Avviato lo studio della vite etrusca nell’area
archeologica di Pian di Misano.
Marzabotto riavrà il suo vino Etrusco?
L'8 febbraio 2013 è stata firmata al Museo Nazionale Etrusco "Pompeo Aria" di Marzabotto una storica intesa fra Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna (Ministero Beni e Attività Culturali), Istituto di Istruzione Superiore Tecnico Agraria "Arrigo Serpieri" di Bologna e Comune di Marzabotto, patrocinata dalla Federazione Regionale Agrotecnici e Agrotecnici laureati e dal Centro Europe Direct dell’Assemblea Legislativa Emilia Romagna che ha nel Serpieri un Punto Europa per le Energie Rinnovabili, l’Agricoltura sostenibile e l’Ambiente. L'accordo ha l'obiettivo di sviluppare un'attività che potrebbe in futuro consentire di riprodurre, in un settore dell’area archeologica dell’antica città etrusca di Marzabotto dove è presente un filare di vite abbandonato, il vino che gli etruschi bevevano 2500 anni fa. Gli studi scientifici più complessi saranno curati dal Prof. Gilmo Vianello della Facoltà di Agraria dell'Università di Bologna.
Marzabotto, area archeologica. Il filare di vite abbandonato, protagonista
del progetto di recupero del vino etrusco curato dagli allievi del Serpieri
(Foto di Stefano Muratori
© 2013)
Negli intenti dei promotori c'è anche quello di ricreare un percorso
storico che, utilizzando la vite, porti a maggiori o nuove conoscenze
dirette sul significato che gli Etruschi attribuivano al vino, sulle
modalità del suo consumo in quel contesto sociale, sui modi della
produzione, trasformazione e commercializzazione e sulle tipologie di viti
presenti sul territorio dall’epoca etrusca ai giorni nostri.
Rendendo nuovamente produttiva la vigna nell’area archeologica di Marzabotto
sarà possibile esemplificare a scopo didattico-sperimentale le diverse fasi
della viticoltura (fino alla vendemmia e alla vinificazione) con le modalità
che si ritiene potessero essere praticate dagli abitanti di Kainua.
La Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna metterà a
disposizione le strutture museali e territoriali, curando anche la
formazione dei docenti che dovranno seguire e realizzare le varie fasi del
progetto.
L’Istituto di Istruzione Superiore Tecnico Agraria "Arrigo Serpieri" metterà
a disposizione le risorse umane, docenti e non docenti, necessarie alla
realizzazione del progetto. Gli studenti verranno coinvolti nelle attività
progettuali mediante la realizzazione di specifici percorsi di alternanza
scuola – lavoro.
Il Comune di Marzabotto si impegnerà a sviluppare e sostenere eventuali
progetti che possano essere presentati in ambito provinciale, regionale,
nazionale ed europeo aventi come oggetto anche il recupero delle memorie
storiche e delle attività agricole del nostro territorio sviluppati in
collaborazione con altri Enti o Associazioni o privati, in base alle
disponibilità economiche dell’Ente che dovranno essere autorizzate, di volta
in volta, dalla Giunta Comunale.
Gruppo di ricerca in un esterno. Da destra: Da destra: Paola Volpelli e
Lucia Mosca, insegnanti dell'Istituto Serpieri, Gilmo Vianello,
Professore della Facoltà di Agraria dell'Università di Bologna, Marco
Marchesini, esperto Paleobotanico della Soprintendenza, Alessandro
Adami, Assistente FAV del Museo Etrusco di Marzabotto, Paola Desantis,
Direttore del Museo, Lucia Cucciarelli, Dirigente Scolastico dell'Istituto
Serpieri, Franco Benini, volontario di Lama di Reno, e Silvio Baccilieri,
Assessore al Turismo del Comune di Marzabotto (Foto
di Stefano Muratori © 2013)
Il Vino degli Etruschi, così come gli antichi insediamenti celti, etruschi e romani, o i vari percorsi stradali come la via Flaminia Minor, le strade romane o la via dei Mulini, sono un patrimonio delle nostre scuole e possono rappresentare una fonte d'ispirazione per nuovi lavori e profili occupazionali, dalle lingue al turismo, dai prodotti tipici alla biodiversità, sia in termini storici che agroculturali.