Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna
Civitas Claterna Associazione culturale di promozione sociale
Comune di Ozzano dell’Emilia Istituzione Anna Frank
Progetto “Scoprire Claterna. Archeologia di una città sepolta” 2013
Ripresi i lavori nell’antica città romana. Al via l’archeologia sperimentale a Claterna
Nel corso di una visita al sito archeologico rivolta alla stampa, sono state
presentate le interessanti novità relative alle attività di studio e ricerca
effettuate nell’antica città di Claterna nel luglio 2013.
Le ricerche a Claterna si inseriscono nell’ambito del progetto triennale
“Un'antica residenza romana nel corso del tempo: scavi archeologici di
valorizzazione del settore 11”, diretto dalla Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna (responsabile scientifico Paola Desantis,
responsabile per il restauro Antonella Pomicetti) e coordinato dall'Associazione
“Civitas Claterna”(responsabile scientifico Claudio Negrelli).
Il progetto triennale (2011-2013) prevedeva due campagne di scavo archeologico
stratigrafico, svolte nel 2011 e 2012, mirate al recupero di informazioni
riguardanti la struttura degli antichi edifici, e una campagna conclusiva,
quella attuale, dunque la terza, dedicata alla ricostruzione e restituzione in
chiave didattica di quanto scoperto nei primi due anni.
In questa terza campagna l’attività archeologica si è incentrata
sull’archeologia sperimentale, nello specifico sulla ricostruzione
parziale (in scala reale e in situ) di alcune parti delle strutture murarie
romane e tardoantiche emerse durante le precedenti campagne di scavo.
Le attività di archeologia sperimentale si sono concentrate su due strutture
diverse sia dal punto di vista cronologico che funzionale: quella di fase
tardorepubblicana-imperiale, con la ricostruzione dei muri perimetrali di
una domus e di una pavimentazione in cocciopesto decorato (opus signinum), e
quella di fase tardoantica, con i resti di ambienti destinati ad attività
artigianali (lavorazioni metallurgiche).
Le ricostruzioni sono state realizzate non solo tenendo conto della
tecnologia antica ma anche reimpiegando, per quanto possibile,
materiali originali di età romana, soprattutto mattoni sesquipedali (di
tipico modulo romano cisalpino) recuperati sia a Claterna che in altri scavi nel
territorio Bolognese.
Prima della ricostruzione, è stata effettuata la ricopertura delle strutture
antiche, operazione necessaria a preservare le strutture originali, a ritardarne
il deterioramento e a prevenire i rischi di alterazione, creando le condizioni
ottimali di conservazione.
Le attività di archeologia sperimentale, svolte sotto la direzione scientifica
della Soprintendenza, sono state condotte sul campo da archeologi professionisti
(Maurizio Molinari e Alessandra Tedeschi), coadiuvati dai volontari
dell’Associazione “Civitas Claterna”.
La campagna di quest’anno ha visto consolidarsi il rapporto con le Università
di Venezia (Ca’ Foscari, Dipartimento di Scienze dell’Antichità), di
Bologna e di Ferrara, offrendo agli studenti l’occasione per sperimentare
un percorso di formazione tecnico-pratico prezioso che contribuirà alla
preparazione professionale di futuri archeologi dalle competenze sempre più
vaste.
Si è voluto offrire agli studenti, che si sono prestati con generoso entusiasmo
e serio impegno a questa attività. un’esperienza di immersione totale nelle
varie problematiche archeologiche offrendo ai partecipanti l’opportunità di
risiedere tutti insieme, ospitati nella foresteria del centro visite di Villa
Torre del Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi della Badessa.
Come per le altre due campagne anche in questa del 2013, della durata di un
mese, gli studenti si sono alternati in due turni di attività, nell’ambito dei
quali ciascuno ha potuto prendere contatto diretto con la prassi operativa del
cantiere archeologico e in particolare cimentarsi in modo diretto e spesso
creativo con le pratiche dell’archeologia sperimentale.
L’intero progetto triennale è stato possibile grazie all'apporto di finanziatori
privati che lo hanno variamente sostenuto. In particolare CRIF S.p.A. di Bologn,a
supportato da IMA S.p.A. e da CUTICONSAI.
Campagne di scavo 2011 e 2012
Il progetto triennale “Un'antica residenza romana nel corso del tempo: scavi
archeologici di valorizzazione del settore 11”, riprende le indagini in un
settore dell’antica città già scavato nell’inverno 2005-2006, con l’obiettivo di
creare una seconda area di musealizzazione a nord della via Emilia che, insieme
a quella della “domus dei mosaici” inaugurata a sud nel 2010, diventerà una
tappa fondamentale verso la realizzazione del futuro Parco Archeologico. Il
progetto triennale, infatti, prevede non solo lo scavo ma anche la
musealizzazione del settore con proposte ricostruttive.
In quest’area è visibile l’ampia porzione di un edificio i cui momenti di vita
più recenti risalgono al periodo tardoantico (V - VI secolo d.C.), ma che
affonda le sue radici storiche fra i resti di una domus fondata in età
repubblicana e abitata fino all’età imperiale.
Nella campagna 2011 la ricerca si è concentrata su di un edificio che occupò
questa fascia della città affacciata sulla via Emilia. In uso tra V e VI secolo
d.C. doveva essere costituito da una serrata serie di piccole unità abitative in
legno e terra, che in parte riutilizzavano le murature della domus precedente;
il suo abbandono probabilmente seguì modalità diversificate. I resti dei crolli
e le strutture recuperate nel 2011 (muri in laterizi di reimpiego e alzati in
argilla cruda) costituiscono dati fondamentali per la ricostruzione di parte
dell’alzato dell’edificio, che rappresenta il momento finale del progetto,
previsto nel corso del 2013.
Durante la campagna 2012 l’attenzione si è rivolta ai periodi precedenti. Questa
campagna è stata particolarmente fortunata poiché ha restituito dati di primaria
importanza per la proposta di musealizzazione ricostruttiva prevista per il
2013. Infatti, prima delle case tardoantiche, era qui ubicata una residenza, una
domus, che si articola attorno ad uno spazio porticato. Un settore scavato in
profondità ne ha mostrato la complessa sequenza abitativa, con una serie di
trasformazioni che si attuarono per progressivi allargamenti. Le novità più
importanti, emerse grazie agli scavi della campagna dell’anno scorso, riguardano
la fase più antica della domus, quella forse risalente alla fine dell’età
repubblicana, ovvero al I secolo a.C. Un pavimento in ‘cocciopesto’ decorato da
tessere musive bianche e nere, che compongono un motivo decorativo di tipo
geometrico, appare per la prima volta completamente scoperto. Già individuato
per una piccolissima porzione durante le precedenti campagne di scavo, il
pavimento si trova in uno stato di conservazione abbastanza buono e
perfettamente leggibile nel disegno. Il pavimento sembra collegarsi assai
strettamente ad alcuni pavimenti simili ritrovati nella ‘domus dei mosaici’
(settore 12 a sud della via Emilia), in particolare ad un esempio già
individuato durante gli scavi Mansuelli - Bollini tra gli anni Cinquanta e i
Sessanta del secolo scorso, poi ricoperto.
relazione tecniche costruttive (Maurizio Molinari e Alessandra Tedeschi)
relazione restauro (Antonella Pomicetti)
Progetto Claterna: novità e progetti per la valorizzazione dell’antica città romana
Abbiamo il piacere di invitarLa
venerdì 26 luglio 2013 alle ore 11.30
alla visita guidata rivolta alla stampa
presso l’area archeologica della città romana di Claterna
Stradello Maggio - località Maggio di Ozzano dell’Emilia
Interverranno:
Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna
Loretta Masotti, Sindaco del Comune di Ozzano dell’Emilia - Bologna
Daniele Vacchi, Presidente dell’Associazione “Civitas Claterna”
La recente ripresa degli scavi sta consentendo di ampliare le conoscenze storiche sulla città romana di Claterna, portando alla luce interessanti novità che saranno presentate alla stampa nel corso della visita guidata del 26 luglio 2013.
La visita guidata sarà condotta da Paola Desantis, Archeologa della Soprintendenza e Direttore dell’area archeologica di Claterna, Claudio Negrelli, Responsabile Scientifico dell’Associazione “Civitas Claterna”, e Antonella Pomicetti, restauratrice della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e responsabile del restauro dei rinvenimenti nella città. Maurizio Molinari, archeologo di “Civitas Claterna”, illustrerà con esempi le antiche tecniche di realizzazione dei manufatti edilizi (mattoni, tegole, opus graticium e malte cementizie)
Grazie al contributo di CRIF, quest’anno si affronta la terza campagna di
lavori prevista dal progetto triennale “Un'antica residenza romana nel corso del
tempo: scavi archeologici di valorizzazione del settore 11”, realizzato
dall'Associazione “Civitas Claterna” sotto la direzione scientifica della
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna.
Quest’anno l’attività archeologica è incentrata sull’archeologia sperimentale:
la protezione dei resti originali rinvenuti nelle campagne di
scavo del biennio precedente e la ricostruzione parziale (in scala reale e in
situ) di alcune parti delle strutture murarie romane (dall’età repubblicana
al VI secolo d. C.), utilizzando tecniche e materiali dell’antica tradizione.
Nell’ambito del progetto è stato consolidato il rapporto con l’Università Ca’ Foscari di Venezia - Dipartimento di Scienze dell’Antichità e con altre Università (Bologna e Ferrara) per offrire agli studenti universitari un percorso di formazione tecnico-pratico che contribuirà in maniera concreta alla preparazione professionale di molti futuri archeologi.
La Sua presenza alla conferenza stampa sarà molto gradita.
R.S.V.P.
Ufficio Stampa Associazione“Civitas Claterna”
tel. 051 783283 - 340 2410410 -
www.civitasclaterna.org
Ufficio Stampa Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
tel. 051 223773 - 220675 - 224402 -
www.archeobologna.beniculturali.it