Accordo di massima sulle procedure per la prosecuzione dei lavori per la costruzione del Centro Oncoematologico di Reggio Emilia
Il
ritrovamento di materiali e
strutture di epoca romana e medievale nell’area dell’Ospedale Santa Maria
Nuova di Reggio Emilia, e in particolare la messa in luce dei tratti paralleli
di due acquedotti romani, non causerà ritardi nei lavori per la costruzione del
Centro Oncoematologico che andranno avanti regolarmente nel rispetto dei tempi
previsti.
Questa mattina, presso la sede della Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna, si è tenuta una riunione tra il Soprintendente Filippo
Maria Gambari, la Direzione dell’Azienda Ospedaliera e la Direzione dei Musei
Civici del Comune di Reggio Emilia per valutare l’opportunità di rimuovere i
tratti degli acquedotti romani rinvenuti durante le indagini archeologiche
preventive effettuate alla fine del 2011
Poiché i responsabili del cantiere hanno documentato l'incompatibilità della
progettazione dell'opera, di primario interesse pubblico, con il mantenimento e
la valorizzazione sul posto dei due eccezionali manufatti, anche tenendo conto
di ogni possibile variante progettuale, la Direzione dell’Azienda Ospedaliera ha
richiesto alla Soprintendenza di valutare, ai sensi della normativa vigente e
verificati i presupposti, l'emissione di un decreto di rimozione, anticipando
l'intenzione di trasmettere formale istanza in tal senso.
La Soprintendenza
valuterà l'emissione di tale decreto (a firma del Soprintendente in competenza
delegata) in rapporto alla proposta di adeguate soluzioni per la valorizzazione
e la presentazione al pubblico in uno spazio adeguato dei manufatti, operazione
relativamente agevole trattandosi di strutture in terracotta, facilmente
rimovibili.
I Musei Civici di Reggio Emilia, sempre attenti alle attività di valorizzazione
del patrimonio archeologico reggiano e solido partner della Soprintendenza in
questo ambito, hanno garantito la collaborazione al progetto di valorizzazione
del bene. Si ritiene probabile, visto l'interesse dei ritrovamenti e del tema
della gestione delle acque, che altri soggetti si facciano avanti per supportare
l’intervento di restauro, l’allestimento degli spazi espositivi e la
pubblicazione dei dati di scavo
Ai primi di marzo sarà indetta una conferenza stampa per illustrare le
operazioni previste e le diverse ipotesi di valorizzazione.