Boom di visitatori il Primo Gennaio al Museo Archeologico Nazionale di Parma
La carica dei "mille". Capodanno all'insegna della cultura al Museo di Parma
6 gennaio regolarmente aperto dalle 12.30 alle 19.30
Museo Archeologico Nazionale
di Parma
Palazzo della Pilotta
info 0521.233718
www.archeobologna.beniculturali.it
Più di mille persone (per l'esattezza 1060) hanno visitato il giorno di
Capodanno il Museo Archeologico Nazionale di Parma.
Complice l'ingresso gratuito e la possibilità di ammirare la tenera
mummia di
gatto legata ai culti della dea gatta Bastet, eccezionalmente esposta fino al 6
gennaio, un flusso ininterrotto di visitatori ha animato fino al tardo
pomeriggio le splendide sale del museo.
Numerose famiglie con bambini, giovani coppie e una trentina di visitatori
stranieri, in buona parte turisti spagnoli, hanno riempito senza alcuna sosta le
varie sale del Museo, quasi un record che fa ben sperare per il futuro di questo
importante museo e delle sue eccezionali raccolte archeologiche
Il museo sarà regolarmente aperto il giorno dell’Epifania dalle 12.30 alle 19.30
(ultimo accesso ore 19)
Il Museo Archeologico Nazionale di Parma ha
sede nello storico Palazzo della Pilotta, realizzato tra il ‘500 e il ‘700 dai
Farnese.
Fu istituito nel 1760 da Filippo di Borbone per accogliere i reperti provenienti
dagli scavi della città romana di Veleia (PC) -in particolare la “tabula
alimentaria” scoperta nel 1747- che si uniscono alle precedenti collezioni
raccolte dalle famiglie Gonzaga e Farnese.
Sotto il Ducato di Maria Luigia nasce il Museo “moderno” che si arricchisce
della collezione Egizia e di ritrovamenti archeologici provenienti da scavi
effettuati in città come il tesoretto dal Teatro Regio. Dopo l’Unità d’Italia il
Museo diventa un importante centro di studi della preistoria grazie al Direttore
Luigi Pigorini, il fondatore della paletnologia italiana, e a Pellegrino Strobel,
Professore di Scienze Naturali, che avviano gli studi sulle “terramare”, i
villaggi sorti nella pianura padana durante l’età del bronzo.
Nel Museo sono esposte sculture di età romana -in parte provenienti dalle
collezioni dei Farnese e dei Gonzaga di Guastalla-, ceramiche greche, italiche
ed etrusche, urnette, specchi e bronzetti etruschi, la collezione egizia -con
sarcofagi, vasi canopi, rilievi e papiri funerari, bronzetti votivi, amuleti,
scarabei e usciabti-, il medagliere, con monete e medaglie, e la collezione
dalla città romana di Veleia (PC), tra cui le 12 statue in marmo della famiglia
dell’imperatore Augusto, due notevoli ritratti bronzei e la celebre tabula
alimentaria.
Le sezioni dedicate all'Archeologia del Parmense coprono un arco temporale che
va dalla preistoria all’alto medioevo. Nella sezione preistoria e protostoria
della provincia di Parma sono esposti materiali paleolitici, mesolitici,
neolitici, dell’età del Rame e del Bronzo tra cui una sepoltura neolitica con
corredo funerario e reperti in bronzo, corno di cervo, ambra e legno,
provenienti dalla terramara di Castione Marchesi. Altre sezioni sono dedicate ai
materiali di età romana rinvenuti a Parma -statue, frammenti architettonici,
mosaici, oggetti di bronzo, epigrafi funerarie, un tesoro di gioielli e di
monete del III sec.d.C.- e ad alcuni gioielli provenienti da tombe longobarde.
Dal 2009, grazie a un accordo con Fondazione Cariparma, il Museo espone una
delle più prestigiose collezioni di scarabei sigillo attualmente esistenti, la
Collezione Magnarini, 429 esemplari, di cui 80 reali, datati dal 2100 al 525
a.C.