Percorso scenografico tra costumi reali e valenze simboliche di uno dei più rappresentati 'riti' sociali delle aristocrazie etrusche
MOSTRA
Banchetto e Simposio in Etruria.
Immagini e simboli del Potere
da sabato 29 marzo a domenica 28 settembre 2008
inaugurazione sabato 29 marzo alle ore 17
chiuso dall’11 al 24 agosto
Castelvetro di Modena, Centro Espositivo “PAKE”
Via Cialdini, n.9
venerdì 15.30-19.30
sabato e domenica 10-12.30 e 15.30-19.30
Ingresso gratuito
per info 059.758875
Banchettare seduti in trono come re, comodamente serviti a tavola; oppure
sdraiati sui letti, alla moda dei Greci, su quelle klinai che
diventeranno i triclini dei Romani; o declinare il simposio all’etrusca,
mescolare cibo, vino, giochi e danze con -Aristotele dixit- sesso e
donne. Lungi dall’esser mero nutrirsi, per la cultura etrusca anche il bere e
mangiare sono occasioni per ostentare il lusso e il banchetto è un vero e
proprio rito sociale, al tempo stesso simbolo e manifestazione di potere.
Lo testimonia la mostra “Banchetto e Simposio in Etruria. Immagini e simboli del
Potere”, al via dal 29 marzo al Centro Espositivo PAKE di Castelvetro di Modena.
L’esposizione illustra l’evoluzione del costume del banchetto dal VII al V
secolo a.C., l’epoca di massima fioritura della civiltà etrusca; lo fa basandosi
sull’unica fonte diretta di cui disponiamo, i corredi e gli arredi delle
sepolture, soprattutto di quelle rinvenute in area padana. La rappresentazione
del banchetto è il tema centrale dei contesti tombali, spesso un’autentica messa
in scena, ad uso di contemporanei e posteri, tesa ad esibire il rango e la
ricchezza del defunto. Ricostruendo l’interno delle loro tombe, la disposizione
del vasellame, la ricchezza dell’arredo, la teatralità dell’allestimento, i
curatori della mostra portano il pubblico dentro a queste stanze reali,
restituendo al visitatore, 2500 anni dopo, l’immagine di sé che gli Etruschi ci
hanno voluto tramandare.
Star del percorso, un ritorno e un inedito. Torna a casa, dopo quasi 130 anni,
il prestigioso corredo di una tomba maschile del V sec. a.C. recuperato nel 1879
proprio a Castelvetro, nella necropoli cosiddetta della Galassina. Esposto, fin
dal momento della scoperta, al Museo Civico Archeologico ed Etnologico di
Modena, il corredo presenta tutto l’occorrente per continuare nell’aldilà i
fasti del banchetto: oltre al vasellame per il consumo del vino e a un
candelabro con cimasa figurata (assunto a emblema della mostra), troviamo 23
pedine in pasta vitrea e un dado da gioco che rimandano alla dimensione ludica
del simposio. L’inedito è la tomba 26 di Casalecchio di Reno, una camera ipogea
segnalata all’esterno da un tumulo di terra e da una stele decorata a
bassorilievo, datata intorno alla metà del V secolo a.C., rinvenuta nel 1993
all’immediata periferia di Bologna e oggi esposta al pubblico per la prima
volta. Oltre ai resti di un letto e di un piccolo tavolino con pedine e dadi da
gioco, il corredo di questa sepoltura è ricchissimo di riferimenti al simposio e
soprattutto alla danza, cui si riferiscono sia il giovane danzante posto sulla
cimasa del candelabro all’interno della tomba che la danzatrice scolpita sulla
stele posta all’esterno. Un tema che, coniugato a quello della celebrazione di
ruoli di potere cui allude la raffigurazione di cavaliere sull’altra faccia
della stele, ribadisce ancora una volta il ruolo di status symbol di questi
simposi arricchiti da ogni sorta di piacevolezze.
Anche procedendo a ritroso, l’equazione potere-piacere si conferma prerogativa
antica. Siamo nel VII sec. a.C., dalla Grecia e dal Levante arriva ogni genere
di bene di lusso, arrivano le descrizioni dei re e degli eroi omerici, le
rappresentazioni dei banchetti dei sovrani orientali che mangiano seduti su un
trono davanti ad una tavola imbandita. Per le aristocrazie etrusche, è
attrazione fatale. La forza di questo simbolo ‘regale’ è tale che viene adottato
non solo nelle città dell’Etruria meridionale ma anche nella ricca e periferica
Verucchio. Proprio ad una delle straordinarie sepolture di Verucchio si ispira
la ricostruzione proposta nella mostra, uno spazio arredato con trono,
poggiapiedi e tavolino in legno oltre a numerosi pezzi da banchetto, tra cui
coppe incise con decorazione incisa.
Nel corso del VI sec. a. C. la moda orientale di banchettare sdraiati sui letti,
dapprima diffusasi in Grecia, diventa anche in Etruria un’abitudine
generalizzata tra le classi alte. L’ambientazione proposta, ispirata soprattutto
alle pitture delle tombe di Tarquinia, presenta due klinai coperte di stoffe e
cuscini colorati, e un tipico tavolino trapezoidale a tre gambe. In questo caso
il vasellame non proviene dal contesto padano ma dall’Etruria meridionale, anche
se gli otto vasi etruschi e greci che rappresentano il tema del banchetto nel VI
sec. a.C. hanno percorso in realtà pochissimi chilometri, trattandosi di un
prestito dalla Collezione Chierici conservata ai Musei Civici di Reggio Emilia.
La piccola ma efficace esposizione, curata dall’archeologa Daniela Locatelli e
allestita dall’architetto Riccardo Merlo, offre parziale ristoro anche al
tentativo di delegittimazione operato dai coevi ai danni degli Etruschi. La
propaganda degli scrittori greci e latini ce li descrive come un popolo
lussurioso, dissoluto, smodatamente gaudente: la realtà archeologica che emerge
dal percorso espositivo è di ben altra evidenza.
La mostra è promossa dal Comune di Castelvetro di Modena -Assessorato ai
Servizi Culturali- in collaborazione con Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna, Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena, Musei
Civici di Reggio Emilia e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Modena, Fondazione
Cassa di Risparmio di Vignola.
L’esposizione è curata da Daniela Locatelli, archeologa della Soprintendenza per
i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna; il progetto allestitivo e dell’Arch.
Riccardo Merlo
Banchetto e Simposio in Etruria. Simboli e Immagini del
Potere
Castelvetro di Modena, Centro Espositivo “PAKE”, Via Cialdini, 9
dal 29 marzo al 28 settembre (chiuso dal 11 al 24 agosto) Inaugurazione: sabato
29 marzo ore 17
Orari: venerdì 15.30 – 19.30 sabato e domenica 10 – 12.30 / 15.30 – 19.30 -
Ingresso gratuito
Visite guidate gratuite per un numero minimo di 6 persone: ogni sabato alle ore
17.30 - ogni domenica ore 11 e ore 18.00
Per le scuole: Martedì e i venerdì mattina saranno riservati alle visite delle
scolaresche.
L’ingresso alla mostra e la visita guidata saranno gratuiti.
Le visite potranno essere prenotate dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00
Tel. 059.758836 – 059.758818
Per informazioni
Comune di Castelvetro Ufficio relazioni con il pubblico
tel. 059.758.875 www. comune.castelvetro-di-modena.mo.it