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Ufficio stampa SBAER
17 novembre 2008

Tu chiamala, se vuoi, archeo-terapia

Clitennestra massacra Cassandra a colpi d’ascia bipenne. Kylix attica a figure rosse. Attribuito al Pittore di Marlay (430 a.C.) Tomba 264 Valle Trebba«Dalla “Storia con le parole” a “Dentro la Storia”», innovativo progetto del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Ferrara e del Centro Territoriale Permanente di Codigoro, in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara

giovedì 20 novembre 2008, ore 11
mercoledì 3 dicembre 2008, ore 11

Ferrara, Museo Archeologico Nazionale
Via XX Settembre n. 122

Spietata, adultera, assassina, Clitennestra è il prototipo dell’infamia femminile: “quel perfido mostro”, la definisce il marito Agamennone, massacrato a colpi di scure così come la sua preda di guerra e concubina, Cassandra. Quanto ad Efesto, è il più brutto dell’Olimpo: ripudiato dalla madre, di padre incerto, otterrà in moglie Afrodite ma sono per subirne i continui tradimenti.
Due miti, due drammi, due storie fin troppo comuni. Ecco i temi scelti per la prima tappa di un’esperienza davvero innovativa: portare al museo persone con problemi psichiatrici per “incontrare” l’opera d’arte.
L’iniziativa si chiama «Dalla “Storia con le parole” a “Dentro la Storia”» ed è ideata dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Ferrara e dal Centro Territoriale Permanente di Codigoro, in collaborazione del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara.
Il progetto si svolge in due fasi e coinvolge 16 utenti del Centro Diurno “Il Convento” Area San Bartolo, persone di entrambi i sessi con gravi patologie, di età compresa tra i 35 e i 55 anni, con scolarizzazione dalle medie al liceo.
Giovedì 20 novembre i corsisti parteciperanno a una visita guidata molto speciale, quella ai reperti attici di 2500 anni fa e ai miti che raffigurano. Guidati dai docenti Carla Bolognini e Pier Giorgio Ragazzi, e accompagnati dagli operatori della struttura, con l’assistenza dell’archeologa Caterina Cornelio, direttrice del museo, i corsisti potranno partecipare alla magia delle storie di Efesto e Cassandra, scoprendo le immagini che le raffigurano e l’empatia dell’artista che ha scelto di rappresentarle.
Mercoledì 3 dicembre, invece, alcuni di loro avranno l’opportunità di entrare in sintonia con il reperto archeologico e scoprire cosa si prova a tenere tra le mani un frammento antico, dopo averlo eventualmente lavato e asciugato nel laboratorio di restauro del museo. Questa seconda fase, che rappresenta una novità assoluta e si svolge in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, permetterà tra l'altro ai corsisti di “vivere” e “fare rivivere” l’opera d’arte anziché “subirla” come semplici spettatori.

Approfondimento alla pagina web http://www.archeobologna.beniculturali.it/mostre/ferrara_ausl_08.htm