Il Museo Archeologico di Pianello e gli scavi della Piana di S. Martino
visita guidata
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Domenica 31 agosto 2008

a partire dalle ore 15

Visita guidata al museo ed agli scavi della Piana di San Martino

Il Museo Archeologico della Val Tidone ha sede nei sotterranei della Rocca Municipale di Pianello; è stato inaugurato nell’aprile del 1999 grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, l’Amministrazione Comunale di Pianello ed i volontari della locale Associazione Archeologica Pandora.
Il Museo consta di tre sale.
Nella prima sala sono conservati fossili che illustrano le fasi di formazione della pianura padana, materiali di interesse archeologico provenienti da collezioni e la stele funeraria di Valeria Nardis, databile ad epoca romana altoimperiale, rinvenuta in una zona nella quale era già stato recuperato un capitello graffito e decorato da volute, ovoli e palmette, forse pertinente ad un’edicola sepolcrale.
Nella seconda sala sono esposti reperti che documentano la presenza umana in Val Tidone in epoca preistorica e protostorica (dal V millennio a.C. alle soglie della romanizzazione – II/I secolo a.C.). Uno spazio notevole è dedicato ai materiali della Piana di San Martino, in prevalenza manufatti ceramici, che testimoniano la vita di un insediamento sviluppatosi in particolare nel corso del I millennio a.C.
La terza sala del Museo, la più ampia, contiene testimonianze di epoca prevalentemente romana, anche se non mancano oggetti riconducibili all’alto Medioevo. In particolare è esposta una campionatura significativa dei reperti ritrovati nell’abitato romano identificato presso l’attuale cimitero di Pianello, un insediamento che, indagato nel corso di varie campagne di scavo promosse dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, si sviluppò nel periodo compreso tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C. Ad esso in epoca tardoantica - altomedievale si sovrappose una necropoli della quale, al momento, sono state individuate varie decine di sepolture ad inumazione. I reperti presentati consentono di ricostruire non solo attività produttive di livello locale, ma anche itinerari commerciali di più ampio respiro, a seguito dei quali giunsero in Val Tidone prodotti realizzati sia nelle diverse regioni della penisola italica, sia nei territori transalpini (ad esempio frammenti di terra sigillata sudgallica e di anfore spagnole).
L’esposizione prosegue con i materiali romani provenienti dai vari siti della valle, in particolare con il sarcofago da Vicomarino e con i reperti della sepoltura di Ganaghello e della villa di Arcello e si conclude con i manufatti inquadrabili tra epoca tardoantica ed altomedievale tornati alla luce in località Piana di San Martino.

Gli scavi della Piana di San Martino si trovano nel territorio del comune di Pianello, più precisamente su un promontorio roccioso in Val Chiarone sulla strada verso la Rocca d'Olgisio. Sono promossi dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna che si avvale della collaborazione della locale Associazione Archeologica Pandora.
Le indagini archeologiche stanno gradualmente riportando in luce una realtà insediativa complessa e di grande interesse.
Le più antiche tracce di frequentazione si riferiscono all'epoca protostorica e testimoniano l’esistenza di un insediamento, pertinente ad una comunità di pastori-agricoltori, per il quale frammenti di colatoi comprovano la lavorazione del latte mentre fusaiole, rocchetti e pesi da telaio attestano le attività di filatura e di tessitura. La maggior parte dei reperti è costituita da vasellame, destinato in genere alla preparazione ed alla conservazione dei cibi, per il quale la varietà di forme e decorazioni consente di proporre un inquadramento cronologico dalla media età del Bronzo alla terza età del Ferro, dal XVI al II secolo a.C.
L’occupazione dell’altura, scoscesa e ricoperta di boschi, riprese in epoca tardoantica, probabilmente per ragioni di sicurezza: al centro di un sistema difensivo dislocato su tutto il crinale sono stati identificati una chiesa, vari edifici in muratura, una torre di guardia, un impianto produttivo per la lavorazione dei metalli, un forno per utilizzo alimentare, una serie di sepolture.
I reperti ceramici e numismatici indicano concordemente una continuità di presenze dal IV secolo d.C. fino all’età moderna. In particolare sono stati rinvenuti frammenti ceramici di uso domestico inquadrabili tra la fase tardoantica e l’epoca longobardo-carolingia, oltre a monete che vanno da un’emissione del re goto Teodato (534-536 d.C.) a una dell’imperatore Ottone I, re d’Italia dal 962 al 973 d.C., per proseguire con un serie di pezzi, battuti dalle zecche medievali e rinascimentali di Piacenza, Cremona, Milano, Como, Genova ed Urbino, che documentano un’insospettabile serie di contatti con svariati centri della penisola.
Particolarmente importanti sono i rinvenimenti relativi ad una colonna marmorea pressoché integra e ad una serie di attrezzi, prevalentemente in ferro, riconducibili alla fucina di un fabbro longobardo.

Informazioni dal sito della Comunità Montana Valle del Tidone
http://www.cmvaltidone.it/itinerari_museo_archeologico.php
http://www.cmvaltidone.it/itinerari_scavi_archeologici.php

 

Promosso da:

Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Amministrazione Comunale di Pianello Val Tidone e Associazione Archeologica Pandora

Quando: domenica 31 agosto 2008
Orari: ore 15 incontro al Museo Archeologico
ore 16 ritrovo in Piazza Mercato, davanti al Consorzio Agrario
ore 16,30 visita agli scavi in località Piana di San Martino
Costo:

la partecipazione è gratuita e aperta a tutti

Città: Pianello Val Tidone
Luogo: Museo Archeologico della Val Tidone
Indirizzo: Rocca Dal Verme, sede del Municipio di Pianello
Provincia: Piacenza
Regione: Emilia-Romagna