Riti e miti etruschi rivivono da mezzanotte all’alba tra ludi, libagioni e
antichi suoni
Aspettando il solstizio in compagnia degli
Etruschi
Rievocazione emozionale del rito di fondazione della città: l'attesa del
giorno propizio, la veglia notturna, l'avvento dell'alba e l'istante auspicale
dell'unione dei Mondi
MARZABOTTO (Bologna)
Città etrusca di Kainua
via Porrettana Sud n. 13
info e prenotazioni 051.932353
Ingresso gratuito; si consiglia di portare torcia e plaid
L’iniziativa chiude l’edizione 2012 delle ArcheoloGITE BOLOGNESI
Tutto
ha avuto inizio sull’acropoli. È qui, nella sede augurationis, che
abbracciando con lo sguardo il territorio sottostante il sacerdote ha disegnato
l’area della futura città, proiettando sul terreno il templum celeste che
ospitava i suoi Dei.
Sotto di lui, nel punto d’incrocio degli assi celesti, l’auspicante ha infisso
nel terreno un cippo con decussis, principio generatore e centro
topografico della nuova Kainua. Una città disegnata sopra i punti
cardinali, lungo l’asse che collega la levata e il tramonto del sole nei giorni
del solstizio.
È successo 2500 anni fa, accadrà ancora all’alba del 24 giugno, a ridosso del
solstizio d’estate, nell’area archeologica e nel Museo Nazionale Etrusco di
Marzabotto, in via Porrettana Sud 13 (info 051.932353).
L’antica città etrusca di Kainua rivivrà il momento magico della sua
fondazione al termine di una lunga notte bianca che tra incontri, visite
guidate, rievocazioni storiche, bevande antiche e cornamuse, traghetterà il
pubblico dalla mezzanotte alle prime luci del giorno.
In effetti la kermesse inizierà alle 18, quando il direttore del museo
Paola Desantis offrirà al pubblico una visita guidata nell’area archeologica
sulle orme degli Etruschi di Kainua/Marzabotto. La visita, della durata di
un'ora circa, si snoderà attraverso le grandi strade della città etrusca e permetterà
di cogliere il regolare impianto urbano, con la visita ai resti delle case, del
nuovo grande tempio, della necropoli e dell’Acropoli.
Terminata la visita, il pubblico potrà fermarsi nell’area ristoro
all’interno dell’area archeologica oppure cenare nel centro cittadino di
Marzabotto dove l'Associazione Turistica Pro Loco di Marzabotto, in
collaborazione con la Trattoria Enoteca Barsotti, organizza una cena con
piatti tratti dalla tradizione etrusca (€ 20, prenotazione 051.932586); al
termine, animazione e gioco a quiz con ricchi premi “Il Rischia-Etrusco”
Verso le 23.30, il Popolo di Kainua, Mathlum Kainual, partirà dal centro urbano
di Marzabotto per salire al Museo Nazionale Etrusco alla luce delle fiaccole
Verso mezzanotte, il corteo raggiungerà il Museo dove sarà accolto
dal Soprintendente Filippo Maria Gambari e da Paola Desantis che illustreranno Le opere, i giorni e le stagioni sull’altopiano di
Misano, vita e storia dell’antica città etrusca.
Corrado Re (ArcheoStorica APS) introdurrà alle tematiche della rievocazione Storica, spiegando
origini e finalità del Festival di Kainua
All’una di notte avrà inizio Una notte al Museo in compagnia degli
Etruschi, in collaborazione con ArcheoStorica e Teatro Marzabotto in Scena
Nel corso della visita guidata al museo condotta da Paola Desantis, le immagini
dei personaggi più significativi vissuti a Kainua riprenderanno vita per
raccontare, nella notte più breve dell’anno, l’intreccio delle loro storie
sull’antico pianoro.
Al termine Luigi Sbaffi introdurrà “Il risveglio degli Etruschi”, gioco di ruolo
da tavolo, cui farà seguito “Intermezzi di antichità”, storie di Etruschi tratte
dagli antichi testi
Alle 3, Filippo Maria Gambari parlerà di “Orzo, miglio, sorbe e i
mille modi di creare ebbrezza con l’acqua”, singolare excursus sulla storia
della birra con successivo dibattito che culminerà nella degustazione della
birra di castagna, offerta dal birrificio Beltaine di Granaglione. Con
l’occasione si potrà degustare in anteprima la “pozione” RASNA KAINUAL
ideata dal gruppo dei rievocatori di Marzabotto
Alle 4, la veglia di solstizio si dipanerà tra riti, ludi e libagioni
con buffet offerto da Coop Reno di Marzabotto, Birra Beltaine di Granaglione
e Agriturismo La Quercia di Marzabotto
A ridosso dell’alba, la veglia si sposterà sull’Acropoli dove
l’archeologo Antonio Gottarelli illustrerà il rito di fondazione nel
magico lucore della prima aurora d’estate.
Nel mondo antico, la fondazione di una città era strettamente legata al
tentativo di definire in terra uno spazio che ricalcasse in qualche modo
l’ordine ideale del cielo. Cosa si nasconde dietro le molteplici costanti che si
ritrovano nei riti di fondazione delle città, anche a distanza di miglia e di
secoli? L’evocazione guidata del rito di fondazione della città etrusca di
Marzabotto illustrerà al pubblico queste difficili e affascinanti problematiche.
Subito dopo si raggiungerà il punto centrale della città dove, presso il
decussis, si potrà rivivere la magia dell’alba nell’attimo unico
del solstizio d’estate.
Il sorgere del sole, verso le 5, sarà scandito dalle note del suggestivo
concerto di cornamusa di Pietro Malaguti seguito dalla processione alla
necropoli orientale per il saluto agli antenati.
La notte bianca si chiuderà con il ritorno al museo dove agli audaci
“traghettatori della notte” sarà offerto un caldo e dolce conforto.
Progetto :
Direzione del Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto, Dipartimento di
Archeologia, ArcheoStorica APS
Coordinamento e Regia:
ArcheoStorica APS
In collaborazione con :
Associazione Teatro Marzabotto in Scena, Methlum Kainual APS, Risveglio degli
Etruschi APS
L’iniziativa è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna, Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” di Marzabotto,
Provincia di Bologna in collaborazione con Comune e Pro Loco di Marzabotto,
Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, Coop Reno di Marzabotto,
Birra Beltaine di Granaglione, ArcheoStorica APS, Methlum Kainual - Popolo di
Kainua APS, Gruppo Archeologico Bolognese, Agriturismo La Quercia e Bar Daniela.
L’iniziativa chiude l’edizione 2012 delle ArcheoloGITE BOLOGNESI. La
partecipazione è libera e gratuita; è gradita la prenotazione.
Nelle giornate di sabato 23 e domenica 24 il Museo sarà aperto con orario
continuato 9-18.30 e ingresso gratuito.
Nella notte fra il 23 e il 24, il museo attuerà un’ulteriore apertura
straordinaria da mezzanotte alle 3 del mattino.
Il bar annesso all'area archeologica resterà aperto per tutta la durata
dell'evento
La planimetria urbana di Marzabotto è un chiaro esempio di fondazione
etrusco ritu, cioè di città delimitata e disegnata come proiezione terrena del
templum celeste, così come prescritto dall’etrusca disciplina. È lampante
l’esistenza di un vero e proprio piano urbanistico, elaborato teoricamente e
concretamente applicato al terreno con un’unica operazione e in un solo momento,
coincidenti la fondazione della città, perlomeno nelle sue linee essenziali.
La conferma definitiva è venuta dal ritrovamento, tra il 1963 e il 1965, di
quattro ciottoli di fiume infissi nel terreno vergine, di cui uno inciso sulla
sommità con una croce orientata secondo i punti cardinali. Si tratta del
decussis, un cippo ricco di valenze simboliche che attesta che, proprio in quel
punto, gli officianti addetti alla divisione della città definirono i principali
assi stradali. Il cippo con decussis è il segno materiale che Marzabotto fu
fondata seguendo le meticolose disposizioni previste dal rito di fondazione
delle città etrusche, rito che prevedeva la ripartizione preliminare dello
spazio urbano, inteso come proiezione sul terreno dell’ideale templum celeste.
Gli aùguri cominciavano col delimitare una porzione di cielo consacrata proprio
in funzione del rito (e definita con il termine significativo di templum)
all'interno della quale trarre gli auspici dedotti dal volo degli uccelli che la
attraversavano, dai fenomeni meteorologici che in quel perimetro potevano
verificarsi, o da altre manifestazione considerate provenienti dalle divinità.
Erano poi individuati il centro della città stessa e delle principali direttrici
viarie scavando fosse in cui venivano deposte offerte e sovrapposti cippi che
fungevano sia da punti di riferimento che da luoghi sacrali.
Veniva poi tracciato con un aratro dal vomere di bronzo un solco continuo che
disegnava il perimetro delle mura, interrotto solo là dove si sarebbero aperte
le porte delle città; il solco diventava subito linea inviolabile per tutti gli
uomini e attraversarlo equivaleva ad attaccare la città. Lungo tutto il
perimetro delle mura correva inoltre, tanto all'esterno quanto all'interno,
un'ampia fascia di terreno (il pomerium) che non doveva essere né coltivata né
edificata e che era dedicata alla divinità. Una solenne cerimonia di sacrificio
inaugurava la città così prefigurata.
La fondazione di Roma a opera di Romolo e Remo così come ce l'hanno tramandata
le leggende è un'applicazione puntuale del rito etrusco: i gemelli che osservano
il volo degli uccelli per decidere chi dei due dovesse dare il nome alla città,
il solco tracciato da Romolo, l'uccisione di Remo che, saltando all'interno del
perimetro, profana i sacri confini e ''invade" la nuova fondazione.