Mostra itinerante delle opere
rientrate dal Museum of Fine Arts di Boston
11 splendidi vasi di produzione attica, apula e lucana, datati tra il 530 e il
310 a.C.
Saranno esposti al Museo Archeologico Nazionale dal 14 aprile al 24 giugno 2007
Ferrara unica tappa per nord-est e centro Italia
L’anfora a figure rosse e la loutrophoros di produzione apula, i crateri
dipinti, le nestorides lucane, le lekythoi, la kalpis e la pelike di produzione
attica e una straordinaria hydria del 530-520 a.C. Sono questi i capolavori
rientrati da Boston che saranno esposti al Museo Archeologico Nazionale di
Ferrara dal 14 aprile al 24 giugno prossimo: un’occasione rara per apprezzare la
diversità del linguaggio espressivo e formale dei vasi prodotti nelle officine
ceramiche che operavano in Grecia e nell'Italia meridionale nel V e nel IV sec.
a.C.
I reperti erano rientrati dagli Stati Uniti il 28 settembre scorso dopo
l’accordo bilaterale tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il
Museum of Fine Arts di Boston; le opere sono tornate a casa dopo che le
indagini dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno
accertato la provenienza da scavi clandestini effettuati nel territorio
italiano.
Dopo le tappe di Roma, Torino e Cagliari, la mostra approda a Ferrara, proprio
in un museo che è uno dei più importanti al mondo per la ceramica attica.
Ulteriore opportunità per mettere a confronto la produzione greca con quella
italiota (cioè prodotta nell’Italia meridionale sotto influenza greca): nei vasi
italioti infatti la rappresentazione del mito si coniuga a sperimentazioni che
conferiscono al supporto fittile forme inusitate e per certi aspetti "barbare".
Sono di provenienza apula un’anfora a figure rosse (340-330 a.C.), attribuita al
Pittore di Dario, che raffigura l’assassinio di Atreo, una loutrophoros del
320-310 a.C., attribuita al Pittore del Sakkos Bianco, e un cratere a campana
(380-370 a.C.), attribuito al Pittore di Hoppin, con Troilo a cavallo che
affronta Achille. Due sono le nestorides lucane, entrambe datate tra il 420 e il
410 a.C. e attribuite al pittore di Amykos, un ceramografo del metapontino
famoso per la raffinatezza del linguaggio pittorico e la leggiadria delle
figure.
Molti i vasi attici provenienti dall’Etruria, come la kalpis a figure rosse del
Pittore di Berlino (485 a.C.) che ritrae Apollo mentre offre un sacrificio ad
Artemide, Hermes e Latona, o il cratere a figure rosse del Pittore della
Centauromachia del Louvre (440-430 a.C.) con scene di cacciatori traci. La
lekythos a figure nere del Pittore di Diosphos, del 490 a.C., raffigura una
delle fatiche di Ercole mentre la pelike a figure rosse del Pittore di Nausicaa
(450 a.C.) è decorata con pitture che ricordano il mito di Fineo e le Boreadi.
Sempre dall’Etruria, in particolare dall’area di Vulci, proviene il vaso più
antico in mostra, una hydria a figure nere del 530-520 a.C., attribuita alla
cerchia del Pittore di Antimenes, che mostra quattro cavalieri barbari, mentre
di provenienza incerta è la lekythos a figure rosse attribuita al pittore di
Terpaulus (500-490 a.C.), autentica rarità per la presenza della decorazione
figurata sulla spalla.
“Questa mostra -ha dichiarato Francesco Rutelli, Ministro per i Beni e le
Attività Culturali- rappresenta una pagina storica nella cooperazione
internazionale contro i traffici illeciti di opere d’arte: l’altissimo valore
delle opere trasferite dal Museum of Fine Arts di Boston, nonché la qualità e
intensità del rapporto stabilito con quel Museo, resteranno agli atti come
fondamentale momento di reciproco aiuto nella salvaguardia e valorizzazione del
patrimonio culturale dell’umanità”.
La mostra è promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali -Direzione
Generale per i Beni Archeologici- e Museum of Fine Arts di Boston; la tappa
estense è realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Emilia-Romagna, con il fondamentale contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara e del Gruppo Archeologico Ferrarese.
Al termine della sosta ferrarese, la mostra partirà alla volta di Budapest per
poi rientrare in Italia, al Museo Archeologico
Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria e forse a Siracusa, prima
della definitiva collocazione degli 11 reperti nei musei dei territori di
provenienza.
Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Via XX Settembre n. 122 - 44100 Ferrara
tel. 0532.66299 fax 0532.741270 e-mail sba-ero.museoarchferrara@beniculturali.it
apertura mostra dal 14 aprile al 24
giugno 2007 (con probabile proroga fino al 1 luglio)
orari: martedì-giovedì dalle 9 alle 14; venerdì-domenica dalle 9
alle 14 e dalle 15,30 alle 18,30; il 25 aprile apertura prolungata dalle 9 alle
14 e dalle 15,30 alle 18,30
Chiuso lunedì e 1 Maggio
biglietto intero € 4,00 ridotto € 2,00
gratuito durante la IX settimana della Cultura, dal 12 al 20 maggio
inaugurazione venerdì 13 aprile ore 17
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