Cartella stampa
nota della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
nota della Città di Castenaso
nota della Parrocchia di S. Giovanni Battista di Castenaso
nota dello Studio Ingegneria Architettura Urbanistica (DDLL)
nota della ditta di scavo archeologico Tecne s.r.l.
download immagini per la stampa (i giornalisti che desiderano scaricare le foto
sono invitati a farne richiesta a Carla Conti 051 224402 interno 123
carla.conti@beniculturali.it )
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
CASTENASO (BO): STRAORDINARIE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE NELL’AREA DELLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO
Resti insediativi datati tra il IX sec. a.C. e l’età romana e un nucleo di 4
sepolture riferibili all’antica necropoli di Castenaso e risalenti al VII secolo
a.C.
Questo è quanto venuto in luce, dal marzo scorso, dagli scavi per costruire la
nuova chiesa della ‘Madonna del Buon Consiglio’ a Castenaso (BO). Le indagini
archeologiche, dirette dalla Soprintendenza per i Beni archeologici
dell’Emilia-Romagna, sono condotte sul campo dalla ditta Tecne s.r.l. di
Riccione.
C’è un dato imprescindibile con cui questo territorio (e la soprintendenza)
devono fare i conti: ovunque si scavi, la probabilità che emerga qualcosa è
elevatissima. È qui vicino, a Villanova, che alla metà dell’800 il conte
Giovanni Gozzadini trovò un primo nucleo di tombe dalle caratteristiche
peculiari; è questa l’area che ha dato il nome a una delle più importanti
culture della prima età del Ferro italiana, quella villanoviana, antefatto
diretto tra il IX e il VII sec. a.C. della civiltà etrusca.
Quest’ultima, straordinaria scoperta fornisce nuovi elementi per comprendere la
storia più antica di Castenaso. L’area del rinvenimento (a est del centro
cittadino) non è lontana da quella dove, a partire dal 1965, la Soprintendenza
archeologica ha recuperato 39 sepolture a incinerazione di cronologia compresa
tra la fine del IX e l’VIII sec. a.C. Allora fu l’ispettrice onoraria Elsa
Silvestri - per 40 anni nume tutelare dell’archeologia della Pianura Bolognese e
fondatrice del Museo Archeologico di Budrio, a lei dedicato, che conserva gran
parte delle sue scoperte – a segnalare le potenzialità archeologiche dell’area
della Scuola Media. Fu lei a seguire amorevolmente gli scavi e a lasciarci uno
sterminato archivio di dati, ipotesi, confronti attualmente al centro di un
ampio progetto di riordino e valorizzazione curato dalla stessa Soprintendenza.
Inevitabile mettere in relazione i dati di quegli scavi con quelli odierni. Le 4
tombe rinvenute nella zona della chiesa, pur distando appena 100 metri dalla
Scuola Media, ci dicono qualcosa di diverso. Anche se fanno probabilmente parte
del medesimo complesso, risalgono tutte al pieno VII secolo a.C., una fase nota
come periodo “orientalizzante” per l’influsso di contatti con il mondo greco e
orientale che, oltre a mutare il linguaggio artistico, rituale ed espressivo,
concorsero al benessere delle popolazioni locali e favorirono un generalizzato
riassetto economico e insediativo del territorio. La piccola necropoli della
‘Madonna del Buon Consiglio’ racconta in modo esemplare questa storia, offrendo
uno spaccato della vita di un gruppo familiare di livello sociale affine a
quello rinvenuto fra il 2006 e il 2008 nella frazione di Marano di Castenaso e
che oggi è in parte esposto nel Museo della Civiltà Villanoviana (MUV).
Tra le tombe appena rinvenute spicca senza dubbio la 1, una sepoltura a
incinerazione coperta da uno spesso e pesante tumulo di ciottoli sul quale
troneggiava una stele protofelsinea scolpita a rilievo con decorazioni
geometriche allusive alla caratteristica simbologia solare di tradizione
villanoviana. La fossa, rinvenuta sostanzialmente intatta, era profonda quasi 2
metri e larga circa 3x2 metri; il piano deposizionale era ricoperto quasi senza
soluzione di continuità dalla terra di rogo e dal ricchissimo corredo, composto
da oltre 80 oggetti, tra vasi ceramici, utensili e ornamenti, in innumerevoli
frammenti a causa del cedimento del cassone ligneo che doveva originariamente
contenerli.
Le restauratrici della Soprintendenza Antonella Pomicetti, Virna Scarnecchia e
Micol Siboni hanno fornito in corso di scavo le indicazioni operative utili al
recupero dei reperti, intervenendo in prima persona al prelievo di quelli che
presentavano maggiori problemi sul piano conservativo.
A scavi ancora in corso, il Soprintendente per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna, Marco Edoardo Minoja, e l’archeologo Valentino Nizzo,
responsabile degli scavi, il Sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi e
l’assessore alla cultura Giorgio Tonelli, la proprietà rappresentata dal Parroco
pro-tempore Don Giancarlo Leonardi e gli ingg. Gian Franco Giovannini e Roberto
Tranquilli, fanno il punto sui primi risultati delle indagini e presentano i
futuri progetti di valorizzazione che, d’intesa con la parrocchia e in
collaborazione con il Comune, si spera a breve di portare a compimento.
Il rispetto e la valorizzazione di questo importante tassello per la
comprensione del passato sta andando dunque di pari passo con le esigenze del
presente, consentendo di recuperare e, si spera presto, anche di restituire una
nuova importante pagina di una storia che va ben oltre l’interesse locale.
INFORMAZIONI SCIENTIFICHE: Valentino Nizzo (archeologo), 0532.66299
L’AMORE DI CASTENASO PER L’ARCHEOLOGIA
Il ritrovamento delle nuove tombe e dei resti insediativi nell’area in cui
sorgerà la futura Chiesa di Castenaso intitolata alla Madonna del Buon Consiglio
è un’ulteriore conferma che il territorio di Castenaso e Villanova è ricchissimo
di testimonianze archeologiche come confermano gli scavi che si sono susseguiti
dal 1853, cioè dagli scavi del conte Giovanni Gozzadini, ad oggi:
Villanova-Caselle, Ca' dell'Orbo, Scuole Medie, Marano e ora questi.
Sappiamo che ogni volta che nel nostro territorio si scava per fare un edificio
o dei semplici lavori di manutenzione, escono fuori dei reperti archeologici
villanoviani.
E qualcuno pensa che il più bello debba ancora venire! Nel senso che con tutte
queste necropoli, dovrà pur esserci il villaggio! Questo sarebbe uno scoop...
Alla ricchezza del sottosuolo si accompagna l'attenzione che la comunità per
prima e l'Amministrazione comunale hanno dimostrato nei confronti
dell'archeologia, valorizzando e promuovendo le scoperte e rendendole note
attraverso un’attenta opera di divulgativa che, pur in assenza di una struttura
museale-conservativa, negli ultimi 20 anni si è rivolta sia alle scuole di ogni
ordine e grado, sia ad un pubblico adulto di vario genere, fatto di
appassionati, curiosi ed esperti della materia.
Mostre: “La pianura bolognese nel Villanoviano” del 1994, realizzata presso il
centro civico Casa Sant’Anna, un edificio rurale appartenuto alla tenuta
Gozzadini, e con la pubblicazione scientifica omonima, che diede conto di tutti
i ritrovamenti relativi alla I età del ferro nel comprensorio bolognese;
“Castenaso antichissima: 150 anni di archeologia a confronto” del 2004 di
concerto col Museo Civico Archeologico di Bologna e la relativa guida
divulgativa. Pubblicazioni: “La necropoli di Cà dell'Orbo” negli anni '80, “La
pianura bolognese nel Villanoviano” del 1994, catalogo della mostra omonima.
Infine, l'ultimo ambizioso e all'inizio molto osteggiato ma anche molto atteso,
progetto: il MUV.
A seguito dello scavo della necropoli orientalizzante di Marano, il Comune ha
intrapreso, assieme alla Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna e alla Regione Emilia-Romagna e grazie al contributo di
fondazioni bancarie, un percorso ambizioso e talora anche impopolare, ovvero
quello di donare alla collettività il proprio MUSEO ARCHEOLOGICO, in grado di
ospitare i reperti emersi dagli scavi e di fungere da punto di riferimento sul
Villanoviano, dando continuità di studio e documentazione ai lavori pregressi e
rappresentando anche una vera e propria istituzione culturale nel territorio.
Dal 2009, infatti, con tappe successive è stato inaugurato il MUV – Museo della
Civiltà villanoviana con l'allestimento della parte monumentale del sepolcreto
di Marano comprendente le preziose stele e i relativi corredi funerari.
Dopo il completamento dell’allestimento museale, avvenuto nel corso del 2013,
diventa ora prioritario valorizzare il MUV come vera e propria istituzione
culturale del territorio e punto di riferimento sul Villanoviano.
Adesso ambiziosi progetti ci attendono:
• una volta completato il restauro delle restanti sepolture della necropoli di
Marano, procedere alla Pubblicazione scientifica in collaborazione con SBA-ERO e
Luigi Malnati, direttore delle Antichità del Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali e del Turismo.
• utilizzare non solo il patrimonio museale da noi esposto, ma incentivare
politiche di nuove acquisizioni e prestiti da altre realtà museali del
territorio bolognese, per realizzare nella nuova sala “Gozzadini” esposizioni
temporanee di lunga durata. Il progetto, ambizioso, si sviluppa in più annualità
“CASTENASO VILLANOVIANA: SCAVI ARCHEOLOGICI DAL 1853 AI GIORNI NOSTRI” :
• 1° anno - in collaborazione con il Museo Civico Archeologico di Bologna sui
primi scavi di Giovanni Gozzadini e questa è già ad uno stadio avanzato e
inaugurerà a ottobre e si intitolerà “Giovanni Gozzadini e la scoperta della
civiltà villanoviana”;
• 2° anno - in collaborazione con il Museo Civico Archeologico e Paleoambientale
di Budrio sugli scavi di Elsa Silvestri alle scuole medie di Castenaso e Ca'
dell'Orbo;
• 3° anno- in collaborazione con il Museo della Preistoria di San Lazzaro di
Savena sugli scavi realizzati alle Caselle tra il 1988 e il 1990.
Inoltre sono state avviate delle interessanti collaborazioni di rete con realtà
museali più lontane geograficamente, ma vicine per interesse: Verucchio, sia
attraverso l'adesione alla rete museale villanoviana sia attraverso la
partecipazione al progetto I love Beni Culturali, sia anche con l'allargamento
del progetto espositivo di cui sopra che potrebbe estendersi il 4° anno a
Verucchio cioè con il Villanoviano romagnolo e il 5° con il museo di Vetulonia
con il Villanoviano dell'Etruria...??? ancora tutto da pensare e impostare.
Pubblicare una guida del museo e della civiltà villanoviana molto divulgativa
rivolta alle scuole e ai visitatori. Anche questa è prevista entro l'anno.
Inoltre l'Amministrazione comunale ha preso l'impegno di finanziare lo scavo
della tomba 5 dell'area della nuova Chiesa
Servizi Culturali del Comune di Castenaso (BO), Rita Rimondini, tel. 051 6059125
Parrocchia di S. Giovanni Battista di Castenaso
Ritrovamenti archeologici in area Costruzione nuova Chiesa di Castenaso intitolata a Madonna del Buon Consiglio
Sono contento di offrire ospitalità, a nome della Comunità Cristiana di S.
Giovanni Battista di Castenaso che rappresento come Parroco, in occasione della
presentazione dei preziosi ritrovamenti archeologici avvenuti all’interno del
Cantiere “Nuova Chiesa” di Castenaso.
Sono Parroco di questa comunità da fine Gennaio 2013 e questo cantiere è stato
aperto a Novembre dello stesso anno.
Mi sono trovato subito, con alcuni Collaboratori, impegnato nel gestire, insieme
allo Studio Tecnico Giovannini la “gara” di appalto e l’apertura del cantiere.
La Comunità parrocchiale è consapevole di vivere questa “impresa” in un momento
delicato, di crisi e di precarietà, ma desidera pure con il suo impegno
collaborare a rendere questa Città sempre più bella con luoghi di incontro
qualificati per una vita “buona” delle famiglie, dei bimbi, dei ragazzi, e degli
anziani.
Ogni adempimento richiesto dalle Autorità competenti e dalla Legge cioè Indagini
preventive, Sicurezza e Trasparenza, è stato curato, osservato ed eseguito:
nostra premura è che tutto venga fatto a “regola d’arte” e alla “luce del sole”.
Per la nostra Comunità, la ristrutturazione delle Opere Parrocchiali, incluse
nel Cantiere “Nuova Chiesa”, era urgentissima, non avendo locali per le Attività
dei bimbi e dei ragazzi, e la finalità di tutti i lavori, vorrei sottolineare,
rimane il bene della Gente e dei piccoli.
Il ritrovamento della preziosa Tomba 1, ha certo complicato il nostro
cronoprogramma, ritardandolo, e si è pure trasformato in onere economico.
Però, abbiamo offerto collaborazione e pur chiedendo attenzione alle nostre
esigenze, ci siamo accollati il “peso” dell’Operazione sapendo di favorire la
ricerca.
Siamo stati sostenuti dalla preziosa collaborazione con il Comune, nella persona
del Sindaco sempre presente e disponibile.
Oggi con la scoperta di altre Tombe, anche se non strettamente tenuti,
continuiamo ad offrire la nostra disponibilità per lo scavo anche della Tomba
“5”.
La nostra priorità educativa e comunitaria, non ci ha impedito di comportarci in
maniera esemplare con le richieste ricevute dalla Soprintendenza, abbiamo
dialogato e facilitato la ricerca, lo studio e il recupero accurato dei beni
ritrovati.
La Comunità Cristiana di Castenaso è quindi fiera di poter attestare che un
comportamento corretto, che certo difficilmente farà notizia, forse qualcuno lo
contesterà pure o lo metterà in dubbio, ha permesso di recuperare un pezzo
importante di Storia ma soprattutto di continuare a scrivere oggi una Storia di
legalità, di onestà, di collaborazione che ci permette di tenere alta la testa.
Don Giancarlo Leonardi, Parroco di S. Giovanni Battista
Studio Ingegneria Architettura Urbanistica, Direzione Lavori
Ritrovamenti archeologici in area Costruzione nuova Chiesa di Castenaso
Sono il Direttore dei lavori, villanoviano di Villanova…. Da 64 anni … Sono
nato, cresciuto e continuo a vivere bene in questo paese. Apprezzo la cultura e
tutti i modi per valorizzare il mio territorio.
La cultura forse è una delle poche risorse rimaste in questo paese, e va
sfruttata anche in modo sinergico, valorizzandola e interpretandola anche come
risorsa economica.
Già il progetto di questa chiesa va ben oltre gli aspetti architettonici,
liturgici e religiosi ma è basato su considerazioni di carattere sociale ed
urbanistico tanto da andare a costituire nel paese un primo nodo di un insieme
di percorsi a rete che vanno nei loro incroci a definire nodi di interesse
sociale, civico, di aggregazione urbana.
Una vera e propria operazione di ricostruzione del tessuto urbano che per sua
morfologia non ha mai potuto avere un centro di vita civica.
Perché l’intento è anche quello di andare a proporre un nuovo sistema di
aggregazione dello spazio urbano individuando i primi tasselli di un organismo
complesso di un centro urbano e civico che Castenaso non ha mai avuto e che
oltre 30 anni fa l’Amministrazione comunale cercò di individuare attraverso un
progetto di ricostruzione del vecchio centro in cui fosse compresa anche una
chiesa.
Progetto che non riuscì a decollare, ma che non è mai morto completamente. La
localizzazione della chiesa si è modificata più volte fino a ritornare pressoché
nella posizione immaginata già negli anni 50 dall’allora Parroco Mons. Testoni
cui è stato intitolato il largo proprio davanti a questo edificio.
Proprio perché villanoviano, residente da sempre in questo territorio, che amo e
ben conosco, venuto a sapere di questa ultima localizzazione, ne rimasi subito
preoccupato per i ritrovamenti archeologici possibili e forse anche inevitabili.
Pertanto, iniziare a fare i primi accertamenti preventivi, ed ogni possibile
verifica tesa ad evitare complicazioni, che fino ad allora non avevo ancora
avuto occasione di conoscere direttamente, fu una delle primissime
preoccupazioni. Fu così conferito alla ditta Tecne, l’incarico di procedere a
sondaggi preliminari con le dovute richieste alla Soprintendenza.
Sondaggi esperiti accuratamente in particolare nelle zone dove si prevedeva la
realizzazione di piani interrati; sondaggi che non fecero affiorare nulla, tanto
che la Sopraintendenza ci fece avere una lettera liberatoria, salvo il doveroso
controllo degli scavi effettivi in fase di cantiere.
E proprio in questa fase, la sorpresa, …tomba n. 1 ricchissima di reperti, e poi
le altre a seguire.
Compito del progettista è redigere un progetto realizzabile, in base alle
necessità e alle risorse disponibili, che risolva al meglio le esigenze del
committente, la comunità parrocchiale di Castenaso.
Compito del Direttore dei lavori è curare ogni aspetto operativo, organizzativo,
economico, gestionale, temporale della realizzazione, prevedendo ogni possibile
evento e simulando in ogni momento cosa possa succedere per poterne semplificare
ogni effetto.
Compito del responsabile della sicurezza è prevedere tutte le possibili
situazioni di pericolo e di rischio, semplificare i lavori, evitare al massimo
le interferenze reciproche delle varie fasi di lavoro e delle relative squadre,
riducendo al massimo ogni contemporaneità, semplificando il più possibile le
operazioni, tenendo lontane dai centri di lavoro le persone non strettamente
necessarie.
Tre compiti molto complessi, che spesso sono affidati anche alla stessa
organizzazione tecnica, perché possano essere utilizzate al meglio tutte le
informazioni senza che si disperdano e perché l’organizzazione possa essere
sempre efficiente al massimo
Tutto questo non è per nulla facile, ma con buona volontà, ottima mentalità
organizzativa, collaborazione tra DL e impresa, come è il clima instauratosi in
questo cantiere, ci si può riuscire.
Difficile, ma possibile… e così si riescono a ridurre il moltiplicarsi dei costi
che fanno aumentare a dismisura gli importi degli appalti, che nelle opere
pubbliche a volte anche quintuplicano o ne bloccano la realizzazione.
Così si riescono anche a ridurre i rischi di infortuni che i telegiornali
riportano quotidianamente sotto il nome di morti bianche….
E così come organizzazione tecnica credevamo di riuscire a fare… finche non sono
emersi i reperti archeologici.
Da allora, intrecci, interferenze, diseconomie, situazioni di rischio, persone
che giravano per il cantiere senza rendersi conto dei rischi a cui si
esponevano; maestranze dell’impresa che cercavano in ogni momento di evitarne le
interferenze, trasferendo lavorazioni lontano dagli scavi, per ridurre i rischi
pur nella certezza che tali lavorazioni non erano l’ottimale in quel momento…
Altre lavorazioni rimandate; artigiani e subappaltatori tenuti fermi per non
interferire, movimenti di terra impropri per lasciare libere le zone di scavo
archeologico, diseconomie, disorganizzazione, caos operativo, ritardi ,
penali……e alla fine richieste di indennizzo ben superiori al costo tecnico dello
scavo archeologico.
Una situazione caotica che ci ha trovato non sufficientemente preparati…
Purtroppo è così…Un caro prezzo che in situazioni similari si è costretti a
pagare alla cultura.
A questo appunto, proprio perché credo nella valorizzazione della cultura e dei
beni culturali anche come risorsa, e non solo come bene storico e testimoniale,
vorrei che questa esperienza possa anche produrre effetti positivi, essere di
stimolo a curare e favorire nuovi ritrovamenti ed insieme si possano studiare
esperienze e metodi di lavoro che non facciano più far coprire di nascosto ogni
minimo segno del nostro passato, ma possano instaurare un nuovo clima di fiducia
e collaborazione che non vada più a penalizzare le iniziative, ma possa essere
foriera di nuove scoperte e valorizzazione del territorio.
E a proposito di questo, mi auguro anche che si possano studiare metodi di
affidamento in custodia perché almeno parte dei reperti, anziché andare
dimenticata o nascosta in qualche magazzino di museo, possa rimanere sul
territorio a disposizione delle scolaresche e dei cittadini che possano
ricordare, farle rivivere e farsene vanto, anche come oggetti della propria
storia e delle proprie radici.
Storia vissuta e da rivivere … e non più fonte di costi , diseconomie e
seccature
Ing. Gian Franco Giovannini Studio INGEGNERIA ARCHITETTURA URBANISTICA, Via P.C.S. Nasica 27 Castenaso BO, Tel. + Fax 051 78 55 45 - www.studiogiovannini.eu
La Tecne s.r.l. opera nel campo dell’Archeologia e dei Beni Culturali con
professionalità e competenza da oltre vent’anni.
Accreditata presso le Soprintendenze Archeologiche, è in possesso dell’attestato
di qualificazione nella categoria SOA OS 25 Classifica II per la partecipazione
agli appalti pubblici, rivolgendo i suoi servizi anche ad Enti Locali e Privati.
Tra i soci, guidati dal presidente Dott.ssa Laura Belemmi, sono presenti
laureati, specializzati/dottorati in archeologia, geo – archeologi, disegnatori
e grafici che garantiscono elevati standard qualitativi e rapide tempistiche
d’intervento.
Nel sito archeologico di Castenaso (BO), via XXI Ottobre 1944, nuova chiesa
della ‘Madonna del Buon Consiglio’, Parrocchia di San Giovanni Battista si sono
alternati i seguenti operatori:
Fabio Pulcini, Philippe Sergent, Cristian Tassinari, Piero Mazzavillani, Anna
Chiara Albanese, Lorenza Ghini, Barbara Valdinoci, Anna Tonelli e Martina Faedi.
Per Tecne s.r.l. Fabio Pulcini - Sede legale Via Marzabotto, 7 a Riccione (RN) - Sede operativa Via Masetti, 7 a Bologna Tel. e Fax 051.19982364
Invito alla conferenza stampa di venerdì 11 luglio 2014
Cartella immagini per la stampa (i giornalisti che desiderano scaricare le foto
sono invitati a farne richiesta a Carla Conti 051 224402 interno 123
carla.conti@beniculturali.it
)