Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna e Musei Civici di Modena
in collaborazione con School of Applied Sciences, University of Huddersfield (UK)
e Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali
dell’Università di Bologna, Laboratorio di Antropologia, con il sostegno della
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
sabato 25 gennaio 2014, ore 16,30
Gli insetti raccontano: le Mummie
di Roccapelago svelate dall'Entomologo forense
conferenza di Stefano Vanin, Professore di Biologia Forense
all'Università di Huddersfield (UK)
Presentazione di Donato Labate, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, e Francesca Piccinini, Direttrice dei Musei Civici di Modena
Musei Civici, Sala Crespellani
Palazzo dei Musei in Piazza Sant'Agostino, MODENA
Le Mummie di Roccapelago continuano a svelare i loro segreti nei modi più
impensati: ora ci parlano attraverso gli insetti, rivelando singolari risvolti
della vita quotidiana di questa comunità montana del XVI-XVIII secolo.
In attesa del convegno in programma a Modena il 15 febbraio 2014 e prima
dell’esposizione definitiva nel Museo delle Mummie di Roccapelago, è il biologo
forense Stefano Vanin, dell’Università di Huddersfield (UK), ad aprire una
finestra sull’archeoentomologia funeraria e sui risultati e prospettive
derivanti dalla sua applicazione sulle mummie di Roccapelago.
Sabato 25 gennaio, Vanin sarà a Modena per illustrare le novità emerse dalle sue
ultime indagini su questi originali reperti nella conferenza dal titolo “Le
Mummie di Roccapelago svelate dall'Entomologo” in programma ai Musei Civici (ore
16.30).
Vanin, recentemente intervistato su questo argomento dalla BBC, presenterà i
risultati delle sue ricerche, spiegando al pubblico come e quanto lo studio
degli insetti rinvenuti sulle mummie ci aiuti a capire sia i resti umani che i
vestiti e sudari che li ricoprivano. Gli insetti presenti su un corpo ci danno
informazioni non solo sulle sue condizioni fisiche e chimiche ma anche sulle
variabili esterne in cui si trovava, dal luogo alla stagione. In più, fanno luce
sui rituali funebri anche dove non ne resterebbe traccia: è il caso degli
insetti associati ai beni utilizzati durante i riti di sepoltura, come ad
esempio i “parassiti” del pane, del legno o di altri doni funerari.
Stefano Vanin, che ha fornito consulenza forense anche in recenti casi di
cronaca nera di forte risalto mediatico, svelerà così molti misteri di questi
morti più antichi.
A tre anni dalla straordinaria scoperta della fossa comune con 281 inumati, di
cui circa 60 mummificati, nella cripta della Chiesa della Conversione di S.
Paolo a Pievepelago, sull’Appennino modenese, archeologi, antropologi,
genetisti, medici, entomologi, botanici, storici, archivisti e restauratori
continuano le proprie indagini, in parte illustrate in convegni e mostre di
grande successo ma in parte ancora da approfondire.
Stefano Vanin è Professore (Reader) in Biologia Forense alla Facoltà di Scienze Applicate dell'Università di Huddersfield (UK), dove tiene corsi di Entomologia Forense, Biostatistica, Epidemiologia ed Investigazione della Scena del Crimine. Dopo la laurea in Scienze Biologiche conseguita nel 1996 all'Università di Padova, e il Dottorato di Ricerca in Biologia Evoluzionistica concluso nel 2002 con una tesi su "Fisiologia molecolare di proteine con siti binucleari", Stefano Vanin ha svolto diversi periodi di studio e ricerca presso vari enti europei e americani dove ha approfondito le conoscenze e competenze nel campo delle scienze biologiche e forensi. Dal 1998 svolge attività di consulente, in qualità di esperto di entomologia forense, per diversi Dipartimenti di Medicina Legale presenti su tutto il territorio italiano.