ARCHEOLOGIA E BUSKERS A FERRARA
Domenica 30 agosto apertura prolungata del Museo Archeologico Nazionale con visita guidata
apertura prolungata e visita guidata gratuita
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comunicato stampa

In coincidenza con il Ferrara Buskers Festival, domenica 30 agosto il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, in collaborazione con il Gruppo Archeologico Ferrarese, prolunga l'orario di apertura e organizza una visita guidata, a tema musicale, gratuita.
Il Ferrara Buskers Festival è la rassegna internazionale del musicista di strada che quest'anno si tiene dal 21 al 30 agosto: 10 giorni di musica e divertimento a dimensione di famiglia, con decine di eventi e manifestazioni lungo le strade e piazze della meravigliosa città estense.
Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara non ha voluto mancare ad un appuntamento che richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo e grazie alla preziosa collaborazione del Gruppo Archeologico Ferrarese ha previsto per domenica 30 agosto l'apertura prolungata fino alle ore 17 con una visita guidata gratuita con inizio alle ore 16. Antonio Pandolfi, volontario del Gruppo Archeologico Ferrarese, guida il pubblico alla scoperta degli strumenti musicali della corte estense così come sono raffigurati nel soffitto della Sala del Tesoro, affrescato tra il 1503 e il 1506 da Benvenuto Tisi, detto il Garofalo.
Ricordiamo al gentile pubblico che da venerdì 21 a sabato 29 agosto il museo è regolarmente aperto dalle 9 alle 14; ingresso € 4,00 salve le agevolazioni previste dalla legge.

Museo Archeologico Nazionale
Via XX Settembre 122 a Ferrara
domenica 30 agosto 2009
apertura prolungata dalle 9 alle 17
con visita guidata gratuita alle ore 16
info (+39) 0532 66299

Il Museo ha sede nel cinquecentesco palazzo che la tradizione attribuisce a Ludovico Sforza, detto il Moro, ma che in realtà appartenne ad Antonio Costabili, suo segretario e personalità di spicco della corte del Duca Ercole I d’Este. Opera significativa di Biagio Rossetti, il palazzo ha alcune sale affrescate nel XVI secolo, tra cui la cosiddetta “Sala del Tesoro”, realizzata in stile mantegnesco da Benvenuto Tisi e restaurata nel 2007.
Inaugurato nel 1935, il museo espone i reperti della città greco-etrusca di Spina, la cui importanza come emporio commerciale e punto d’incontro delle due culture è testimoniata dai molti oggetti di varia provenienza, alcuni dei quali di altissima fattura. Si tratta di bronzi, vetri, monili in oro e ambra ma soprattutto di vasi attici a figure rosse anche di grandi dimensioni (crateri, kylikes, anfore) provenienti dalle oltre quattromila tombe scavate nella necropoli di Valle Trebba e Valle Pega, nell’entroterra di Comacchio, a partire dal 1922.
La vicenda di Spina si svolse nell’arco di tre secoli. Fondata verso la fine del VI sec. a.C. presso la foce del Po, raggiunse l’apice del proprio sviluppo economico tra la seconda metà del V e la prima metà del IV sec. a.C. per poi decadere irrimediabilmente nel III sec. a.C., in seguito alle scorrerie delle tribù celtiche che scardinarono l’assetto dell’Etruria padana.