FERRARA. Il Museo Archeologico Nazionale
festeggia l’anniversario di una scoperta archeologica che ha stupito il mondo
E c’è anche un regalo: un pianoforte donato da Severino Maccaferri, per anni
direttore del museo
martedì 3 aprile 2012, ore 16
3 Aprile
1922 - 3 Aprile 2012
I NOVANT'ANNI DELLA SCOPERTA DI SPINA
FERRARA, Museo Archeologico Nazionale
Sala delle Carte Geografiche
Via XX settembre n. 122
info 0532 66299
Era una fresca giornata di primavera, quel 3 aprile 1922. Le bonifiche nelle
valli di Comacchio procedevano senza sosta quand’ecco riemergere dal fango, in
modo del tutto casuale e inaspettato, "terrecotte e bronzi di magnifica
fattura greca", un tesoro di inestimabile valore e la conferma inconfutabile
del ritrovamento di una necropoli e dei resti della mitica città scomparsa:
Spina.
Per ricordare quel giorno, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara (che a
quella scoperta deve la propria nascita) organizza un incontro aperto a tutti
nel Salone delle Carte Geografiche di Palazzo Costabili, in Via XX Settembre 122
Gli archeologi ricorderanno le tappe salienti di un ritrovamento eccezionale che
ha restituito reperti unici che tutto il mondo conosce e ci invidia,
commemorando, tra gli altri, la figura di Augusto Negrioli, il primo archeologo
coinvolto nello scavo della necropoli di Valle Trebba, e quella di Salvatore
Aurigemma, il primo Soprintendente alle Antichità dell’Emilia-Romagna e di Spina
Nell’occasione, sarà conferito un riconoscimento ufficiale all’architetto
Severino Maccaferri -già direttore del Museo Archeologico di Ferrara ed ex
Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna– che ha donato un
pianoforte al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara in ricordo della moglie
Anna.
Le note di Beethoven, eseguite da Davide Rinaldi, chiuderanno il pomeriggio
dedicato alla scoperta di Spina
Ore 16 - Saluti di Caterina Cornelio, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
Luigi Malnati, Direttore Generale per le Antichità
"L'importanza della scoperta di Spina nella protostoria del nord Italia"
Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Emiilia-Romagna
"Correva l'anno 1922..."
Anna Dore, Museo Civico Archeologico di Bologna
"Augusto Negrioli:gli albori degli scavi di Spina"
Paola Desantis, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
"Salvatore Aurigemma, il primo Soprintendente in Emilia-Romagna e a Spina"
Caterina Cornelio, Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
"Dagli scavi al museo"
Segue encomio all'Architetto Severino Maccaferri per la donazione del pianoforte al Museo di Ferrara e scopertura della targa con dedica alla moglie Anna.
Chiude Davide Rinaldi che eseguirà "La sonata al chiaro di luna" di Ludwig Van Beethoven, dedicata a Severino e Anna Maccaferri
La ricerca della mitica città di Spina ha appassionato studiosi e illustri
eruditi fin dal Medioevo. Per secoli il florido emporio marittimo descritto
dagli autori greci e romani sembrava sparito nel nulla, scomparsa l'antica città
sorta nel VI secolo a.C. sulle rive del fiume Spinete, oggi estinto
Le tappe della scoperta archeologica di Spina hanno accompagnato il procedere
delle bonifiche delle "valli" circostanti Comacchio, oggi terre fertili nelle
quali l'intensivo sfruttamento agricolo ha cancellato quasi del tutto le
vestigia del precedente popolamento. Le ricerche archeologiche, avviate subito
in modo sistematico, hanno portato in luce migliaia di tombe dai ricchissimi
corredi, grazie ai quali gli studiosi hanno potuto ricostruire il passato della
famosa città che, tra il VI e il III sec. a.C., rappresentò uno dei centri
focali della regione.
Il 20 ottobre 1935 è stato anche inaugurato il Museo Archeologico Nazionale di
Ferrara, nato per ospitare i reperti provenienti dagli scavi, primi fra tutti le
ceramiche attiche figurate che rimandano ai rituali del convito e del simposio.