PRIMA CHE FOSSE ZOLA
L'archivio Belletti e i ritrovamenti archeologici nella cava Andina
incontro pubblico nell'ambito di enERgie Diffuse
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Il Comune di Zola Predosa e la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio di Bologna aderiscono all'Open day di EnERgie Diffuse promuovendo un incontro aperto a tutti dedicato ai ritrovamenti archeologici nel territorio di Zola Predosa alle porte di Bologna

Sabato 13 ottobre 2018, ore 11

PRIMA CHE FOSSE ZOLA
L'archivio Belletti e i ritrovamenti archeologici nella cava Andina

Incontro pubblico con Renata Curina, archeologa della soprintendenza, Tiziana Ravasio, storica dell'arte antica, e Marco De Donno, archeologo

Zola Predosa (BO), Sala Conferenze della Biblioteca Comunale
Piazza Marconi n. 4

Attraverso la descrizione del fondo archivistico Adolfo Belletti i relatori Renata Curina (Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara), Tiziana Ravasio (Storica dell'età antica) e Marco De Donno (archeologo) forniranno elementi di inquadramento generale sull'archeologia del territorio zolese dal Paleolitico all'età romana con un approfondimento particolare sui ritrovamenti avvenuti nelle cave della ex fornace Andina a Zola Chiesa, oggetto di una recente trasformazione urbanistica con l'edificazione di nuove abitazioni, del centro sportivo e di un nuovo plesso scolastico

Ingresso libero e gratuito

Per info Biblioteca Comunale 051 6161800
biblioteca@comune.zolapredosa.bo.it

Informazioni a cura di Gabriele Mignardi, Comune di Zola Predosa

 

Promuovere la diversità culturale, il dialogo interculturale e la coesione sociale, rafforzare il contributo del patrimonio culturale dell’Europa alla società e all’economia attraverso la capacità di sostenere i settori culturali e creativi, comprese le piccole e medie imprese, promuovendo lo sviluppo e il turismo sostenibili. Sono questi i valori di fondo della designazione del 2018 quale “Anno europeo del patrimonio culturale”. Anche la Regione Emilia-Romagna ha aderito all’iniziativa del Parlamento europeo organizzando nel 2018 una settimana di promozione della cultura in Emilia-Romagna al fine di valorizzare e promuovere il patrimonio e le attività culturali e sviluppare la conoscenza e la partecipazione della cittadinanza alle manifestazioni culturali del proprio territorio che, grazie ad una fitta e diffusa rete di energie pubbliche e private, ha saputo mettere la cultura al centro anche delle proprie scelte strategiche.
Quella stessa rete di energie diffuse è chiamata oggi, in occasione dell’Anno europeo del patrimonio culturale, ad ampliare i suoi obiettivi per promuovere il sistema culturale regionale e le sue specificità di sistema diffuso e policentrico,  valorizzare i più recenti interventi legislativi nei settori del cinema, della Memoria e della musica, affermare la cultura, il patrimonio culturale e la creatività come veicoli e strumenti di coesione sociale, integrazione, sviluppo economico e rigenerazione urbana, e rafforzare il senso di comunità degli attori delle politiche culturali assieme agli operatori e alle operatrici culturali e della creatività.
Al centro di questo pensiero c’è quindi l’idea della comunità e delle sue competenze diffuse e per questo il simbolo è identificato da cerchi/atomi che ruotano intorno a una forma stilizzata che simboleggia la Regione Emilia-Romagna. La loro varietà cromatica intende sottolineare le diverse identità culturali e lo slogan vuole richiamare l’importanza di una rete diffusa di energie che si basa su un patrimonio prodotto dall’impasto di cultura e umanità.


Pagina a cura di Carla Conti