Avviata una convenzione tra Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e Liceo Classico Ginnasio “Luigi Galvani” per valorizzare il più antico teatro in muratura dell’architettura romana
Gli studenti del Galvani “adottano” il Teatro Romano di Via de’ Carbonesi
Visite guidate e confronti stilistici con i teatri antichi, approfondimenti didattici su testi greci e latini e sui resti di età romana sparsi per la città, e lezioni di architettura classica, il tutto coronato da un saggio finale degli studenti, aperto al pubblico, che si terrà nel teatro stesso al termine dell’anno scolastico
Studiare
Plauto, Cicerone, Terenzio? Certamente. Ma cosa di meglio per rivivere la magia
dei grandi classici latini che recitarli negli stessi luoghi dov’erano
rappresentati venti secoli fa?
Non è che una delle tante opportunità che la Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell’Emilia-Romagna offre agli studenti del Liceo Ginnasio “Luigi
Galvani” di Bologna nell’ambito della convenzione attivata nei giorni scorsi. Da
qui alla fine dell’anno scolastico, docenti e discenti del più antico liceo
classico della città diventeranno tutt’uno con il
Teatro Romano in via de’ Carbonesi,
adottando di fatto questo straordinario monumento di età repubblicana (risalente
all’incirca all’88 a.C.) che è il primo esempio di teatro in muratura
dell’architettura romana.
L’accordo siglato tra il Soprintendente Filippo Maria Gambari e la Preside Sofia
Gallo coinvolge tutte le classi dell’indirizzo classico (tanto dei corsi
ordinari che degli internazionali) per realizzare una serie di attività che
promuovano, valorizzino e ridiano vita all’importante manufatto, purtroppo di
norma chiuso al pubblico.
Sono in programma lezioni frontali sugli spazi e le architetture del teatro,
visite guidate ai monumenti romani sparsi nel tessuto urbano per far cogliere
agli studenti la connessione tra il teatro e la vita pubblica di Bononia,
selezione e studio dei testi classici che saranno rappresentati in pubblico nel
saggio finale che si terrà all’interno del Teatro al termine dell’anno
scolastico.
Attraverso la collaborazione tra archeologi, docenti e studenti, la
convenzione si propone di favorire la conoscenza e fruizione del patrimonio
archeologico locale, nella fattispecie elaborando progetti ad hoc che aiutino a
reinserire nel tessuto cittadino un soggetto (il teatro) che, dopo secoli di
interramento, subisce da anni una situazione di “chiusura” ed emarginazione
Grazie ad essa, gli alunni potranno approfondire la conoscenza e i problemi
conservativi del patrimonio storico e archeologico del territorio bolognese e
regionale. La Soprintendenza fornirà loro strumenti operativi differenziati per
età, adatti a comprendere le varie fasi del dato storico e a inquadrarle in temi
di più ampio respiro legati all’antichità. Affiancherà inoltre gli insegnanti
nella stesura dei progetti, accogliendo eventuali esigenze formative o di
aggiornamento dei docenti, stimolando i confronti tra la struttura bolognese e
altri teatri antichi anche in prospettiva di eventuali viaggi studio in Sicilia
o partecipazione a spettacoli di teatro classico come ad esempio il Plautus
Festival di Sarsina.
Il Liceo curerà una serie di approfondimenti didattici sui monumenti
archeologici della fase romana di Bologna, parzialmente conservati e fruibili in
diversi punti del tessuto urbano, esemplificativi di momenti significativi per
la storia della città e, più in generale, della romanità.
Studenti e insegnanti del Galvani realizzeranno una serie di percorsi formativi
incentrati sul teatro romano di Bologna e potranno effettuare attività
didattiche all’interno della struttura stessa.
Al termine dell’anno scolastico, il Teatro ospiterà un saggio finale che metterà
in scena i testi scelti e tradotti dagli studenti durante le lezioni di latino e
greco. La performance sarà aperta al pubblico e documentata dagli
studenti-colleghi del corso di fotografia.
Oltre all’approfondimento della fase romana di Bologna, la convenzione prevede
la possibilità di iniziative analoghe in altre evidenze archeologiche risalenti
a fasi diverse della storia cittadina o in altri complessi archeologici del
territorio bolognese, a partire dal Parco Archeologico e Museo Nazionale Etrusco
“Pompeo Aria” di Marzabotto.
Referenti per info
Prof.ssa Maria Carlotta Bendandi, LCG Galvani,
mcbendandi@alice.it
Dott.ssa Laura Forte, Soprintendenza,
laura.forte@beniculturali.it