Montefiore Conca (RN) – I reperti recuperati negli scavi della Rocca rivelano usi e costumi della vita castellana tra la metà del XIV e la fine del XVI secolo
Sotto le tavole dei Malatesta
Testimonianze archeologiche dalla Rocca di Montefiore Conca
Rocca Malatestiana
Montefiore Conca (RN)
da sabato 11 giugno 2011 a domenica 24 giugno 2012
info orari 0541.980035 (Comune) 0541.980179 (Castello)
Pezzi
rari o comuni, oggetti destinati a occasioni speciali o alla vita di tutti i
giorni, richiami alla cultura antica o imitazioni di temi orientali. C’è tutto,
armonia, equilibrio e colore, nelle decine di ceramiche in mostra a Montefiore
Conca, piatti, vasellame e boccali forgiati dai maestri dell’arte del fuoco nel
periodo che va dalla metà del ‘300 al ‘500.
Ma la mostra “Sotto le tavole dei Malatesta” che aprirà i battenti sabato 11
giugno (ore 17.30) alla Rocca Malatestiana di Montefiore Conca, nel riminese,
non è solo questo. Gli scavi archeologici condotti dal 2006 al 2008 nella Rocca
hanno restituito anche utensili, spille, bicchieri in vetro e molte ossa di
animali, probabilmente resti dei pasti. E poi monete, oggetti per il cucito o la
cura del corpo e un magnifico sigillo in bronzo del ‘300 perfettamente
conservato.
Tutti i reperti provengono dalle “fosse da butto”, le discariche interne
visibili al pianterreno della rocca, usate per liberarsi dell’immondizia e
sigillate, una volta piene, per evitare i cattivi odori. Il ritrovamento di
queste fosse ci ha rivelato non solo l’attenzione per gli aspetti igienici e
funzionali dell’eliminazione dei rifiuti ma ha consentito di ricostruire tre
secoli di vita della rocca e le abitudini dei suoi abitanti. I materiali
recuperati raccontano tre secoli di occupazione della rocca da parte dei
Malatesta prima, e dei Montefeltro poi (dagli inizi del ‘300 alla metà del
‘500), consentendo di ricostruire uno spaccato di vita fatto di attività
artigiane e scambi culturali, abitudini alimentari e credenze religiose, prassi
mediche e canoni estetici, fede e bellezza.
La mostra, curata da Simone Biondi, Annalisa Pozzi e Chiara Cesaretti, è
promossa da Comune di Montefiore Conca e Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, con il finanziamento di Banca Popolare Valconca e Ceramica
del Conca Spa, e la collaborazione della Soprintendenza per i Beni
Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna. Il progetto espositivo è
dell’Arch. Franco Roberti. Tutto il materiale ceramico in esposizione è stato
restaurato dai tecnici della Soprintendenza archeologica, dagli allievi di due
cantieri scuola di restauro e dagli studenti del Liceo Artistico per il Design
“Ballardini” di Faenza.
La mostra si sviluppa su due piani. Al primo sono esposti i reperti in vetro,
metallo, le monete e gli stucchi architettonici che ornavano i saloni e le
stanze della Rocca.
Tra i vetri, numerosi i contenitori per acqua e vino, come le bottiglie, i
bicchieri e i calici, in parte prodotti a Murano a partire dal ‘500; esposti
anche una preziosa coppa in lattimo (vetro ricco di stagno) e alcuni oggetti da
toeletta femminile, come le fiale per profumi.
Numerosi sono anche i metalli, tra cui alcune monete coniate nelle zecche di
Bologna, Lucca, Firenze e Siena, che documentano i commerci fra Montefiore e
questi centri. Le attività lavorative sono testimoniate da strumenti d’uso
(roncole, piccozze e pesi da bilancia) mentre rimandano alla cerchia domestica
gli oggetti da cucito, come spilli e ditali. La sfera più intima si rivela nella
cosmesi e nella cura del corpo, con i pettini in osso, i monili in bronzo e le
fibbie per cinture e calzature. Fra i reperti esposti in questa sezione,
segnaliamo un sigillo della fine del ‘300, con il nome perfettamente leggibile
di Pieruçule De Mathei e balestra incisa nei tipari: questo tipo di incisione fa
pensare a una funzione politica e militare del titolare, forse un Ufficiale dei
balestrieri della comunità cittadina.
Al secondo piano sono raccolte le ceramiche d’uso e da mensa. Il percorso si
apre con la ricostruzione di una tavola del 1300 con le maioliche arcaiche, i
boccali in zaffera e le ceramiche graffite padane prodotte a Ravenna, Forlì,
Cesena, Rimini e Pesaro. Tra i pezzi decorati con gli stemmi delle famiglie che
hanno abitato il castello spicca un boccale in maiolica arcaica con lo stemma
dei Malatesta, caricato dallo scudo con tre bande a scacchi quale allusione al
“gioco della guerra”. Qui troviamo anche ceramiche d’importazione, tra cui
un’olla da farmacia di pregiata fattura prodotta a Firenze agli inizi del ‘400,
e altro vasellame invetriato o da fuoco usato in cucina per la preparazione e
conservazione dei cibi. Le vetrine dedicate al primo Rinascimento mostrano i
piatti, le ciotole e le scodelle da mensa usate in questo periodo: risale
d’altronde alla metà del ‘400 l’invenzione del servizio da tavola, inteso come
corredo decorato in modo omogeneo per fornire a ogni commensale tutto
l’occorrente. Tipici di questo periodo sono anche il grande boccale decorato con
due mani che si stringono e la scritta fides, proprio della simbologia di corte
quale augurio d’amore e fedeltà, e le coppette in graffita rinascimentale, con
ritratto femminile di profilo e a fronte rasata, esemplare della moda del tempo.
Sono invece della fine del ‘400 le maioliche “alla porcellana”, decorate con
motivi vegetali blu su smalto bianco, a imitazione delle ceramiche persiane e
orientali. Datano infine ai primi del ‘500 due strepitosi piatti da esposizione
in maiolica istoriata, probabilmente parte di un più ampio ciclo di ceramiche da
parata, oggi perduto: le decorazioni, a tema erotico e allegorico, raffigurano
un satiro a pesca e una donna nuda legata a un albero, forse riferimento al mito
di Andromeda.
Il progetto di valorizzazione del castello di Montefiore Conca,
nell’entroterra riminese, rappresenta una delle pochissime esperienze di
archeologia medievale e post-medievale della bassa Valconca. Le indagini
archeologiche effettuate dal 2006 al 2008 hanno portato in luce importanti dati
sulle antiche strutture della Rocca Malatestiana, restituendo anche una notevole
quantità di materiale.
Pur inserendosi nell'ormai consolidato filone degli studi sulla produzione
ceramica di età malatestiana, l'esposizione di Montefiore offre il valore
aggiunto di una location straordinaria, quella Rocca a cavallo tra Medioevo e
Rinascimento di cui possiamo ammirare i locali recentemente restaurati e, al
pianterreno, l'area di scavo archeologico vera e propria, lasciata a vista per
il pubblico.
Sotto le tavole di Malatesta
Testimonianze archeologiche dalla Rocca di Montefiore Conca
Montefiore Conca (RN)
Rocca Malatestiana
11 giugno 2011 - 24 giugno 2012
Info orari: Comune di Montefiore Conca 0541.980035 - Castello 0541.980179
Sito internet
www.archeobologna.beniculturali.it