Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, Accademia Belle Arti Bologna, A.N.P.I. Bologna
La Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna sposa il progetto di Accademia di Belle Arti e Anpi Bologna, Segni di Resistenza, esponendo sei opere di giovani artisti dedicate al ruolo delle donne nella produzione e diffusione della stampa clandestina
Voci e storie della Resistenza: otto giovani artisti interpretano il ruolo delle donne nella stampa clandestina
Presentazione venerdì 8 marzo 2019, ore 16
Con Cristina Ambrosini, Mili Romano, Anna Cocchi, Jadranka Bentini, Mauria
Bergonzini e i giovani artisti
Salone d'Onore di Palazzo Dall’Armi Marescalchi
via IV Novembre n. 5
Bologna
L’esposizione proseguirà fino al 29 marzo 2019
negli orari di apertura della soprintendenza
(lunedì – venerdì 9 - 13)
Info 051 6451311
sabap-bo@beniculturali.it
clicca qui per scaricare il foglio di sala con la descrizione delle opere in mostra
Per mesi hanno cercato, incontrato, ascoltato testimonianze di quei tempi
tragici, hanno frugato in archivio, rielaborato i ricordi di chi c’è ancora e
hanno creato “Risonanze”, “Breccia”, “Impulso”, “La battaglia di Porta Lame”,
“Piano nobile” e “Il silenzio del ricordo”, sussurri e grida da un passato in
cui non solo loro ma nemmeno i loro genitori erano ancora nati.
Nell’ambito di un progetto di collaborazione tra ANPI e Accademia di Belle Arti,
alcuni giovani artisti si sono misurati con la storia della Resistenza bolognese
e in particolare con il tema della stampa clandestina e del ruolo esercitato
dalle donne non solo nel diffondere le informazioni ma anche come parte attiva
nel reperirle, impaginarle, comporle e trasmetterle, rischiando in prima
persona.
Ne è nato Segni di Resistenza, singolare dialogo fra l’Accademia e la città che
coniuga singole opere a una serie di segni sparsi nel territorio in un continuo
divenire nel tempo e nello spazio.
In occasione dell’8 marzo la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio
di Bologna rilancia il fortunato progetto già allestito all’Istituto Parri per
ospitare nel Salone d’Onore di Palazzo Dall’Armi Marescalchi, fino al 29 marzo,
sei opere particolarmente significative, di cui due inedite, selezionate da Mili
Romano e Gino Gianuizzi.
L’esposizione sarà presentata venerdì 8 marzo, alle ore 16, dalla soprintendente
Cristina Ambrosini, da Mili Romano, docente all’Accademia di Belle Arti, dalla
presidente dell’Anpi provinciale Anna Cocchi e dai giovani artisti allievi che
hanno messo la propria energia creativa al servizio della memoria; interverranno
anche Jadranka Bentini e Mauria Bergonzini che sin dall’inizio hanno collaborato
con i giovani artisti.
Durante la Resistenza la stampa ha avuto un ruolo centrale, ogni partito del
Comitato di Liberazione Nazionale aveva il proprio periodico prodotto, stampato
e distribuito in clandestinità soprattutto grazie all'impegno delle staffette e
dei Gruppi di difesa della donna. Mancava sempre tutto: carta, ciclostili,
inchiostro, spazi sicuri. Eppure giornali, avvisi e bollettini uscivano in
continuazione fornendo sia informazioni di tipo politico che direttive pratiche
per la lotta resistenziale. In quest’opera di produzione editoriale, di
capillare diffusione ma anche di propaganda fra civili e militari perché si
unissero alle formazioni partigiane, l’impegno profuso dalle donne non sarà mai
a sufficienza sottolineato.
Le opere in mostra narrano il percorso dei giovani artisti, i segni effimeri o
permanenti lasciati nella città e la loro attualizzazione del passato attraverso
i linguaggi artistici più diversi, esperienze multiformi che recuperano
dall'oblio tracce dimenticate, lasciando un messaggio che è anche promessa per
il futuro.
Gli interventi artistici presenti in mostra sono di Sara Ayesa, Alessandra
Carta, Beatrice Caruso, Matteo Alessandro D'Antona, Ana Ferriols Montanana,
Elisa Perrone, Gabriella Presutto e Margherita Tony Raponi.
“Il silenzio del ricordo” è un libro d'artista-archivio "tattile" realizzato da
Matteo Alessandro D'Antona, “La battaglia di Porta Lame” è un'installazione
audio di Gabriella Presutto che riporta il racconto degli ultimi testimoni,
“Breccia” si compone di una serie di volantini realizzati da Sara Ayesa, Ana
Ferriols Montanana e Margherita Tony Rasponi che riattualizzano i testi di
vecchi ciclostilati, e “Impulso” è la mappa tracciata da Alessandra Carta che
avvicinando simbolicamente la Resistenza storica e la sua forza d'urto alla
"resistenza" di un circuito elettrico, si spezzetta anche in una serie di
adesivi che segnano i vari luoghi della città che hanno aderito al progetto.
A queste opere se ne aggiungono due inedite, l’installazione video “Piano
nobile” di Beatrice Caruso e l’installazione audio “Risonanze” di Elisa Perrone.
Una visionaria segnaletica stradale restituisce come "reperti" di un archivio
diffuso l'inedito diario di Luciano Bergonzini, partigiano e studente
universitario, la camicetta rossa di Vinka Kitarovic, giovanissima partigiana, e
volantini che chiamano le donne all'azione le donne: toccanti apparizioni negli
spazi verdi della città.
Segni di Resistenza nasce da una collaborazione fra Accademia di Belle Arti e
ANPI Bologna ed è curato da Mili Romano e Gino Giannuzzi.
Il progetto, presentato al pubblico il 5 dicembre 2018 e allestito nelle sale
dell’Ex-refettorio delle monache, Convento di San Mattia all’Istituto Parri fino
al 27 gennaio, si è esteso alla città nei giorni di Arte Fiera con
l’installazione in 12 biblioteche dell’area metropolitana bolognese di sei
cartelli stradali realizzati da Matteo Alessandro D’Antona, Ana Ferriols
Montanana e Sara Ayesa, e sarà operativo fino a giugno 2019 con altri interventi
artistici, ulteriori appuntamenti e sempre nuove adesioni e coinvolgimenti.
Segni di Resistenza vanta il patrocinio di Regione Emilia-Romagna Assemblea
Legislativa, Comune di Bologna, Liberazione di Bologna, Istituzione Biblioteche
Bologna, Museo della Resistenza di Bologna e Comune di Pianoro.
I sei cartelli della segnaletica stradale sono stati realizzati con il sostegno
della ditta CIMS di Castel Guelfo (BO)
Le istituzioni che hanno aderito al progetto sono Soprintendenza Archeologia,
belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di
Modena, Reggio Emilia e Ferrara, Centro civico quartiere Porto Saragozza, Centro
civico quartiere Santo Stefano, Centro civico quartiere San Donato, Gruppo
Speleologico Bolognese-Unione Speleologica Bolognese e Museo di Porta Lame,
Comune di Pianoro, Associazione Orlando e Associazione Giardino Lavinia Fontana.
Le biblioteche che hanno aderito al progetto sono Archiginnasio, Cesare
Malservisi, Casa di Khaoula, J.L.Borges, Luigi Spina, Oriano Tassinari Clò,
Scandellara, Roberto Ruffilli, Natalia Ginzburg, Borgo Panigale, Orlando Pezzoli,
Silvio Mucini (Pianoro) e Biblioteca Nazionale delle Donne