradevole accostamento di più interventi di tono “classicista”, messi in atto a partire dalla fine del sec XVI e fino all’ottocento per sostituire progressivamente le strutture d’epoca medievale, che il restauro stesso ha tuttavia indagato e restituito con dovizia di reperti, senza alterare la lettura complessiva dell’edificio.
Il progetto di restauro, redatto dall’arch. Mauro Severi, ha coinvolto le seguenti categorie di lavori: indagini archeologiche, consolidamento strutturale, rifacimento completo degli impianti di illuminazione e di sicurezza e speciali, impianto di riscaldamento, restauro di tutti i pavimenti, i paramenti murari, ancone, arredi, tele, stucchi e del cospicuo patrimonio di sculture e monumenti sepolcrali cinquecenteschi.
Fra queste, grazie alla stretta collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico per le Province di Modena e Reggio Emilia, brillano di rinnovato splendore le opere di Bartolomeo e Prospero Clementi, figure di spicco della scultura emiliana cinquecentesca, e pitture di grandi maestri come Guercino, Federico Zuccari, Palma il Giovane, Carlo Bononi, oltre a Passignano e al Pomarancio, e alle due enormi tele di un pittore reggiano di grande qualità come Orazio Talami.
Una particolare attenzione è stata posta al tema dell’adeguamento liturgico, inteso anche come vera e propria occasione per il monumento, di recuperare un rapporto, almeno parzialmente interrotto, con la produzione e il dibattito artistico del proprio tempo.
I lavori, dopo la parentesi del consolidamento della cupola nel 2002, sono iniziati nel novembre del 2004 e a distanza di quattro anni, (novembre 2008) restituiranno alla diocesi e alla città un monumento di cui, al di sotto dello strato di fumi polveri e lesioni, era persino difficile intuire l’apparato decorativo.
Nel frattempo, grazie ad una convenzione fra il Comitato per il Restauro della Cattedrale, che riunisce le principali realtà imprenditoriali ed istituzionali reggiane, e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, hanno avuto inizio, nel settembre 2007 i lavori di restauro della cripta, che si estende sotto al transetto e alle cappelle presbiterali. Il progetto di restauro prevede un percorso analogo a quello dell’interno della chiesa, comprendente scavi archeologici, restauri dei paramenti murari decorati e degli elementi lapidei, smontaggio e restauro del coro ligneo cinquecentesco, degli arredi serramenti e pavimenti, oltre ai necessari adeguamenti degli impianti.
Delle opere totali previste, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro, sono già state eseguite e pagate la gran parte, secondo un programma rispettato nei tempi. La parte rimanente sarà coperta grazie ai finanziamenti pubblici e soprattutto alle iniziative di raccolta fondi coordinate dal Comitato, sotto le insegne della Fabbrica del Duomo di Reggio Emilia.
La Fabbrica del Duomo di Reggio Emilia è appunto il simbolo di un cantiere sempre in movimento, sotto le cui insegne si identificano i progetti e le azioni del Comitato finalizzate a sensibilizzare fedeli, cittadini e tutti gli attori locali sulla centralità della Cattedrale e a sostenere il finanziamento dell’opera di restauro.
L’opera del Comitato per il Restauro della Cattedrale è infatti improntata al diffondere la straordinaria importanza di questo tesoro, fortificando il ruolo del Duomo di caposaldo dei valori cristiani e della vita diocesana e, al tempo stesso, di fulcro della valorizzazione del territorio, insieme agli altri tesori della comunità reggiana: le chiese, i teatri, i musei, le nuove grandi opere architettoniche e le altre eccellenze della terra reggiana.

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Comitato per il Restauro della Cattedrale S. Maria Assunta di Reggio Emilia
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