PRO LOCO e COMUNE DI RUSSI, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna e GRUPPO RAVENNATE ARCHEOLOGICO, con il sostegno di BCC Credito Cooperativo ravennate & imolese |
venerdì
15 agosto 2014
la Villa Romana di Russi è aperta dalle 9 alle 21
(ultimo ingresso ore 21)
A Ferragosto, tuffatevi nel passato!
dalle ore 17 alle
21
ultimo ingresso ore 21
Le Ferie di Augusto
La Villa Rustica di Russi torna a vivere come duemila anni fa con rievocazioni in costume, laboratori artigianali, visite guidate, ricette romane e assaggi di porchetta
Complesso della
Villa Romana
Via Fiumazzo n. 25 a Russi (RA)
ingresso € 2,00 - ridotto € 1,00
consigliato repellente contro insetti
Per info:
Pro Loco: 0544 587670 (martedì e venerdì dalle 10 alle 11.30) proloco@comune.russi.ra.it
338 4016346
Ufficio Informazione Turistica 0544 587671
Villa Romana: 0544 581357
Nell'anno che celebra il bimillenario della sua morte, avvenuta a Nola nel 14
d.C., l'imperatore Ottaviano
Augusto va ricordato anche per una festa nota a tutti, quel Ferragosto (da feriae Augusti)
istituito proprio da lui nel 18 a.C. per celebrare i raccolti e la fine
dei principali lavori agricoli.
E non c'è luogo migliore del complesso
rustico della Villa Romana di Russi, nel ravennate, per ricordare l'origine
pagana di questa festività che il calendario cattolico assegnerà poi
all'Assunzione di Maria.
Venerdì 15 agosto, dalle 17 alle 21 (ultimo ingresso ore 21), gli amici della Pro Loco di Russi
e del Gruppo Ravennate Archeologico, in collaborazione con la Soprintendenza
per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e il Comune di Russi, organizzano
la quarta edizione de "Le Ferie di Augusto", originale Ferragosto
nell'area archeologica che conserva i resti dell'importante complesso residenziale e
produttivo di età romana sviluppatosi per far fronte alle esigenze alimentari
della flotta militare romana che, dall'epoca di Augusto, aveva sede a Ravenna.
Durante il pomeriggio i volontari rievocheranno la vita quotidiana nella Villa Rustica così
come si svolgeva duemila anni fa, proponendo visite guidate, laboratori
interattivi di creta, mosaico ed erbe officinali, e realizzando coroncine votive
vegetali legate ai miti.
Tema dominante di questa quarta edizione sarà la coltivazione e l'uso delle erbe
officinali nel mondo romano. Il pubblico potrà consultare piccole guide alla
cucina di Apicio, con i condimenti e le salse a base di erbe, e a conclusione
della serata potrà gustare la porchetta condita con aromi vegetali.
L'area archeologica sarà allestita in modo da ricreare tradizioni e momenti
della vita pubblica e privata degli antichi abitanti del complesso.
I volontari, in abbigliamento
d’epoca, presidieranno le aree del sito in cui si svolgevano attività
particolari, illustrando il proprio mestiere, uso e funzione dei tanti oggetti
utilizzati e la funzione della struttura in cui si trovano, rispondendo alle
domande dei visitatori.
Venerdì 15 agosto (Ferragosto) la
Villa Romana è aperta dalle 9 alle 21 (ultimo ingresso ore 21)
Ingresso € 2,00 - ridotto € 1,00
Informazioni presso: Pro Loco di Russi tel. 0544587670 (martedì e venerdì
10-11.30) - 338 4016346
Ufficio Informazione Turistica tel. 0544 587671
Villa Romana di Russi tel. 0544581357
Un ringraziamento particolare al personale di vigilanza della Villa Romana di Russi per l'impegno profuso: senza la loro disponibilità quest'evento non sarebbe stato possibile
clicca qui per andare alla pagina dedicata ai musei e zone archeologiche SBAER aperti a Ferragosto
L'origine della festività del Ferragosto appare chiara dall'etimologia del
termine. Ferragosto deriva infatti dalla locuzione latina feriae Augusti, ovvero
'riposo di Augusto', e indicava una festività istituita da
Ottaviano Augusto nel 18 a.C. In effetti il legame con l'imperatore
riguardava l'intero mese, ridenominato agosto in suo onore a partire dal 27 a.C.
ma fino ad allora chiamato sextilis in quanto sesto del calendario romano
che cominciava al tempo con il mese di marzo
Il Ferragosto è una festa relativamente recente del calendario romano; durava un mese
intero e si sommava ad altre feste che già
cadevano nel medesimo periodo come ad esempio i Consualia, per celebrare
i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. In questo caso le
ferie di agosto consentivano ai lavoratori della terra di riprendersi dopo le
grandi fatiche profuse nel corso dei giorni e delle settimane precedenti.
Non sappiamo esattamente come fosse celebrata questa festa ma possiamo dare per
scontato che avesse un carattere molto popolare e incontrasse dunque un grande
favore nel popolo. Sarebbe questo il motivo che ha indotto la Chiesa cristiana a
farla propria, trasferendola al quindicesimo giorno del mese e consacrandola
all'Assunta. È anche probabile che, insieme al nome, siano
sopravvissute nella festa cristianizzata alcune usanze che ancora oggi la
contraddistinguono (dalle scampagnate ai regali) e che ben poco hanno a che fare
con una festività religiosa dedicata alla Madonna.
Nella Roma di Augusto il Ferragosto era gioia, festa di piazza e popolo: si
allestivano corse di cavalli e di animali da tiro, in quei giorni gli asini e i
muli non venivano utilizzati per trainare carri e faticare sui campi ma erano
condotti per le strade agghindati con fiori, riconoscimento della loro
importanza e utilità nel lavoro e per l’economia dell’uomo.
Nell'occasione, i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio
una mancia: l'usanza si radicò così fortemente che in età rinascimentale fu
resa obbligatoria dai decreti pontifici.
notizie tratte da da QuotidianoArte.it del 13 agosto 2012 e dalla Rivista Archeo (Anno XXX, n. 8), articolo di Romolo A Staccioli dal titolo Tutti in «feriae», pagg. 104-106
La villa rustica di Russi conobbe il massimo splendore tra il I e il II
sec. d.C. quando il complesso venne completamente ristrutturato, anche
scenograficamente, da un proprietario probabilmente arricchitosi vendendo le
eccedenze agricole alla flotta militare romana che, dall'epoca di Augusto, aveva
sede a Ravenna.
È in questo periodo che la villa, gestita da un liberto con mansioni di fattore
(procurator) al comando di un gran numero di schiavi, esce dall’autosufficienza
per diventare una macchina da sesterzi.
Le dimensioni della cucina comune testimoniano che vi si potesse cucinare per un
gran numero di persone, quale doveva essere il personale della villa nei momenti
di maggiore impegno come l'aratura, la semina e la mietitura (generalmente di
cereali) e, per quanto riguarda il vino, la potatura delle viti, la raccolta
e pigiatura dell'uva.
Dei due magazzini presenti nella villa, quello di dimensioni maggiori, collegato
al torcularium, era destinato alla conservazione delle anfore vinarie mentre
l'altro, con un piano interno soprelevato, serviva per conservare i prodotti più
delicati e sensibili all'umidità, come le granaglie.
Il proprietario (dominus) viveva in villa saltuariamente, più che altro per
controllare i momenti clou delle fasi produttive. Il suo alloggio era comunque
lussuoso, con sala da pranzo (triclinium), stanza per ricevere (tablinum),
impianto termale e pavimenti a mosaico.
Lo scavo di alcuni pozzi ha restituito una buona campionatura di ceramiche da
mensa e un discreto numero di vasi, pentole e tegami esposti nell’Antiquarium
Comunale della Rocca, appena riaperto al pubblico. Molto importanti anche i
resti vegetali e le ossa di animali rinvenute che documentano, con buona
divisione cronologica, le diverse fasi di occupazione legate alle vicende della
vicina Ravenna.
Dopo un periodo di decadenza coincidente con l’allontanamento della flotta
militare, la villa è parzialmente rioccupata quando la corte imperiale si
trasferisce a Ravenna (V e il VI sec.) per poi essere definitivamente
abbandonata in epoca medievale. Già sul finire del VII secolo d.C., l’area è
ampiamente incolta mentre boschi ed acque si riappropriano del territorio: le
ossa di castoro rinvenute testimoniano un ambiente ricco di acqua corrente ma
totalmente privo di presenze umane.
Pagina a cura di
Carla Conti
informazioni della Pro Loco di Russi
e del Gruppo Ravennate
Archeologico