Sant'Agata Bolognese (BO) - Nuova tappa della mostra "Aquae" che ripercorrere la storia del “governo” delle acque in Emilia-Romagna, dall’età del Bronzo ai giorni nostri
Consorzio della Bonifica Burana, Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto
Aquae. La gestione
dell’acqua oltre l’Unità d’Italia nella pianura emiliana
Cavamento Foscaglia 1487 - 2012
Sala “Nilla Pizzi”
Via 2 Agosto 1980 n. 41
Sant’Agata Bolognese (BO)
da sabato 26 ottobre a domenica 8 dicembre 2013
orari: giovedì ore 10-12 / sabato ore 10-12 e 16-18 / domenica ore 10-12 e 15-17
Ingresso gratuito
Possibilità di visite guidate per gruppi e scolaresche su prenotazione
Info: Segreteria del Museo Archeologico Ambientale, tel. 051 6871757 maa@caa.it
Dal
26 ottobre approda a Sant’Agata Bolognese la mostra “Aquae. La gestione
dell’acqua oltre l’unità d’Italia nella pianura emiliana”, esposizione
itinerante nata per celebrare il 525° anniversario dello scavo del Cavamento
Foscaglia, il grande Canale Collettore delle Acque Alte voluto dagli Estensi di
Ferrara e dai Bentivoglio di Bologna che dal 1487 percorre e serve la pianura
bolognese e modenese.
Risorsa primaria e simbolo stesso della vita, via di comunicazione e volano di
scambi mercantili e culturali, l’acqua è sempre stata un elemento da governare
per garantire agli uomini la qualità ambientale necessaria all’insediamento ed
alla loro stessa esistenza. Rileggere l’evoluzione dei processi di gestione
della risorsa idrica significa compiere un viaggio a ritroso nei millenni: fin
dall’età del Bronzo, infatti, ed in seguito con le grandi sistemazioni
territoriali di Etruschi e Romani, le bonifiche dell’uomo hanno plasmato il
paesaggio, ricavando terra per l’agricoltura, regimando i corsi d’acqua,
sfruttando l’energia idraulica per attività quali il trasporto e la macinatura,
delineandosi come importanti opere collettive.
Dopo San Giovanni in Persiceto, Nonantola, Crevalcore e San Matteo della Decima,
“Aquae” arriva a Sant’Agata Bolognese presso la sala “Nilla Pizzi”, dove sarà
allestita fino a domenica 8 dicembre 2013.
La mostra intende ripercorrere l’evoluzione del paesaggio padano, documentando
con reperti, mappe, carteggi e materiale iconografico la gestione e tutela delle
acque, dalla preistoria ai giorni nostri, nei territori oggi di pertinenza del
Consorzio della Bonifica Burana. In questa quinta tappa il percorso si
arricchisce di alcuni pannelli dedicati alla gestione delle acque nel territorio
santagatese ed alla Partecipanza agraria locale. Particolare attenzione viene
posta alla romanizzazione della pianura e all’opera di centuriazione,
sistemazione agraria che in vaste zone della pianura padana si è mantenuta fino
ad oggi. Con la caduta dell’impero romano cambia completamente l’assetto
paesaggistico del territorio: vaste zone vengono sottratte al controllo
dell’uomo e subiscono un progressivo impaludamento. Nascono in seguito
insediamenti fortificati (castra), circondati da canali e fossati difensivi.
Durante i secoli centrali del Medioevo l’uomo inizia una nuova attività di
bonifica e riordino della pianura, che interessa anche una vasta area
localizzata ai lati del fiume Panaro. Nell’ambito di tali processi ricade il
trattato stipulato nel 1487 fra Giovanni II Bentivoglio ed Ercole I d’Este per
la realizzazione di una imponente opera di bonifica idraulica, il Cavamento
Foscaglia, meglio noto come Collettore delle Acque Alte. L’esposizione passa in
rassegna anche i territori dei Pico e dei Gonzaga caratterizzati dal sistema dei
“serragli” per arginare l’invasione delle acque. Tutto questo anticipa una vera
e propria politica di risanamento e miglioramento fondiario che approda in età
moderna all’impegno nazionale nelle opere di bonifica ed alle istituzioni
consorziali, nate dal confronto fra interesse pubblico e privato e giunte, con i
necessari aggiornamenti e ammodernamenti, sino ad oggi.
L’analisi di un sistema così complesso come quello delle acque e delle tappe
salienti che ne hanno definito le caratterizzazioni storiche e strutturali ha
richiesto un’ampia convergenza di ricerche, approfondimenti, informazioni. La
mostra Aquae è soprattutto il frutto di una vasta collaborazione, non solo tra
soggetti istituzionali ma anche tra risorse professionali in diversi ambiti di
competenza: archeologi, archivisti, storici, esperti di tutela del patrimonio
culturale e salvaguardia del territorio hanno ridato sostanza e compattezza
conoscitiva a una trama di rimandi e relazioni sul tema dell’acqua, realizzando
un percorso versatile che sarà riallestito con lievi modifiche presso altre sedi
del Consorzio di Bonifica Burana. Dopo l’allestimento a Sant’Agata Bolognese la
mostra proseguirà nel ferrarese (Bondeno), nella bassa modenese (Finale Emilia,
Mirandola) e mantovana per approdare a Modena ed in seguito nei comuni della
montagna (Pavullo nel Frignano, Sestola, ecc.), arricchendo il proprio percorso
con approfondimenti mirati. Una vera e propria mostra itinerante che attraversa
come un corso d’acqua diverse realtà territoriali.
La mostra è curata da Consorzio della Bonifica Burana e Museo Archeologico Ambientale, in collaborazione con Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Sant’Agata Bolognese, Partecipanza Agraria di Sant’Agata Bolognese, Soprintendenza Archivistica dell’Emilia Romagna, Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Paleografia e Medievistica; Dipartimento di Discipline Storiche), Archivio di Stato di Modena, Archivio di Stato di Bologna e Archivio di Stato di Ferrara.
L’esposizione è corredata da una guida reperibile presso la mostra e presso tutte le sedi del Museo Archeologico Ambientale.
Responsabile mostra Silvia Marvelli,
smarvelli@caa.it 051.6871757
www.museoarcheologicoambientale.it
www.archeobologna.beniculturali.it