CONSIGLIO DI FRAZIONE GODO CORTINA | PRO LOCO DI RUSSI |
in collaborazione con
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
GRUPPO RAVENNATE ARCHEOLOGICO (SEZIONE DI RUSSI)
"Vecchie Signore", ma che fascino! Auto d'epoca che come nobildonne niente
affatto decadute si recano in visita a un complesso di 2000 anni più vecchio di
loro, quello della Villa Romana di Russi.
Farà tappa anche nel parco archeologico la sfilata di auto d'epoca in programma
per domenica 5 ottobre nell'ambito della Festa di Godo. Per omaggiare al meglio
le numerose auto storiche che partecipano all'iniziativa, cinque volontari della
sezione di Russi del Gruppo Ravennate Archeologico condurranno una serie di
visite guidate agli scavi e mosaici della Villa Romana a partire dalle
ore 11 e fino alle ore 17. Le visite guidate sono gratuite, l'ingresso alla
Villa Romana è di € 2,00 salvo riduzioni previste dalla Legge. Per l'occasione
la Villa Romana resterà aperta dalle 10 alle 18,30
Domenica 5 ottobre 2008
alle ore 10
"Vecchie Signore"alla Villa Romana
Auto d'Epoca e Ferrari in visita alla Villa Romana di Russi
RUSSI, Complesso archeologico della Villa Romana, Via Fiumazzo
l'iniziativa si svolge in occasione della Festa di Godo
1° Raduno Teguriense di Auto d'Epoca a Villa Ghigi
con la presenza eccezionale di Auto Ferrari
a Godo di Russi (RA)
alle ore 11:
sfilata di Auto e Moto d'Epoca per il centro del paese di Godo, via Faentina
Centro
dalle ore 12,30 al tramonto: mostra statica di Auto d'Epoca e Ferrari, via
Faentina Centro
La villa rustica di Russi conobbe il massimo splendore tra il I e il II
sec. d.C. quando il complesso venne completamente ristrutturato, anche
scenograficamente, da un proprietario probabilmente arricchitosi vendendo le
eccedenze agricole alla flotta militare romana che, dall'epoca di Augusto, aveva
sede a Ravenna.
È in questo periodo che la villa, gestita da un liberto con mansioni di fattore
(procurator) al comando di un gran numero di schiavi, esce dall’autosufficienza
per diventare una macchina da sesterzi.
Le dimensioni della cucina comune testimoniano che vi si potesse cucinare per un
gran numero di persone, quale doveva essere il personale della villa nei momenti
di maggiore impegno come l'aratura, la semina e la mietitura (generalmente di
cereali) e, per quanto riguarda il vino, la potatura delle viti, la raccolta
e pigiatura dell'uva.
Dei due magazzini presenti nella villa, quello di dimensioni maggiori, collegato
al torcularium, era destinato alla conservazione delle anfore vinarie mentre
l'altro, con un piano interno soprelevato, serviva per conservare i prodotti più
delicati e sensibili all'umidità, come le granaglie.
Il proprietario (dominus) viveva in villa saltuariamente, più che altro per
controllare i momenti clou delle fasi produttive. Il suo alloggio era comunque
lussuoso, con sala da pranzo (triclinium), stanza per ricevere (tablinum),
impianto termale e pavimenti a mosaico.
Lo scavo di alcuni pozzi ha restituito una buona campionatura di ceramiche da
mensa e un discreto numero di vasi, pentole e tegami esposti nell’Antiquarium
Comunale della Rocca, appena riaperto al pubblico. Molto importanti anche i
resti vegetali e le ossa di animali rinvenute che documentano, con buona
divisione cronologica, le diverse fasi di occupazione legate alle vicende della
vicina Ravenna.
Dopo un periodo di decadenza coincidente con l’allontanamento della flotta
militare, la villa è parzialmente rioccupata quando la corte imperiale si
trasferisce a Ravenna (V e il VI sec.) per poi essere definitivamente
abbandonata in epoca medievale. Già sul finire del VII secolo d.C., l’area è
ampiamente incolta mentre boschi ed acque si riappropriano del territorio: le
ossa di castoro rinvenute testimoniano un ambiente ricco di acqua corrente ma
totalmente privo di presenze umane.
Pagina a cura di Carla Conti, informazioni di Maria Grazia Maioli e Susanna Cellarosi (Pro Loco Russi-Godo)