La mostra presenta i risultati degli scavi archeologici condotti sull’insediamento etrusco del “Forte Urbano”, proponendo un confronto con ritrovamenti analoghi presenti in regione.
L'individuazione del sito archeologico che prende il nome dalla vicina fortezza seicentesca a forma di stella, "Forte Urbano", risale al 1990 quando, in occasione di lavori agricoli effettuati nella zona nord-occidentale del Forte, sui terreni da adibire a frutteto vennero individuati -da ricognizioni di superficie- numerosi frammenti ceramici riferibili alla seconda età del Ferro.
La zona del Forte Urbano è stata oggetto di indagini archeologiche condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, dall’Università della Sorbona di Parigi e dal Museo Civico Archeologico di Castelfranco Emilia. Gli scavi, che si sono svolti tra il 1992 e il 2004, hanno portato alla luce un sito archeologico molto importante nel panorama regionale, attivo tra il V ed il IV sec. a.C.
Alcuni materiali recuperati durante gli scavi dell'abitato
La mostra vuole fornire un inquadramento generale sullo stato di fatto delle
indagini archeologiche ed una panoramica sui materiali rinvenuti all’interno
dell’abitato. Allo scopo di facilitare la comprensione dei reperti, sarà
proposto un confronto con altri materiali provenienti da alcuni importanti musei
regionali.
Nell’ultima sala sono presentate tre grandi vetrine che ospitano altrettanti
corredi tombali provenienti dalle necropoli etrusche di Spina (Ferrara), dai
Giardini Margherita (Bologna) e dalla necropoli celtica di Casalecchio di Reno
(Bologna) che rappresentano un ulteriore elemento di raffronto con la realtà
regionale.
I risultati scientifici degli studi condotti sull’insediamento sono presentati
all’interno del catalogo curato da Luigi Malnati, Soprintendente
Archeologo dell’Emilia-Romagna, e Diana Neri, Direttrice del Museo Archeologico
di Castelfranco Emilia; al volume hanno collaborato numerosi esperti e studiosi
della materia.
Per fornire ai visitatori uno strumento di guida e supporto informativo alla
mostra è stata realizzato un breve volume che ricalca il percorso espositivo,
dando spazio anche ai materiali prestati dai musei regionali.
Come di consueto, nell’ottica didattica caratteristica per le iniziative del
Museo, è stata realizzata anche una pubblicazione rivolta ai piccoli lettori dal
titolo “L’Archeotalpa e il cavillo del cavallo rosso”, che illustra in maniera
semplice e divertente la storia di un reperto dalla sua produzione fino al
ritrovamento durante lo scavo archeologico.
Corredo della Tomba 758 di Valle Trebba (Museo Archeologico Nazionale di
Ferrara)