Nuove sorprese dagli scavi nella cripta: scoperta
un’altra parte di mosaico tardoantico (IV-V secolo d.C.)
A gennaio una conferenza per presentarlo
Nuove
sorprese dagli scavi archeologici nella cripta della Cattedrale di Reggio Emilia
che avevano già intercettato i resti di un mosaico di età tardoantica ed altri
elementi riferibili alle fasi più antiche della cattedrale.
Nei giorni scorsi è stata rinvenuta un’altra porzione del già ampio pavimento
musivo scoperto durante gli scavi nella Cappella dei Caduti. Si tratta di un
mosaico databile tra il IV e il V secolo d.C., rinvenuto a circa m. 2,5 di
profondità dall’attuale piano di calpestio della cripta.
Il pavimento ha una decorazione policroma complessa e di notevole qualità,
caratterizzata da un’alternarsi di elementi geometrici e figurati. Piccoli
riquadri incorniciano pernici, colombe, pavoni e figure di danzatori mentre
negli emblemi principali compaiono figure femminili e maschili, nude ma
riccamente ingioiellate. Di estremo pregio e raffinatezza è la decorazione
rinvenuta nei giorni scorsi, una figura maschile con il capo cinto da una corona
d’edera.
Con questa nuova scoperta, il “tappeto di pietra” si estende ora su una
superficie di circa 13 mq.
Al momento si sta procedendo al distacco del mosaico, operazione necessaria a preservarne
l’integrità e consentirne la futura esposizione al pubblico. Il 13 gennaio
prossimo si terrà una conferenza stampa per illustrare il ritrovamento: saranno
presenti rappresentanti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della
Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali, del
Comitato per il Restauro della Cattedrale e la Direzione Lavori.
Il complesso progetto di recupero avviato nel 2002 dal Comitato per il
Restauro della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Reggio Emilia ha visto il
coinvolgimento diretto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
attraverso l’intervento di ben tre Soprintendenze di settore (Beni Archeologici,
Beni Architettonici, Beni Artistici/Storici) che hanno operato in stretta
collaborazione con la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. I lavori hanno fornito
una straordinaria opportunità per indagare in modo approfondito una delle più
antiche ed importanti chiese della città.
Le indagini archeologiche sono effettuate sotto la Direzione Scientifica di
Renata Curina, archeologa della Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna. Gli scavi all’interno della cripta sono iniziati nel 2007 e
sono eseguiti dalla società ARAN Progetti.