Comune di Grizzana Morandi, Lions Club di Grizzana Morandi, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Grizzana Morandi (BO) – Inaugurazione del percorso naturalistico-archeologico che conduce al sito di Monteacuto Ragazza, primo passo di un più ampio progetto di valorizzazione di questo magico angolo dell'Appennino bolognese, inserito nella Via degli Etruschi
“25 secoli fa gli Etruschi elessero a sacro questo luogo e posarono lo
sguardo sul maestoso orizzonte che si apre dinnanzi con lo stesso stupore che
ora provi tu” (Paola Desantis)
Come arrivare:
Partendo da Bologna occorre circa un'ora, più il tempo della passeggiata
Autostrada del Sole, uscita RIOVEGGIO. Svoltare a destra, poi 200 m a sinistra;
dopo 4,3 Km, superato il fiume Setta, a destra in direzione Grizzana. Entrati in
Grizzana si svolta a sinistra (Via Pietrafitta) e si percorre la strada fino al
Km 11. A questo punto ci sono due soluzioni.
La prima (più facile): superato il Km. 11, dopo 50 metri a sinistra un piccolo
spiazzo (P) a destra nel campo del contadino (P) entrando in questa area si vede
a sinistra una strada antica, si percorre per 750 m. Al cartello Sito, ultimi
270 m nel bosco. La passeggiata, a passo normale, si compie in 30-35 minuti.
La seconda (più impegnativa): al Km 10, un cartello indica il sito. Si
parcheggia a sinistra, oppure lungo la strada tenendo la destra. Sulla destra,
una strada “taglia gambe” da percorrere per circa 200 metri, poi gli
ultimi 270 metri percorribili in 20-25 minuti.
Le statuette rinvenute nella stipe votiva del santuario di Monteacuto Ragazza, oggi esposta al
Museo Civico Archeologico di Bologna
Quello inaugurato il 14 luglio non è un percorso tra antiche pietre o manufatti,
ma un viaggio nella natura e nel tempo.
Nulla resta in superficie, niente è più visibile del santuario etrusco
costruito nel VI sec.a.C. e utilizzato per almeno tre secoli.
Eppure nulla come questo luogo può riportare indietro di 2.500 anni e
consentire di vedere -vorremmo dire sentire- ciò che vedevano gli occhi di chi si recava a questo sacro recinto.
Questo nuovo percorso, e le sue didascalie, ha lo scopo di
facilitare a tutti l’accesso a questo luogo di grande suggestione e favorire una
ripresa delle ricerche che consenta di conoscere caratteristiche e vicende di
questo luogo sacro agli antenati etruschi.
Il santuario etrusco di Monteacuto Ragazza fu individuato nel 1882 grazie alla
scoperta casuale di alcuni bronzetti a figura umana, che dettero il via negli
anni immediatamente successivi a ricerche più approfondite.
I risultati di tali scavi, sommati a quelli delle indagini recenti (1997-98),
hanno permesso di identificare nella parte meridionale del pianoro, quella
affacciata sul massiccio del Monte Vigese, il punto centrale del culto: una
fondazione quadrangolare che circoscriveva il pozzo da cui provengono i
quattordici bronzetti e il cippo con iscrizione etrusca, oggi conservati al
Museo Civico di Bologna.
All’estremità settentrionale del pianoro furono individuati i resti di un’ampia
costruzione quadrangolare, la cosiddetta “torraccia”, caratterizzata dal
ritrovamento di resti di granaglie e oggetti d’uso della vita quotidiana.
Dedichiamo questo nuovo percorso ai nostri amici che l'hanno tanto amato,
indagato e studiato
A Laura, Sergio e Silvia
Un sentito ringraziamento ai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna e al Museo Civico Archeologico di Bologna per la cortese concessione delle immagini
L'individuazione del sito preromano di Monteacuto Ragazza è di per sé una
storia coinvolgente.
Tutto ha avuto inizio nel maggio del 1882 con il ritrovamento occasionale di una
stipe votiva. A darne notizia è il parroco di Monteacuto, Demetrio Guidoni, che
propone al Museo Civico di Bologna l'acquisto di tre statuette in bronzo, a suo
dire trovate da un contadino di Prada durante lavori agricoli nel proprio
podere.
Una rapida indagine dell'Ispettore Onorario, Ulisse Bettini, chiarisce subito
circostanze e luogo del rinvenimento: non si tratta della Parrocchia di Prada ma
di quella di Monteacuto Ragazza, e il rinvenitore non è un contadino bensì un
cacciatore (tale Diego Venturi detto Dagone) che, a causa di pregressi problemi
con la giustizia, preferisce conservare l'anonimato e affidare i bronzetti al
parroco affinché li venda in vece sua.
A parte questo inizio rocambolesco, resta il fatto che a partire dalla fine dell'Ottocento il piccolo pianoro della Torraccia è oggetto di
scavi, ricerche ma anche saccheggi che portano prima al recupero (a più riprese) del
complesso dei 14 bronzetti e di un
cippo in arenaria con iscrizione votiva in lingua etrusca, come pure al ritrovamento di
settori murari pertinenti, come ha accertato lo scavo più recente del 1997, a
una fase di frequentazione più tarda. In definitiva, i dati attestano una
frequentazione del sito che va, senza soluzione di continuità, dal V secolo a.C.
(periodo a cui sono pertinenti i bronzetti e il cippo) alla metà IV - inizi III
secolo a.C.
A margine dei dati scientifici, il sito di Monteacuto Ragazza può vantare
anche un esorcismo contro i demoni etruschi, secondo quanto riportato dal
Conte Giovanni Gozzadini in una sua corrispondenza archeologica.
"Né vò a tacere che appena disseppellite le statuette di Montaguragazza si
scatenò lassù un turbine indiavolato, e fu creduto provenisse dall'aver
sottratto con lo scavo il tesoro custodito da spiriti maligni, i quali s'erano
presa quella giusta vendetta. Onde uno stuolo numeroso di donne, preceduto da un
prete, ascese alla Torraccia per scongiurare quei demoniacci"
Come dire che gli indigeni Ottocenteschi hanno ereditato ben poco dei grandi e
civili Etruschi che hanno abitato quei luoghi millenni prima di loro
La stipe votiva di Monteacuto Ragazza
Le statuette sono stata trovate in località Torraccia (fondo Mazzolaro),
su un monticello a sommità piana situato nel crinale tra la vallata del Setta e
quella del Reno.
Gli scavi archeologici hanno portato in luce un recinto quadrangolare di
ciottoli a secco che racchiudeva un pozzo (all'interno del quale sono state
trovate, a profondità diverse, le altre 11 statuette in bronzo, "sfuggite" al
cacciatore Dagone), un blocco modanato di travertino (riconosciuto come un
altare) e il cippo con iscrizione dedicatoria che costituiva la base di un
donario in bronzo (quasi certamente una statuetta).
Il complesso è stato interpretato come un recinto a cielo aperto dotato di
altare e pozzo, secondo una tipologia ben nota in area etrusca, identificabile
con una forma primitiva e non ancora architettonica di santuario.
Nel gruppo di bronzetti, che raffigurano offerenti e devoti e ne rappresentano
gli ex-voto, si distinguono per dimensioni e qualità le due maggiori (nelle foto
sotto), sicuramente prodotte in Etruria, un nucleo intermedio e otto schematiche
di probabile produzione locale.
Statuetta in bronzo di
offerente, V secolo a.C. (stipe votiva di Monteacuto Ragazza) L’offerente maschile è cinto in vita da una tebenna e regge con la mano destra una patera nel tipico gesto della libagione Museo Civico Archeologico di Bologna |
Statuetta in bronzo di
offerente, V secolo a.C. (stipe votiva di Monteacuto Ragazza) L’offerente femminile indossa sopra il chitone l’ampia tebenna e nelle mani, protese in avanti in gesto di offerta, tiene un fiore e una melagrana Museo Civico Archeologico di Bologna |
Tra il materiale ceramico (tutto perduto e solo genericamente descritto dal Conte Giovanni Gozzadini), va citata la presenza di "vasellame grossolano" confrontabile con quello di Villanova e di ceramica a vernice nera con palmette impresse, indizi della lunga frequentazione del santuario (almeno dal VI al IV secolo a.C.) anche se i materiali più significativi come i bronzetti e il cippo iscritto sono databili nell'arco della prima metà del V sec. a.C.
L'archeologa Silvana Sani illustra alle scolaresche le caratteristiche
dell'antico sito sacro di Monteacuto Ragazza
Domenica 14 luglio 2013 è stato inaugurato il nuovo percorso
naturalistico-archeologico
Radio Montecarlo ha dedicato all'iniziativa un servizio di 3 minuti
circa firmato da Aristide Malnati (domenica 14 Luglio 2013, ore 7.25)
Saluti delle Autorità
Graziella Leoni
Sindaco di Grizzana Morandi
Aldo Minghetti
Presidente dei Lions Club di Grizzana "Caterina Vigri"
Antonio Bolognesi
Past Gov. Dis.Lions 108Tb
Anna Ardizzoni Magi
Past Gov.Dis.Lions 108Tb
Luigi Malnati
Direttore Generale alle Antichità
Filippo Maria Gambari
Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Vicende del sito e prospettive di
valorizzazione
Paola Desantis, Silvana Sani
Funzionari archeologi
Don Roberto Pedrini
Parroco di Burzanella e Monteacuto Ragazza
A seguire, aperitivo offerto da Pietro Vicinelli al Ristorante Cavanella a Monteacuto Ragazza
Parteciperà alla cerimonia di inaugurazione del percorso
il gruppo di Rievocatori “Methlum Kainual” di Marzabotto