ANZOLA DELL’EMILIA (BO). Una mostra e un museo per raccontare la storia della terramara di Anzola, un villaggio del Bronzo Recente del XIII secolo a.C.
Anzola al tempo delle Terramare
dal 17 dicembre 2011 al 16 dicembre 2012
orari: sabato 10-12 e domenica 16-18
ingresso gratuito – info 051.6871757
www.archeobologna.beniculturali.it
Museo Archeologico Ambientale, nuova sede di
Anzola dell’Emilia
Via Emilia 87
info 051.6871757
sabato 17 dicembre 2011
ore 15 – Presentazione della nuova sede espositiva del Museo Archeologico
Ambientale ad Anzola dell’Emilia (Sala Sala Consiglio Comunale, Via Grimandi 1
ad Anzola dell’Emilia)
ore 16 – Inaugurazione nuova sede espositiva e mostra “Anzola al tempo delle
Terramare” (Museo Archeologico Ambientale, nuova sede espositiva di Anzola
dell’Emilia, Via Emilia 87)
Tra il XVI e il XII secolo a.C. (Bronzo Medio e Recente) il territorio
emiliano era uno dei più densamente popolati d’Europa. L’insediamento tipico era
la cosiddetta “terramara”, un villaggio di forma quadrangolare, circondato da un
profondo fossato, presente in maniera massiccia (oltre 250 siti) nella pianura
padana centrale. La terramara di Anzola dell’Emilia rientra a pieno titolo in
questa categoria.
E tuttavia ha caratteristiche di assoluta eccezionalità, soprattutto per l’area
compresa fra Reno e Panaro: la notevole estensione (oltre 13 ettari), la breve
vita (circoscrivibile al XIII sec. a.C., prima fase del Bronzo Recente), la
complessità della sua attività produttiva che, oltre alla ceramica e alla
lavorazione di corno e osso, registra una diversificata industria metallurgica e
la più antica attestazione di lavorazione in loco della pasta vitrea.
La mostra “Anzola al tempo delle Terramare”, allestita nella nuova sede
espositiva del Museo Archeologico Ambientale di Anzola dell’Emilia (Via Emilia
87), illustra i materiali rinvenuti nella terramara durante le numerose ricerche
condotte nel territorio a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso. I
corposi e interessanti dati emersi dalle indagini archeologiche e ambientali
hanno permesso di ricostruire vicende e caratteristiche di un nucleo insediativo
che aveva raggiunto una certa prosperità grazie alla fertilità del suolo e a una
nuova forma di organizzazione sociale ed economica che rappresenta una
peculiarità di queste popolazioni.
Le indagini archeologiche restituiscono l’immagine di una comunità di 3300 anni
fa molto ben organizzata, aperta a traffici e commerci, un villaggio
terramaricolo con svariate produzioni di una certa raffinatezza. All’interno
dell’area circoscritta dal fossato sono state trovate tracce sia delle basi che
degli alzati di strutture abitative (capanne su terra), diversi pozzi per
l’approvvigionamento idrico, canalette per il drenaggio e la distribuzione
dell’acqua e buche di discarica.
L’artigianato aveva grande importanza: è stata recuperata molta ceramica
prodotta in loco, di buona qualità e soprattutto ben conservata, mentre la
lavorazione del bronzo è attestata dal ritrovamento di una matrice di fusione. E
se appare modesta la produzione tessile e la lavorazione di osso e corno, è
assolutamente eccezionale il ritrovamento di uno strumento quasi certamente
legato alla lavorazione delle perle di vetro che costituisce la più antica
attestazione di lavorazione in loco dell’Italia settentrionale e del Nord
Europa.
Gli studi archeobotanici confermano l’ipotesi che il villaggio fosse circondato
da un’ampia area deforestata destinata a pascoli e coltivazioni, mentre
l’analisi di circa 5mila frammenti faunistici attesta la presenza di molti
animali domestici, tra cui pecore (presenti in numero triplo rispetto alle
capre), maiali, cavalli e bovini.
L’insediamento anzolese è una finestra privilegiata per studiare le dinamiche
del popolamento terramaricolo nella sua fase di massima espansione, cui seguirà,
nel secolo successivo (XII a.C.), un repentino abbandono.
Quasi trentacinque secoli ci separano dai resti del più antico insediamento
umano rinvenuto nel territorio di Anzola dell’Emilia, all’immediata periferia
occidentale del centro attuale. Gli scavi in profondità effettuati a partire dal
1992 in seguito alla massiccia urbanizzazione di un’area fino ad allora
agricola, hanno aperto una serie di finestre su un lontano passato, svelando via
via le testimonianze di un villaggio dell’età del Bronzo celato da una spessa
coltre di fango generata dalle alluvioni dei torrenti Lavino, Ghironda e
Martignone.
Gli scavi archeologici degli ultimi 18 anni, pur se eseguiti in emergenza
piuttosto che sulle logiche della ricerca, hanno comunque acquisito una mole di
dati che si compone nella visione unitaria di quel particolare tipo di
insediamento che è la terramara.
E non è certo un caso se questo grande villaggio, la cui sussistenza doveva
essere legata alle risorse agricole e all’allevamento su un vasto entourage
territoriale, mostra segni di apertura verso l’esterno, come dimostrano in modo
evidente e suggestivo le perle d’ambra di provenienza baltica rinvenute nel
sito.
Né si può trascurare un altro elemento fondamentale nella fortunata vicenda
dell’indagine di questo villaggio: l’eccezionale interesse con cui questi
sprazzi della più antica storia locale sono stati accolti dalla sensibilità
degli amministratori locali e della popolazione di Anzola, che ha appoggiato nel
tempo il progetto di studio e valorizzazione per rendere visibili le
testimonianze della vita operosa, fra Ghironda e Martignone di 140 generazioni
fa
La mostra è promossa da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali, Provincia di Bologna, Comune di Anzola dell’Emilia, Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto e Associazione Centro Agricoltura Ambiente, con il contributo di G.D. e Cogei Costruzioni s.p.a.
Informazioni scientifiche di Paola Desantis (archeologa SBAER) paola.desantis@beniculturali.it 051.223773
Info mostra: segreteria del Museo Archeologico Ambientale
Tel. 051-6871757 - Fax 051-823305
e-mail: maa@caa.it
www.museoarcheologicoambientale.it