PRO LOCO e COMUNE DI RUSSI, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna e GRUPPO RAVENNATE ARCHEOLOGICO |
mercoledì
15 agosto 2012
la Villa Romana di Russi è aperta dalle 12 alle 22
(chiusura biglietteria ore 21)
A Ferragosto, tuffatevi nel passato!
dalle ore 16 alle 22
Le Ferie di Augusto
La Villa Rustica di Russi torna a vivere come duemila anni fa con rievocazioni in costume, antiche ricette e mestieri, magiche atmosfere musicali e un ricco ristoro con porchetta e gustose sorprese
Complesso della
Villa Romana
Via Fiumazzo n. 25 a Russi (RA)
ingresso € 2,00 - ridotto € 1,00
Per info:
Pro Loco: 0544 587670 (martedì e venerdì dalle 10 alle 11.30) proloco@comune.russi.ra.it
Comune di Russi Uff. Cultura: 0544 587641
Villa Romana: 0544 581357
Il termine Ferragosto deriva da feriae Augusti, la festività istituita
nel 18 a.C. dall'imperatore Ottaviano Augusto per celebrare i raccolti e la fine
dei principali lavori agricoli. Non c'è dunque luogo migliore del complesso
rustico della Villa Romana di Russi, nel ravennate, per ricordare l'origine
pagana di questa giornata festiva che il calendario cattolico assegnerà poi
all'Assunzione di Maria.
Mercoledì 15 agosto, dalle 16 alle 21, gli amici della Pro Loco di Russi in collaborazione con il Comune, il Gruppo Ravennate Archeologico
e la Soprintendenza
per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna organizzano un Ferragosto veramente
alternativo
nell'area archeologica che conserva i resti del complesso residenziale e
produttivo di età romana sviluppatosi per far fronte alle esigenze alimentari
della flotta militare romana che, dall'epoca di Augusto, aveva sede a Ravenna.
Durante il pomeriggio i volontari rievocheranno la vita nella Villa Rustica così
come si svolgeva duemila anni fa, riservando un'attenzione particolare ai tre
temi scelti quest'anno: il suino, i fiori e le piante officinali.
L'area archeologica sarà allestita in modo da
ricreare tradizioni e momenti della vita pubblica e privata degli antichi abitanti
del complesso. Alcuni pannelli illustreranno i piatti dell'antica gastronomia Romana
e i visitatori che ne
faranno richiesta riceveranno
in omaggio una piccola pubblicazione con le ricette.
I volontari, in abbigliamento
d’epoca, presidieranno le aree del sito in cui si svolgevano attività
particolari, illustrando il proprio mestiere, uso e funzione dei tanti oggetti
utilizzati (realizzati copiando i reperti originali) e la funzione della
struttura in cui si trovano, rispondendo alle domande dei visitatori. Questi
speciali ciceroni saranno sparpagliati tra le Terme, le Cucine, i Triclini (sale
da banchetto), l’Orto-giardino, il Quartiere degli artigiani, il Tablinum (lo
studio del Dominus) e il Torcularium (pigiatoio dell’uva), dove saranno anche
serviti cibi e bevande in tema con il territorio e la stagione. Nella zona delle
terme illustreranno gli utensili legati alla cura del corpo e alla
toelettatura (strigile, rasoio, cosmesi, specchi…), nel
tablinum gli strumenti per la scrittura, nelle cucine gli alimenti tipici,
nel giardino privato i giocattoli, nelle stanze da letto le lucerne e nei
magazzini le anfore.
Il pubblico potrà anche interagire con uno scriba che farà provare
i suoi Strumenti di scrittura, con alcune Ancelle che
illustreranno i menù e le ricette dell’antica Roma e con gli
artigiani del mosaico che saranno al lavoro nel loro quartiere.
L’atmosfera sarà allietata dal suono di flauti che, soprattutto al tramonto,
creeranno un intenso momento poetico in grado di condurci a ritroso nel tempo. Un
ristoro a base di frutta fresca di stagione e una saporita sorpresa
rinfrancheranno gli spiriti dalle fatiche della giornata.
Mercoledì 15 agosto (ferragosto) la
Villa Romana è aperta dalle 12 alle 22 (chiusura biglietteria ore 21)
Ingresso € 2,00 - ridotto € 1,00
Informazioni presso: Pro Loco di Russi tel.0544587670 il martedì e il venerdì
mattina dalle ore 10 alle 11.30 oppure Villa Romana tel. 0544581357
Un ringraziamento particolare al personale di vigilanza della Villa Romana di Russi per l'impegno profuso: senza la loro disponibilità quest'evento non sarebbe stato possibile
clicca qui per andare alla pagina dedicata ai musei e zone archeologiche SBAER aperti a Ferragosto
L'origine della festività del Ferragosto è da ricercare nell'etimologia del
termine. Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti, ovvero
'riposo di Augusto', e indicava una festività istituita dall'Imperatore
Ottaviano Augusto nel 18 a.C.
Il Ferragosto allora durava un intero mese e si sommava alle feste che già
cadevano nel medesimo periodo come ad esempio i Consualia, per celebrare
i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. In quest’ultimo senso le
ferie di agosto consentivano ai lavoratori della terra di riprendersi dopo le
grandi fatiche profuse nel corso dei giorni e delle settimane precedenti.
Nella Roma di Augusto il Ferragosto era gioia, festa di piazza e popolo: si
allestivano corse di cavalli e di animali da tiro, in quei giorni gli asini e i
muli non venivano utilizzati per trainare carri e faticare sui campi ma erano
condotti per le strade agghindati con fiori, riconoscimento della loro
importanza e utilità nel lavoro e per l’economia dell’uomo.
Nell'occasione, i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio
una mancia: l'usanza si radicò fortemente, tanto che in età rinascimentale fu
resa obbligatoria dai decreti pontifici.
(Tratto da QuotidianoArte.it , 13
agosto 2012)
La villa rustica di Russi conobbe il massimo splendore tra il I e il II
sec. d.C. quando il complesso venne completamente ristrutturato, anche
scenograficamente, da un proprietario probabilmente arricchitosi vendendo le
eccedenze agricole alla flotta militare romana che, dall'epoca di Augusto, aveva
sede a Ravenna.
È in questo periodo che la villa, gestita da un liberto con mansioni di fattore
(procurator) al comando di un gran numero di schiavi, esce dall’autosufficienza
per diventare una macchina da sesterzi.
Le dimensioni della cucina comune testimoniano che vi si potesse cucinare per un
gran numero di persone, quale doveva essere il personale della villa nei momenti
di maggiore impegno come l'aratura, la semina e la mietitura (generalmente di
cereali) e, per quanto riguarda il vino, la potatura delle viti, la raccolta
e pigiatura dell'uva.
Dei due magazzini presenti nella villa, quello di dimensioni maggiori, collegato
al torcularium, era destinato alla conservazione delle anfore vinarie mentre
l'altro, con un piano interno soprelevato, serviva per conservare i prodotti più
delicati e sensibili all'umidità, come le granaglie.
Il proprietario (dominus) viveva in villa saltuariamente, più che altro per
controllare i momenti clou delle fasi produttive. Il suo alloggio era comunque
lussuoso, con sala da pranzo (triclinium), stanza per ricevere (tablinum),
impianto termale e pavimenti a mosaico.
Lo scavo di alcuni pozzi ha restituito una buona campionatura di ceramiche da
mensa e un discreto numero di vasi, pentole e tegami esposti nell’Antiquarium
Comunale della Rocca, appena riaperto al pubblico. Molto importanti anche i
resti vegetali e le ossa di animali rinvenute che documentano, con buona
divisione cronologica, le diverse fasi di occupazione legate alle vicende della
vicina Ravenna.
Dopo un periodo di decadenza coincidente con l’allontanamento della flotta
militare, la villa è parzialmente rioccupata quando la corte imperiale si
trasferisce a Ravenna (V e il VI sec.) per poi essere definitivamente
abbandonata in epoca medievale. Già sul finire del VII secolo d.C., l’area è
ampiamente incolta mentre boschi ed acque si riappropriano del territorio: le
ossa di castoro rinvenute testimoniano un ambiente ricco di acqua corrente ma
totalmente privo di presenze umane.
Pagina a cura di Carla Conti, informazioni del Gruppo Ravennate Archeologico