15, 21 e 22 settembre 2019: tre giornate dedicate a un bene culturale molto particolare, il patrimonio campanario, bene mobile e immobile, materiale e immateriale al tempo stesso. Un viaggio alla scoperta della tradizione campanaria, del suo legame con il territorio e dei suoi monumenti simbolo, così imponenti e così vulnerabili
Gioioso, romantico, arcano e, nel sentire collettivo, simbolo di liturgia e
quasi sempre sinonimo di festa, il suono delle campane ritma il cammino
dell'uomo e ne scandisce il tempo. Ma le campane, il loro suono e tutto ciò che
serve a produrlo sono molto più di un conforto dell'anima, sono un bene
culturale a tutti gli effetti che, come tale, va difeso e valorizzato.
Il 27 febbraio 2019 la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la
città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
e cinque Associazioni Campanarie del territorio, l'Unione Campanari Bolognesi,
il Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei Bologna, i Campanari
Ferraresi, l'Unione Campanari Modenesi "Alberto Corni" e l'Unione Campanari
Reggiani, hanno siglato un'intesa operativa per la tutela e valorizzazione del
patrimonio campanario storico.
Nelle giornate del 15, 21 e 22 settembre Soprintendenza e associazioni campanarie propongono
alcune iniziative che consentiranno di capire meglio le caratteristiche
di un'attività a volte percepita come folkloristica e che invece racchiude
in sé una lunga tradizione e un forte legame con il territorio e i suoi
monumenti simbolo. Ci sarà l'opportunità
di visitare i campanili del territorio emiliano, in particolare quelli delle
aree colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, e la possibilità di visitare le
scuole di suono presenti nel territorio; inoltre il 21 settembre a Reggio Emilia un incontro illustrerà le attività dei campanari e il rapporto tra la tradizione
campanaria e la conservazione dei luoghi.
Le aperture di campanili e scuole consentiranno di toccare con mano l’arte antica e
raffinata dei campanari e ascoltare il suono prodotto secondo le varie tecniche
(suono alla bolognese e alla reggiana) visitando al tempo stesso luoghi
straordinari minacciati dal tempo, da interventi di elettrificazione e dai danni
causati dal sisma.
Domenica 15 settembre 2019, ore 11.30
Bologna, Campanile di San Petronio, sede dell'Unione Campanari Bolognesi
Vicolo Colombina n. 9
I campanari suonano "a doppio"
Alla scoperta della storica sede dell'Unione Campanari
Bolognesi con dimostrazione di suono manuale delle campane
La grossa, il mezzanone, la mezzana, detta la scolara, e la
piccola: hanno nomi emblematici e
suggestivi le
quattro campane del campanile di San Petronio. In occasione della visita di una
delegazione di Carilloneur olandesi della Utrechts Klokkenluiders
Gilde, associazione fondata nel 1979 per suonare manualmente le
campane della città di Utrecht e mantenere la cultura delle campane, gruppo da sempre interessato
alle altre tecniche e tradizioni campanarie Europee, l'Unione Campanari Bolognesi propone
alle ore 11.30 una visita guidata alla sua sede storica situata dal 1920 nel campanile
della Basilica di San Petronio, nella sala sottostante la cella campanaria, con accademia di suono
a doppio delle
campane, dimostrativa delle diverse tecniche.
La sede dell'Unione Campanari Bolognesi è uno scrigno di memorie, cimeli,
modellini, oggetti e curiosità varie: il registro degli ospiti sul tavolo
presidenziale, il gonfalone ufficiale UCB, alcuni mini-concerti di campane
donati nel tempo dai soci, piccoli telai con campanelle che replicano in
miniatura l'incastellatura delle campane che troviamo sui campanili bolognesi.
Esempi portatili di concerti, foto dei presidenti che si sono succeduti dal
1912, per oltre un secolo, targhe ricordo di raduni, gare campanarie, eventi e
ricorrenze.
La visita guidata è aperta a tutti fino all'esaurimento dei 40 posti disponibili. E’ necessaria la prenotazione a
info@unionecampanaribolognesi.it oppure a 3714165441.
È consigliato abbigliamento sportivo e scarpe comode.
A cura dell'Unione Campanari Bolognesi d'intesa con la Basilica di San
Petronio
info
info@unionecampanaribolognesi.it,
www.unionecampanaribolognesi.it
prenotazione obbligatoria 371 416 5441
Sabato 21 settembre 2019,
dalle ore 15 alle 17.30
Reggio Emilia, complesso del Tempio Cittadino della Beata Vergine della Ghiara
Corso Giuseppe Garibaldi n. 44
La tradizione campanaria, un patrimonio di
tutti
Visite guidate al campanile della BV della Ghiara
e incontro con esperti del mondo della campaneria
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2019, l'Unione Campanari Reggiani
propone un pomeriggio di visite guidate alla torre campanaria della
Basilica della B.V. della Ghiara e un incontro aperto a tutti sull'arte campanaria
della Regione, con particolare attenzione al recupero dei campanili e all'arte di
una tradizione antica.
Le viste guidate al campanile della Basilica portano il pubblico nel
cuore della tradizione campanaria reggiana, con una dimostrazione diretta della
ricchezza musicale ed espressiva delle tradizioni campanarie delle terre
reggiane.
L'accesso alla torre è un tuffo nel passato: si potrà accedere per gruppi previa
prenotazione obbligatoria sul sito
https://www.campanarireggiani.it/prenotazione_eventi. Consigliamo
abbigliamento sportivo e scarpe comode.
Alle ore 18 si terrà nei locali attigui la
Basilica un incontro di approfondimento sulle diverse tematiche correlate
alla
tradizione campanaria. Esperti del settore illustreranno la propria esperienza
nell'ambito delle tradizioni campanarie, presentando l’attività dei campanari di
area reggiana e delle altre associazioni campanarie che operano nella Regione.
Sono previsti diversi interventi sui temi correlati alle tradizioni campanarie
emiliano-romagnole, tra cui quello dell'Università di Modena e Reggio Emilia,
per illustrare gli studi strutturali recentemente effettuati sulla torre della
Basilica di San Prospero, e quello della Soprintendenza Archeologia, belle arti
e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena,
Reggio Emilia e Ferrara che presenterà l'intesa operativa siglata il 27 febbraio
2019 tra la Soprintendenza e cinque Associazioni Campanarie del territorio per
tutelare e valorizzare il patrimonio campanario storico
A cura dell'Unione Campanari Reggiani
info Presidente Matteo Talami, 334 8661139,
presidenza@campanarireggiani.it
prenotazione obbligatoria sul sito https://www.campanarireggiani.it/prenotazione_eventi/
Campanili e scuole campanarie del bolognese, modenese, reggiano e ferrarese
Campanili, campane, arte e tecnica campanaria: un patrimonio culturale a servizio della liturgia, custodito dai campanari ma di tutti e per tutti
Visite guidate ai campanili e alle scuole campanarie con dimostrazioni di suono
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, il mondo della
tradizione campanaria emiliana apre al pubblico i suoi luoghi più significativi
sia dal punto di vista materiale (i campanili e le loro campane) che immateriale
(il patrimonio musicale, tecnico, sociale e culturale) con un variegato
programma diffuso in tutti i territori colpiti dal sisma.
Saranno aperti al pubblico alcuni campanili recentemente oggetto di interventi di ripristino dei
danni del sisma e si potranno visitare alcune scuole campanarie,
autentici scrigni di competenze e saperi, ambienti preziosi e suggestivi in cui
si tramanda la tradizione campanaria formando i campanari di domani.
La giornata si concluderà alle ore 18-18.30 con il suono delle campane che annunciano la riapertura del Duomo di Mirandola, in Piazza della Conciliazione, al termine dei lavori di ricostruzione post sisma: l'iniziativa è a cura dell'Associazione corde di Bronzo di Mirandola, con la presenza di delegazioni delle associazioni campanarie regionali che svolgeranno il solenne servizio liturgico di suono, contribuendo ad inviare un messaggio di speranza per tutte le comunità colpite dai terremoti.
Visite guidate ai campanili
Vigarano Mainarda (FE), località Vigarano Pieve
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, Via per Mantova n. 120
Dalle 9 alle 11
Apertura del campanile con visite guidate e suoni "a doppio" a cura
dei Campanari Ferraresi
È consigliato abbigliamento sportivo e scarpe
comode.
Info e prenotazioni
campanariferraresi@gmail.com oppure Giovanni Vecchi 348 3032930
Vigarano Pieve, un lavoro ben fatto. Vigarano Pieve è stato dal
2008 al 2012 la palestra dei Campanari Ferraresi: le campane del fonditore
Bolognese Serafino Golfieri hanno infatti il peso ideale per avviare i giovani
campanari e raffinare la tecnica dei suonatori già formati.
Il terremoto che ha colpito l’Emilia ha danneggiato gravemente tutto il
settecentesco complesso parrocchiale, oggetto di lavori impegnativi fino al
prossimo novembre.
Particolarmente complesso il consolidamento del campanile, per la difficoltà di
individuare soluzioni tecniche che permettessero di rinforzare la struttura
senza invadere le postazioni di suono dei campanari. A Vigarano troviamo infatti
un bell'esempio di montaggio di campane a “doppio” databile alla seconda metà
del XIX secolo, operato sfruttando tutto lo spazio interno alla torre con
soluzioni particolarmente originali come le postazioni di suono “da sedere” o le
nicchie scavate nel muro per ospitare i campanari.
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio sarà possibile visionare la
cella restaurata (i lavori dovrebbero terminare per allora anche se il cantiere
sarà ancora in corso), accedendo al campanile dal retro.
Per i campanari sarà l’occasione per descrivere la propria attività e la fattiva
collaborazione con la Soprintendenza e per sottolineare la sensibilità di tutti
gli operatori impegnati nella ricostruzione con la passione e competenza che
rende famoso nel mondo il nostro paese.
Cento (FE), località Renazzo
Parrocchia di San Sebastiano, Piazza Ferruccio Lamborghini
Dalle 9 alle 10 e dalle 11 alle ore 12
Apertura del campanile di San Sebastiano con visite guidate a cura dell'Unione Campanari
Bolognesi
Ingresso gratuito per gruppi di 8-10 persone per volta.
È consigliato abbigliamento sportivo e scarpe
comode.
Info e prenotazioni
info@unionecampanaribolognesi.it oppure 371 4165441
Renazzo, un campanile d’autore. Ha resistito al
terremoto ma ha richiesto molti lavori di manutenzione: questo è un
prestigioso campanile d’autore, progettato dall’architetto bolognese Angelo Venturoli e costruito fra il 1793 e il 1799. E’ alto 53 metri alla croce e
pende, da sempre: ha un angolo di pendenza di 1,518° e la croce è fuori asse di
1 metro e 28 centimetri.
Ha dovuto essere rinforzato e protetto nel caso si presentassero altri eventi
sismici. Sulle lesene esterne del fusto sono state inserite reti in fibra di
carbonio con malta a base di calce, all’interno è stata posta una ristilatura
armata sottotraccia mentre gli archi delle volte della cella campanaria sono
stati ripristinati con cunei di acciaio inox. Le fondazioni sono state cerchiate
e rinforzate come protezione antiribaltamento in caso di terremoto. E per non
essere da meno della chiesa, progettata dall'architetto Carlo Francesco Dotti, è
stato intonacato e ritinteggiato all’esterno. A vederlo ora pare non sia
successo nulla, l’Ing. Giovagnoni, anche lui bolognese, è intervenuto
strutturalmente senza lasciare tracce evidenti, rispettando e mantenendo il
prestigio dell’edificio.
Quattro prestigiose campane del fonditore Bolognese Cesare Brighenti per un peso
complessivo di 2.404 kg sono rientrate in cella nel 1946; le precedenti del
fonditore Angelo Rasori, datate 1819, erano state requisite nel 1943 e fuse per
scopi bellici.
L’iconografia sulle campane riconduce ai santi del luogo, San Sebastiano sul
fronte della grossa, la Beata Vergine del Carmine sulla mezzana, mentre su
tutte è presente il nome del fonditore, l'anno di fusione e il nome
del parroco che ha commissionato il lavoro, all’epoca Leopoldo Bonetti. Ci sono
poi i nomi dei tanti caduti renazzesi della seconda guerra mondiale: non potendo
far rifondere ciò che il fascismo aveva trafugato, i preti locali nel dopoguerra
hanno voluto rendere omaggio ai loro caduti in questo modo.
Il campanile svetta e lo si vede da lontano: anche quando era tutto
'impacchettato' da un groviglio di impalcature è rimasto un forte simbolo
identitario del paese. Le campane, con la forza del loro peso, hanno rintoccato
quella notte del 20 maggio e, nonostante l’inagibilità, hanno salutato Don Ivo
il giorno del funerale e suonato a festa per l’apertura della chiesa. E son
tornate a suonare a doppio il 20 gennaio 2019, giorno del patrono San
Sebastiano, il più trafitto dei santi, in una sorta di inaugurazione del
rinnovato campanile.
Cento (FE)
Parrocchia di San Biagio, ritrovo all'ingresso in via Matteotti
Dalle 16 alle ore 19
Apertura del campanile con visite guidate a cura dell'Unione Campanari
Bolognesi
Ingresso gratuito per gruppi di 10-12 persone per volta.
È consigliato abbigliamento sportivo e scarpe
comode.
Info e prenotazioni
info@unionecampanaribolognesi.it oppure 371 4165441
San Biagio di Cento, un custode della centesità. Il campanile
della chiesa collegiata e parrocchiale di San Biagio fu costruito tra il 1760 e
il 1763 su disegno dell’architetto centese Pietro Alberto Cavalieri a
completamento delle opere di ricostruzione della chiesa intraprese dal
Torreggiani a partire dal 1740.
La nuova torre, alta 57 metri, sostituì quella più antica, di forme romaniche, e
fu posizionata non più all’interno delle mura della chiesa ma sul limite della
via Grande, oggi via Matteotti.
Il campanile ha i caratteri architettonici tradizionali di quelli di area
bolognese; tratti barocchi ha invece l'architettura esterna della cella
campanaria, con modanature in marmo bianco, colonne d’angolo e mensole reggi
fiaccole. Alloggiata in una nicchia rivolta su via Matteotti, è la statua
marmorea di San Biagio, raffigurato con la mano alzata e il volto girato verso
la piazza della città.
La cella campanaria è un vero scrigno che custodisce cinque campane originali e
particolari, uno dei pochi esempi di concerto a cinque campane intonate con il
tritono. La grossa è di Giovanni Domenico Dinarelli e risale al 1673 mentre le
piccole, datate 1794, sono opera di Angelo Rasori. Le note sono Fa3 Sol3 La3 Si3
Do4: qui “l'onda”, cioè l’oscillazione tipica dei campanili bolognesi, si fa
sentire. Particolare la tecnica delle ribattute che consiste in colpi di
battaglio a mano mentre le campane sostano con la bocca verso l'alto; le
ribattute si intercalano alle campane che roteano creando un arricchimento
musicale che disorienta piacevolmente.
La punta, 53 quintali di mattoni e guglia in marmo con croce e banderuola, fu
portata a terra a causa dell’incrinatura del sisma 2012, ricostruita e infine
riposizionata a fine lavori.
Alla scoperta delle scuole campanarie e delle tecniche di suono
Bologna
Cortile di Villa Pallavicini, Via Marco Emilio Lepido n. 196
I maestri dell'Unione Campanari Bolognesi insegnano le tecniche del suono
nella struttura fissa a terra installata nel cortile della villa, abitualmente
utilizzata per allenare giovani campanari e formare gli allievi.
Dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, a cura dell'Unione Campanari Bolognesi
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Info
info@unionecampanaribolognesi.it oppure 371 4165441
Villa Pallavicini, una palestra per allievi campanari. Provengono
dal campanile della soppressa parrocchia di Nugareto a Sasso Marconi (BO) le
quattro campane fuse nel 1884 da Clemente Brighenti e installate dal 1993 su un
telaio in ferro all’interno della “casetta” posizionata nel cortile di Villa
Pallavicini.
La Curia Bolognese, proprietaria della villa, ha concesso alle Associazioni
Campanarie locali l’utilizzo di queste campane che in virtù delle loro medie
dimensioni vengono assiduamente utilizzate dai campanari come "palestra" per la
formazione di allievi e per allenamento allo scopo di affinare la tecnica.
Sono sempre a disposizione per le prove e saranno visibili a tutti coloro che
vorranno raggiungere il cortile domenica 22 settembre.
Sasso Marconi (BO), località Tignano
Parrocchia di San Martino, Via Tignano n. 53
Visita al campanile a terra recentemente ristrutturato
e alla scuola
campanaria intitolata a Mirco Nivazzi dove i maestri del Gruppo Campanari
Padre Stanislao Mattei si esercitano e fanno crescere nuove leve.
Dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, a cura del Gruppo Campanari Padre Stanislao
Mattei
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Info
info@gruppocampanaristanislaomattei.it oppure Gabriele Sarti 355669720
(Presidente) o Giovanni Cati 3280011740 (Segretario)
Tignano, una scuola per l'antica arte campanaria bolognese. La
Chiesa di Tignano, parrocchia ora soppressa e chiesa sussidiaria di Mongardino,
si trova sullo spartiacque fra la valle del Reno e quella del Lavino, nel
territorio di Sasso Marconi ma a pochi passi dal comune di Monte San Pietro.
L'odierno complesso parrocchiale, risalente al 1883/84, è molto diverso da
quello riprodotto in una litografia del 1851 nella quale il campanile figura
posto sul lato occidentale della chiesa. Attualmente la cella campanaria si
trova su una collinettta posta di fronte all'ingresso della chiesa il cui
accesso è facilitato da una scala costruita da 99 tronchi di legno, opera dei
campanari negli anni '80.
Il concerto è composto da cinque campane, quattro in tono maggiore realizzate da
Gaetano Brighenti nel 1835 e la quinta, una grossa fusa da Clemente Brighenti,
aggiunta nel 1883, accordata in tono minore.
Il concerto ha voci melodiose, ben intonate e risulta assai piacevole
all'ascolto.
Un'epigrafe posta all'interno della cella ne riporta la data di costruzione,
1883, per cui si presume che le prime quattro campane abbiano alloggiato nel
campanile dal momento della loro fusione almeno fino al rifacimento del
complesso parrocchiale. La stessa epigrafe riporta la data di una
ristrutturazione, nel 1937, e quella di un restauro del telaio operato nel 1970.
Recentemente i campanari dell'Associazione Stanislao Mattei e alcuni volontari
hanno promosso il restauro della cella campanaria, che mostrava evidenti segni
dell’usura del tempo, dedicandola al giovane campanaro Mirko Nivazzi, che
proprio in questa scuola ha mosso i primi passi, grazie alla benevolenza
dell'attuale amministratore parrocchiale, M. Rev Don Edoardo Magnani, e con la
benedizione di S.E. Mons. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo metropolita di
Bologna.
Il luogo ameno e isolato, la discreta facilità delle campane ad essere suonate
alla bolognese, la tolleranza e il grande affetto dei parrocchiani per il suono
delle campane e la disponibilità dei parroci hanno fatto si che questo luogo sia
da tempo riconosciuto come una delle palestre più accessibili per le scuole
dell'arte campanaria bolognese.
Pieve di Cento (BO)
Appuntamento sotto il voltone di Porta Ferrara, in Via Giovan Battista
Melloni n. 22
Le campane mobili della Scuola campanaria intitolata a Dafni
Carletti, storico campanaro Pievese. Suonerà il gruppo campanari della
“Congregazione campanari di Pieve – Dott. Sergio Baraldi.
Dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, a cura dell'Unione Campanari Bolognesi
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Info
info@unionecampanaribolognesi.it oppure 371 4165441
Pieve di Cento, le campane della scuola. Non sono mai state su un
campanile le cinque lucidissime e potenti campane posizionate su un telaio
mobile completamente in ferro che si potranno osservare da vicino a Pieve di
Cento.
Fuse nel 2010 dalla Fonderia austriaca Grassmayr su disegno e progetto dei
campanari bolognesi, sono uniche nel loro genere: la fonderia ha infatti accettato di buon grado di coniugare la propria tecnica e arte fonditoria a una
sagoma di campana alla bolognese, una realizzazione unica mai tentata in
precedenza.
Il risultato lo si potrà ascoltare e ammirare il 22 settembre.
Frassinoro (MO), frazione Fontanaluccia
Parrocchia di Santa Lucia Vergine e Martire, Via Don Mario Prandi, 19
Visita guidata alla torre campanaria di Fontanaluccia ed esibizione di suono
Dalle 15,30 alle 18 a cura del Gruppo Campanari di Fontanaluccia
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Info ass.fonslucis@gmail.com oppure
3337333112 - 3407458837
https://campanarifontanaluccia.weebly.com/
https://www.facebook.com/Gruppo-Campanari-Fontanaluccia-1540960849550251/
Fontanaluccia, l'arte di suonare i sacri bronzi.
Grazie all'esperienza maturata con gli anziani locali, Daniele Cagrandi sta
trasmettendo ai più giovani le tecniche e l’arte per suonare i sacri bronzi del
campanile di Fontanaluccia, piccolo paese dell’Appennino Tosco-Emiliano che
vanta una torre campanaria della fine del XIX secolo, alta oltre 27 metri.
Le quattro campane posizionate all'interno del campanile (grossa, mezzana,
mezzanella e piccola) sono state create dall'antica fonderia Bimbi
nel 1896 servendosi dell’amalgama di varie leghe. La torre possiede anche un
orologio meccanico risalente agli anni 1920-1925 e dalla cella campanaria si può
godere di un panorama mozzafiato che spazia dalla diga di Fontanaluccia al Cusna,
dal monte Gamello alla torre dell’Amorotto.
Da sempre l’arte campanaria locale è stata un punto di riferimento temporale,
liturgico, cerimoniale, avvertivo, agricolo e meteorologico per la vita
dell’intero paese. Anche per questo il Gruppo Campanari di Fontanaluccia vuole
tenere in vita il tipico suono a mano dei bronzi sacri, riproponendo i suoni
tradizionali che hanno accompagnato le più antiche generazioni.
Castelfranco Emilia (MO), frazione Recovato
Santuario di San Maurizio, Via Francesco Baracca 1/A
Esibizioni di suonate e visite guidate alla struttura fissa a terra
Dalle 9 alle 10 e dalle 15 alle ore 19, a cura dell'Unione Campanari
Modenesi
Info
campanarimodenesi@gmail.com oppure Gabriele Manzini 3396374915 (Presidente)
o Marco Zanelli 3341648238 (Segretario)
Le campane di San Maurizio: la tradizione al servizio della liturgia.
In occasione della Festa del Santo Patrono, esibizioni di suonate e visite guidate alla
struttura fissa a terra situata nel cortile della parrocchia abitualmente
utilizzata dai maestri dell'Unione Campanari Modenesi per allenamento e per
insegnare la tecnica agli allievi.
Dalle 9 alle 10 i campanari faranno esibizioni di suonate, illustrando il
sistema di suono con la possibilità di visitare la loro sede; al termine della
SS. Messa (che inizia alle ore 10) si farà, come di rito, alcune suonate.
Al
pomeriggio, le esibizioni e le visite alla sede dell'Unione Campanari Modenesi
inizieranno alle 15 per proseguire fino alle 19 quando avrà luogo il momento
liturgico dedicato al Patrono.
Reggio Emilia, località Villa Bagno
Chiesa di San Giovanni Battista, Via Nello Lasagni
Visita guidata alla Torre campanaria che funge da scuola campanaria per
la tecnica reggiana.
Dalle 10 alle 13, a cura dell'Unione Campanari Reggiani
Info info@campanarireggiani.it,
prenotazioni https://www.campanarireggiani.it/prenotazione_eventi/
La scuola campanaria di Villa Bagno, custode del suono reggiano.
Il campanile della Chiesa di San Giovanni Battista in Villa Bagno (Reggio
Emilia) rappresenta, da alcune decine di anni, un segno di continuità nella
tradizione campanaria reggiana.
La meravigliosa torre, che si erge imponente con una massiccia struttura nella
campagna reggiana, custodisce un concerto di cinque campane che sin
dall’erezione dell’annessa Chiesa parrocchiale sono suonate dai campanari
locali.
A differenza di tanti altri campanili della provincia, questo concerto è stato
risparmiato da interventi di elettrificazione e automazione “invasivi”
consentendo ai campanari, radicati in questa torre, di tramandare di generazione
in generazione la tecnica reggiana per garantire il servizio liturgico.
Da questo luogo, circa una ventina di anni fa, ha preso il via una nuova
stagione per la campaneria reggiana: un percorso che ha portato alla fondazione,
nel 2008, di Unione Campanari Reggiani nell’intento di salvaguardare e tutelare,
raccogliendole in un’unica Associazione, le varie testimonianze di tradizione
rimaste nel territorio.
Oggi il campanile è sede primaria della scuola di formazione alla tecnica
reggiana: nella saletta ai piedi della torre sono custoditi alcuni cimeli
dell’Associazione, oltre che un simulatore di campane che viene utilizzato per
l’esercizio di suono a “sbacioccata” (uno dei due principali sistemi di suono
reggiano).
Gli eventi sono promossi dall'Unione Campanari Bolognesi, dal Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei Bologna, dai Campanari Ferraresi, dall'Unione Campanari Modenesi "Alberto Corni", dall'Unione Campanari Reggiani e dal Gruppo Campanari di Fontanaluccia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e le parrocchie interessate
info e prenotazioni
Per l'Unione Campanari Bolognesi: info@unionecampanaribolognesi.it , www.unionecampanaribolognesi.it prenotazioni 3714165441
Per il Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei: info@gruppocampanaristanislaomattei.it, Presidente Gabriele Sarti 355669720, Segretario Giovanni Cati 3280011740
www.gruppocampanaristanislaomattei.it
Per i Campanari Ferraresi:
campanariferraresi@gmail.com,
Presidente Giovanni Vecchi 3483032930
Per l'Unione Campanari Modenesi:
campanarimodenesi@gmail.com, Presidente Gabriele Manzini 3396374915,
Segretario Marco Zanelli 3341648238
Per l'Unione Campanari Reggiani: info e prenotazioni sul sito https://www.campanarireggiani.it/prenotazione_eventi/
Per il Gruppo Campanari di Fontanaluccia: info
ass.fonslucis@gmail.com
oppure 3407458837
https://campanarifontanaluccia.weebly.com/
La tradizione campanaria emiliana è una delle più ricche e attive a livello
nazionale ed europeo e si sviluppa in un ampio territorio che comprende le
provincie di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara, spingendosi fino alla
Romagna, nelle Province di Ravenna e Forlì. Le modalità del suono delle campane
hanno elementi comuni ma si differenziano per alcune peculiarità tecniche
tipiche di ciascuna zona.
La tradizione campanaria emiliana
vive grazie all'attività di squadre di campanari locali che assicurano la
continuità della tradizione attraverso scuole e corsi per allievi, curando la
conservazione dei campanili e delle strutture campanarie e offrendo i propri
servizi di suono in occasioni solenni, sia religiose che civili.
Le principali associazioni campanarie presenti sul territorio (Unione Campanari
Reggiani, Unione Campanari Modenesi, Unione Campanari Bolognesi, Gruppo
Campanari Padre Stanislao Mattei, Campanari Ferraresi), in collaborazione con la
Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di
Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e d'intesa con le
parrocchie interessate, propongono nel mese di
settembre 2019 una serie di visite guidate nei campanili del territorio emiliano, in particolare nelle
aree colpite dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 in cui sono appena
conclusi -o sono in via di ultimazione- importanti opere di ripristino di
monumenti e strutture campanarie gravemente danneggiate dal sisma.
La proposta dei campanari comprende anche la possibilità di visitare le
scuole di suono presenti nel territorio e un incontro per illustrare le attività dei campanari e il rapporto tra la tradizione
campanaria e la conservazione dei luoghi.
Le aperture dei campanili e delle scuole sono un'occasione straordinaria per
toccare con mano l’arte antica e raffinata dei campanari e ascoltare il suono
prodotto secondo le varie tecniche; inoltre il programma offre la possibilità di
visitare luoghi straordinari minacciati dall'incuria del tempo e dall’abbandono,
dagli interventi di elettrificazione e recentemente dai danni causati dal sisma.
Sotto questo punto di vista la presenza di campanari è un segno di speranza e
vitalità, di coesione delle comunità e di capacità di vivere in una dimensione
sociale e aggregativa il momento della difficoltà e quello della festa.
il terremoto riduce al silenzio sordo e doloroso che fa seguito al fragore del
crollo dei muri, ancora vivo nella memoria dei testimoni. Il suono delle campane
rompe questo silenzio e restituisce speranza. La ricostruzione e la
conservazione del patrimonio della tradizione è una sfida per il futuro, volta a
preservare con tenacia e sensibilità le ricchezze insospettabili e nascoste del
territorio.
Le iniziative proposte dalle cinque associazioni campanarie, in collaborazione con la Soprintendenza, sono promosse nella logica di offrire un percorso di approfondimento sui contenuti della tradizione campanaria e del suo forte legame con il territorio e con i suoi monumenti simbolo. Il filo conduttore è l’attenzione per la conservazione, preservazione e tutela di un patrimonio culturale di nicchia ma ricco di significati e di storia. Non a caso l’evento culminante coincide con la riapertura del Duomo di Mirandola dopo la ricostruzione post sismica, segno tangibile e di grande valore simbolico per l’intero territorio emiliano.
Queste iniziative fanno parte delle attività di valorizzazione e tutela del
patrimonio campanario storico previste
dall'intesa operativa
siglata il 27 febbraio 2019 tra la Soprintendenza e cinque Associazioni
Campanarie del territorio.
Il patrimonio campanario storico ha caratteristiche del tutto uniche essendo al tempo stesso mobile
-la campana, associabile a un qualsiasi strumento musicale- e immobile -l'architettura
che la comprende e nella quale è totalmente integrata-, ma anche portatore di
valori liturgici, storico-artistici e culturali così come sociali, sonori e
iconografici.
In un unicum di questo genere le competenze di architetti e storici
dell’arte non possono che trarre beneficio dall’esperienza dei maestri campanari
che con impegno, studio e pratica si misurano quotidianamente con le sfide della
tellurica o della modernità.