MITO E REALTÀ NELLA BATTAGLIA DELLA SILVA LITANA:
NUOVI DATI AI FINI DELLA LOCALIZZAZIONE
conferenza di Filippo Maria Gambari
Home - Mostre e appuntamenti - Archivio mostre - Reggio Emilia, 26 gennaio 2014

comunicato stampa

 

Facsimile del Libro di Taliesin che riporta una "battaglia degli alberi"

La battaglia della Silva Litana (216 a.C.) è una delle più sanguinose, inaspettate e cocenti sconfitte subite dall'esercito romano ad opera dei Galli Boi. L'esatta ubicazione del luogo della battaglia è stata oggetto di molte ipotesi anche fantasiose ma va al  ricercatore locale Nicola Cassone il merito di aver integrato in un quadro coerente diverse fonti antiche, collocando infine la Silva Litana nel territorio Reggiano.
Nel corso dell'incontro, Gambari illustra come questo luogo leggendario possa essere localizzato con buona probabilità nelle vicinanze dell’attuale S. Ilario d’Enza, anche alla luce di un’analisi toponomastica e linguistica basata sulle ampliate conoscenze del celtico cisalpino

 

domenica 26 gennaio 2014, ore 16

 

Portico dei Marmi dei Musei Civici di Palazzo S. Francesco

via Spallanzani n. 1 a Reggio Emilia

 

Mito e realtà nella battaglia della Silva Litana:
nuovi dati ai fini della localizzazione

conferenza di Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna

 

Ingresso gratuito

 

La conferenza fa parte del ciclo Il Té delle Muse, promosso dai Musei Civici di Reggio Emilia

Come raccontano gli storici antichi, primi fra tutti Tito Livio e Polibio, nei primi mesi del 216 a.C. il pretore Lucio Postumio fu inviato in Gallia con un’intera legione (cui se ne aggiunse una seconda) affinché costringesse i Galli che avevano seguito Annibale (soprattutto i Boi e gli Insubri) a staccarsi da lui.
"Come se la sorte volesse infierire e accrescere in tutti i modi le disgrazie dei Romani”, commenta Polibio, poche settimane dopo la disastrosa sconfitta del 2 agosto a Canne, mentre Roma era presa dallo sgomento per le disastrose perdite in uomini e risorse e per la mancanza di nuove leve con cui difendere la città, anche il pretore inviato in Gallia cadde inaspettatamente in un’imboscata con tutte le sue truppe, sterminate dai Galli.
La battaglia della Silva Litana contro i Boi rimase scolpita nella memoria dei Romani per almeno tre ragioni: perché, sommandosi alle precedenti sciagure, determinò un concreto choc e decisioni eccezionali (l’arruolamento come soldati di schiavi, leggi fiscali e suntuarie straordinarie come la lex Oppia…), per l’alto numero di perdite registrate contro forze irregolari (circa 25.000 uomini, tra due legioni romane, ciascuna costituita da 4/5000 fanti e 300 cavalieri, le salmerie e le truppe alleate) e per le particolari condizioni, quasi leggendarie, in cui si produsse la sconfitta.
Racconta infatti Tito Livio, in termini fiabeschi: “C’era un’enorme foresta, i Galli la chiamano Litana, attraverso la quale Postumio Albino voleva far passare l’esercito. Negli alberi di quella foresta, a destra e sinistra della strada, i Galli praticarono tagli in modo che essi, se lasciati stare rimanessero diritti, se spinti da un lieve urto cadessero.
Postumio aveva due legioni romane e aveva arruolato dalle coste del mare un così grande numero di alleati, che introdusse nel territorio nemico venticinquemila armati. I Galli, si erano appostati attorno al bordo estremo della foresta e, allorché l’esercito entrò nella selva, diedero una spinta agli ultimi alberi tagliati. Questi crollarono l’uno sull’altro, abbattendosi giù dai due lati e seppellirono armi, uomini, cavalli; scamparono a mala pena dieci uomini. I più furono uccisi dai tronchi degli alberi e dai rami spezzati; i Galli che erano appostati tutti intorno alla selva massacrarono la massa rimanente in preda allo scompiglio a causa dell’imboscata, pochi furono catturati mentre cercavano di raggiungere un ponte sul fiume prima occupato dai nemici. Qui Postumio cadde lottando con ogni forza per non essere preso.
I Boi festanti portarono le sue spoglie e la sua testa tagliata nel tempio, che presso di loro era più sacro. Ripulita poi la testa come è loro costume, ornarono il teschio con un cerchio d’oro, e questo era per loro un vaso sacro con cui libare alle solennità, e allo stesso tempo una coppa per i pontefici e per i sacerdoti del tempio e, agli occhi dei Galli, il bottino fu non minore della vittoria
".
Il taglio di un bosco sacro si legittimava chiamando quasi gli alberi stessi a collaborare alla difesa del territorio e a “cadere in battaglia” come i guerrieri, secondo modelli tipici della religiosità celto-ligure.
Questa “battaglia di alberi” si ricollega del resto a un motivo leggendario e narrativo tipico del mondo celtico, che riecheggia ancora nel poema gallese Cad Goddeu (“La battaglia degli alberi”) del Libro di Taliesin, che porta il nome del bardo britannico Taliesin (c. 534 – c.599), il primo poeta a scrivere in lingua gallese, anche se l’opera è in realtà scritta nel X secolo. Analogamente si ritrova nella leggenda scozzese di Macbeth cui attinge Shakespeare, che razionalizza nella tragedia l’avanzare apparente della foresta di Birnam contro il castello di Dunsinane. L’elemento narrativo non a caso sarà ripreso da ultimo nel Signore degli Anelli di Tolkien nella descrizione dell’avanzata degli Ent ed ha ancora oggi un forte potere evocativo.
La localizzazione della Silva Litana è stata oggetto di svariate ipotesi sulla base di assonanze toponomastiche, con risultati anche incoerenti con lo stesso territorio dei Galli Boi che ne erano protagonisti. Le ipotesi recenti di collocazione nel Reggiano, elaborate in particolare dal ricercatore locale Nicola Cassone, hanno il merito di integrare in un quadro coerente diverse fonti antiche, ma possono essere confermate e ulteriormente definite alla luce di un’analisi toponomastica e linguistica sulla base delle ampliate conoscenze sul celtico cisalpino, localizzando la Silva Litana e il luogo della battaglia con buona probabilità nelle vicinanze dell’attuale S. Ilario d’Enza.

Asterix
Per scherzarci un po' sopra, una provocatoria vignetta di Asterix che riunisce Galli e Romani all'interno di una foresta

 

Promosso da:

Musei Civici di Reggio Emilia in collaborazione con Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna

Quando: domenica 26 gennaio 2014, ore 16
Dove: Portico dei Marmi dei Musei Civici di Palazzo S. Francesco
via Spallanzani n. 1
Reggio Emilia
Info: 0522.456816