Percorso di Archeologia, Storia, Civiltà e Cultura nell’Appennino Piacentino
Il 22 ottobre 2011 gli studenti della II C e alcuni della II B del
Liceo Scientifico Statale L. Respighi di Piacenza hanno avviato la seconda
fase del progetto biennale di Archeologia tenuto dalla Dott.ssa Anna Stevani
e intitolato “Lo scavo archeologico: dalla sequenza stratigrafica alla
sequenza storica”.
Nell'anno scolastico 2010-2011 infatti gli stessi studenti avevano
partecipato a una serie di lezioni frontali ed esercitazioni pratiche
propedeutiche alle attività da svolgere nei mesi successivi. Tutto ciò è
stato possibile grazie alla perfetta sinergia messa in campo dall'archeologa
Dott.ssa Daniela Locatelli, referente per la Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Emilia-Romagna, dal dirigente scolastico del Liceo
Scientifico Respighi, Prof.ssa Licia Gardella, e dalla docente di lettere
dello stesso Liceo, Prof.ssa Tiziana Albasi.
Fondamentale il contributo di tutti gli attori di questo progetto, a
cominciare dai finanziatori che, scegliendo di sostenere un progetto di tale
tipologia, hanno dimostrato una particolare sensibilità per la storia del
territorio: l’Associazione LAVALTIDONE.IT e l’Associazione la Strada dei
Mulini.
Quello che i ragazzi erano chiamati a svolgere è stata un’attività pratica
di tutela archeologica preventiva, vale a dire una ricognizione di
superficie su alcune aree extra-urbane in cui le operazioni agricole,
piuttosto invasive, possono intercettare un eventuale deposito archeologico
sepolto, portando alla superficie i reperti ivi contenuti. La raccolta di
questi reperti affioranti è stata preceduta da uno studio geomorfologico che
ha permesso agli studenti di valutare la potenzialità archeologica dell’area
oggetto delle ricerche. I criteri scientifici acquisiti durante le lezioni
frontali hanno caratterizzato le operazioni di raccolta, mentre lo studio
preliminare di tali reperti fornirà informazioni sulla natura e tipologia
del deposito archeologico, consentendo di individuare una porzione della
storia sepolta.
Il 22 ottobre, con gli studenti, erano presenti sul campo l’archeologa Anna
Stevani, responsabile del progetto, la Prof.ssa Tiziana Albasi e il Geom.
Maurizio Novara che ha provveduto ai rilievi tecnici, permettendo così agli
studenti di approcciarsi concretamente all’utilizzo di strumentazioni
specifiche e professionali.
Per i primi trattamenti riservati ai reperti rinvenuti era stato allestito
all’interno dei locali scolastici un “Laboratorio di Archeologia”, in cui
sono stati anche effettuati i primi rilievi grafici e i primi studi
tipologici, fondamentali per risalire alla cronologia del deposito
archeologico sepolto.
Il progetto aveva come scopo ultimo quello di allestire una mostra
temporanea dei reperti più significativi e di pubblicare una dispensa di
tutto il lavoro svolto in quei due anni, dalle fasi teoriche preparatorie a
quelle pratiche, sino all’esposizione finale. Il progetto prevedeva inoltre
la produzione di un ipertesto e l’applicazione pratica di strumentazioni
specifiche, il che ben si addice ad un Liceo delle Scienze Applicate.
L’ottica del progetto è in realtà molto più ampia perché attraverso
l’aspetto archeologico vorrebbe abituare le nuove generazioni a non
sottovalutare un ambito ben più vasto e di sempre maggior attualità, quello
di una più proficua “gestione del territorio”, realizzabile solo attraverso
una sua più profonda conoscenza.
Una parte degli studenti e degli insegnanti del Liceo Scientifico Respighi
coinvolti nel progetto "Lo scavo archeologico: dalla sequenza stratigrafica
alla sequenza storica”
Venerdì 18 gennaio 2013, nell’aula cinema del Liceo Scientifico L.
Respighi di Piacenza, è stata presentata la mostra relativa al progetto di
archeologia dal titolo STORIA, CIVILTA’ E CULTURA NELL’APPENNINO PIACENTINO
ATTRAVERSO L’ARCHEOLOGIA.
L’inaugurazione è stata aperta dalla preside, prof. Licia Gardella, che ha
brevemente presentato le due classi coinvolte, le loro insegnanti e
l’archeologa Anna Stevani; un ringraziamento particolare è stato rivolto
alla Dott.ssa Daniela Locatelli, funzionario della Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Emilia Romagna, che ha ricordato l’importanza dei lavori
di ricerca non solo perché riportano alla luce le testimonianze del nostro
passato, ma soprattutto perché rendono la storia patrimonio della comunità.
Il successivo intervento della Dott. Stevani ha illustrato lo svolgimento
del progetto: in seguito ad un preliminare studio geomorfologico,
indispensabile per poter contestualizzare e programmare una ricerca volta
alla tutela del patrimonio archeologico sepolto, è stata condotta una
ricognizione di superficie presso quella che le caratteristiche geologiche
indicavano come una zona compatibile con la presenza di insediamenti umani
antichi.
Le operazioni di raccolta del materiale archeologico, portato in superficie
dalle moderne operazioni agricole, si sono svolte nei pressi di Bilegno,
vicino a Borgonovo Val Tidone (PC), e sono state condotte con metodo
scientifico dalla classe 3°C che, una volta tornata nei locali del liceo, ha
provveduto ad un primo trattamento di tali reperti tramite lavaggio,
classificazione e disegno archeologico. In seguito a tali operazioni,
indispensabili per poter attribuire una datazione ai reperti, la classe 4°I
è passata alla seconda fase del progetto, vale a dire alla valorizzazione di
quanto emerso, allestendo l’esposizione corredata da pannelli esplicativi
che rendessero fruibili a tutti i risultati e le conclusioni di tali
attività.
Terminato il momento introduttivo, il pubblico si è spostato nell’aula
dell’esposizione dove i ragazzi delle due classi hanno illustrato ai
presenti le diverse fasi del progetto e, soprattutto, il suo scopo:
sottolineare il valore educativo dei beni culturali attraverso la conoscenza
diretta delle testimonianze materiali della nostra storia. Il materiale
esposto consiste prevalentemente in frammenti ceramici risalenti al periodo
romano, tardo-antico e altomedievale, senza trascurare un accenno alle
tecniche edilizie locali, spunto suggerito dai frammenti di materiale da
costruzione reperiti durante la ricognizione.
Alla fine è intervenuto l’assessore alla cultura, prof. Tiziana Albasi,
parte in causa della progettazione lo scorso anno scolastico in veste di
docente del Respighi, che ha ringraziato la collega prof. Lucia Bacciocchi
per aver curato le fasi del lavoro ed essersi adoperata per la realizzazione
di questa mostra nell’anno scolastico in corso.
La mostra realizzata dagli studenti con i materiali recuperati nel corso di
ricognizioni di superficie
Nell'anno scolastico 2012-2013 il progetto si è arricchito di nuovi contenuti e obiettivi, quali l'apprendimento del concetto di stratigrafia e di altri due principi dell’archeologia, la tecnologia e la tipologia, lo studio teorico dello scavo e della sua documentazione, con redazione del diagramma stratigrafico, diagramma di Harris, basato sulla legge della sovrapposizione, l'attività teorica di messa in fase della sequenza stratigrafica, e lavori sul campo come attività pratica di tutela preventiva (ricognizione di superficie, monitoraggio aree ben precise per aggiornare la carta del rischio archeologico nel comune interesse di Soprintendenza e di Enti Locali), e attività post-ricognizione, quale l'analisi delle tipologie di reperti più comunemente rinvenuti nel piacentino, primi trattamenti di tutela (fasi di siglatura e procedimenti per un corretto immagazzinamento).
Referente per la Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, dott.ssa Daniela Locatelli