Dal Soprintendente Luigi Malnati
e da tutto il
personale della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
i più cordiali
Auguri di
Buone Feste
I Vangeli non
indicano il giorno della nascita di Cristo né questa ricorrenza figurava tra le
celebrazioni dei primi cristiani. Lo straordinario episodio della Natività di
Gesù assume una potente valenza celebrativa solo nel Basso Medioevo
La data esatta dell'evento, il 25 dicembre, è stata a lungo discussa dai padri
della Chiesa (la prima menzione risale al 336) e appare ancora oggi avvolta nel
mistero.
La collocazione della Nascita di Cristo alla data del 25 dicembre, coincidente
con il solstizio d'inverno, rimane a lungo incerta ed è frutto di una scelta tra
molti elementi, tra cui influenze ebraiche e "festa delle luci".
Alla fine si impone la coincidenza con la festa pagana del Dies Natalis Solis Invicti (giorno
della nascita del Sole invincibile), indicato come nuovo sole di giustizia nel
Libro di Malachia.
Il culto solare veniva dall'Oriente. In Siria ed Egitto le celebrazioni del rito
della nascita del Sole erano solenni e non è un caso che la sua importazione a
Roma si debba all'imperatore Eliogabalo, nato appunto a Emesa, in Siria. Alla
sua morte violenta nel 222 il culto di Elagabalus Sol Invictus cessò ma
la miccia era già accesa e molti imperatori continuarono a essere ritratti sulle
monete con la corona radiata solare per quasi un secolo mentre la divinità del
Sol Invictus compariva sempre più associata al culto di Mitra.
Nel 274 Aureliano chiamò a Roma i sacerdoti del Sol Invictus e
ufficializzò il culto solare di Emesa, riuscendo così a coniugare i culti
orientali già presenti nell'Urbe con le celebrazioni imperiali. Su questa
festività si immestarono altri elementi della tradizione popolare e rurale: nel
periodo del solstizio d'inverno si celebravano anche i Saturnali in onore del
dio dell'agricoltura, connotati da sontuosi banchetti e scambi di doni.
Quando nel 330 l'imperatore Costantino formalizza la coincidenza della Natività
di Gesù con la festività pagana della nascita del Sol Invictus,
l'identificazione fra Cristo e il Sole è già metabolizzata: nel Vangelo di Luca,
San Giovanni Battista prepara la venuta del Cristo definendolo "un sole che
sorge dall'alto", mentre la nascente iconografia cristiana si sovrappone e
appropria sempre più dei simboli e dei rituali cari ai pagani, a cominciare
dalle tavole riccamente imbandite e dalla corsa ai regali che contraddistinguono
il nostro Natale.
Le Festività natalizie (come d'altronde tante altre, a cominciare dal
Ferragosto) hanno dunque radici nel passato più antico.
Per non dire dell'Epifania! La benefica megera che arriva il 6 gennaio e
ha nella calza il proprio logo millenario sembra proprio risalire alle divinità
femminili del mondo pagano che governavano il passaggio dall'anno vecchio a
quello nuovo. Prima fra tutte la ninfa Egeria, consigliera del secondo re di
Roma Numa Pompilio. Alle calende di gennaio il longevo monarca appendeva una
calza nella grotta della dea (situata presso Porta Capena e le terme di
Caracalla) per poi trovarla puntualmente all'indomani mattina piena di doni,
ammonimenti e profezie. Oltre alla generosa Egeria, c'era anche la dea Strenia
da cui deriva il nostro termine strenna che in origine era il regalo speciale
che i genitori romani facevano ai propri bambini nei primi giorni dell'anno
durante la Sigillaria, letteralmente la festa delle statuette, così chiamata
perché si regalavano biscotti dolci a forma di bamboline e animaletti, oltre a
frutta secca e fave.
Dunque regali, profezie, calze. Queste antiche dee erano befane di fatto anche
se non di nome (o almeno, non ancora). La parola befana è un'invenzione del
cristianesimo popolare e nasce dalla volgarizzazione dell'Epifania intesa come
la manifestazione della doppia natura di Cristo ai re Magi venuti da Oriente per
portare doni al dio bambino. Così il termine greco epifaneia si trasforma
in bifania, befania, pifania, fino a incarnarsi in un vero e proprio
personaggio, personificazione di un dogma astratto. Anche l'Epifania è dunque il
risultato di una fusione tra antichi riti calendariali e nuovi simboli
cristiani.
Con cotanto passato, le festività di fine anno sono
un'ottima opportunità per visitare le nostre zone archeologiche.
Con la sola esclusione delle giornate di Natale e Capodanno, durante le festività di fine
anno troverete regolarmente aperti i nostri siti
dell'antico municipium di Veleia, della
città etrusca di Kainua con annesso Museo Nazionale Etrusco "Pompeo Aria" di
Marzabotto e della Villa Romana di Russi.
Infine, domenica 3 gennaio 2016, prima domenica del mese, potrete entrare
gratuitamente in tutti i musei e aree archeologiche dello Stato grazie
all'iniziativa "Domenica al museo" promossa dal MiBACT
Antiquarium e zona archeologica di Veleia Strada Provinciale 14, località Veleia Romana, Lugagnano Val d’Arda (PC) - ingresso € 2,00 - info 0523.807113 |
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giovedì 24 dicembre | 9-15 |
venerdì 25 dicembre (Natale) | CHIUSO |
da sabato 26 a giovedì 31 dicembre | 9-15 |
venerdì 1 gennaio 2016 (Capodanno) | CHIUSO |
da sabato 2 a mercoledì 6 gennaio (Epifania) | 9-15 |
Città etrusca
di Kainua e Museo Nazionale Etrusco "Pompeo Aria"
di Marzabotto
(BO) |
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giovedì 24 dicembre | Museo 9-17.30 Area archeologica 8-17.30 |
venerdì 25 dicembre (Natale) | CHIUSO |
da sabato 26 a domenica 27 dicembre | Museo 9-17.30 Area archeologica 8-17.30 |
lunedì 28 dicembre | Museo CHIUSURA SETTIMANALE Area archeologica 8-17.30 |
martedì 29 e giovedì 31 dicembre | Museo 9-17.30 Area archeologica 8-17.30 |
venerdì 1 gennaio 2016 (Capodanno) | CHIUSO |
da sabato 2 a domenica 3 gennaio | Museo 9-17.30 Area archeologica 8-17.30 |
lunedì 4 gennaio | Museo CHIUSURA SETTIMANALE Area archeologica 8-17.30 |
da martedì 5 a mercoledì 6 gennaio (Epifania) | Museo 9-17.30 Area archeologica 8-17.30 |
Complesso della Villa Romana di Russi |
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giovedì 24 dicembre | 9-16.30 (chiusura biglietteria ore 16) |
venerdì 25 dicembre (Natale) | CHIUSO |
sabato 26 dicembre | 9-16.30 (chiusura biglietteria ore 16) |
domenica 27 dicembre | 13-16.30 (chiusura biglietteria ore 16) |
da lunedì 28 a giovedì 31 dicembre | 9-16.30 (chiusura biglietteria ore 16) |
venerdì 1 gennaio 2016 (Capodanno) | CHIUSO |
sabato 2 gennaio | 9-16.30 (chiusura biglietteria ore 16) |
domenica 3 gennaio | 13-16.30 (chiusura biglietteria ore 16) |
da lunedì 4 a mercoledì 6 gennaio (Epifania) | 9-16.30 (chiusura biglietteria ore 16) |
Dal Soprintendente Luigi Malnati e da tutto il
personale della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
Auguri di
Buon Natale e di un Sereno 2016