L'Accademia degli Incamminati di Modigliana in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna e il Museo Geologico Giovanni Capellini di Bologna presenta una delle più straordinarie scoperte paleontologiche degli ultimi anni, il mosasauro rinvenuto a Novafeltria
SABATO 29 MARZO 2014, dalle ore 10
nell'ambito dell'iniziativa TORNATA DI PRIMAVERA
LA BALENA DI SAN
MARINO ED OLTRE
Il mosasauro di Novafeltria, il più
grande rettile fossile mai trovato in Italia
REPUBBLICA DI SAN MARINO
Sala SUMS Fondazione Cassa dei Risparmi
Via Piana, 1 - S. Marino città
È il più grande rettile fossile mai trovato in Italia e
ora, grazie a un accordo tra Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna e Alma Mater Studiorum, sarà esposto in via definitiva nel
Museo Geologico Giovanni Capellini di Bologna.
A due anni della scoperta casuale di questo
reperto eccezionale in una
cava di Novafeltria, il team di ricercatori dell'Università di Bologna è
riuscito a dargli un nome e un'età: si tratta del fossile di un mosasauro e
risale alla fine del periodo Cretaceo, cioè all'incirca a 75 milioni di anni fa.
Per illustrare questa scoperta eccezionale che ha fatto il giro del mondo,
l'Accademia degli Incamminati di Modigliana in collaborazione con la
Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna e il Museo Geologico
Giovanni Capellini di Bologna ha organizzato un incontro a San Marino sabato 29
marzo, a partire dalle ore 10.
Dopo i saluti di Giancallisto Mazzolini, Presidente Accademia degli
Incamminati, e Annalisa Pozzi, archeologa della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna, il team di esperti che ha studiato il reperto
illustrerà le ricerche che hanno portato all'identificazione del rettile. Federico Fanti
parlerà di “Il nuovo Mosasauro di Secchiano (Novafeltria)”,
Cristiano Guerra di “Il patrimonio geologico di San Marino”, Stefano Marabini
“Sul cretaceo di San Marino e Val Marecchia, lo Scarabelli
aveva ragione” e Gian Battista Vai su “La prima carta geologica di San
Marino e di Scarabelli”.
Il mosasauro rinvenuto a Novafeltria, era un animale gigantesco: lungo
dalla punta del muso alla fine della coda più di 11 metri e con una testa lunga
un metro e mezzo. È il più grande rettile fossile
rinvenuto in Italia.
Ciò che cattura l’attenzione sono i denti possenti, lunghi fino a 10 centimetri:
quelli del mosasauro di Novafeltria mostrano i segni di usura tipici dei grandi
predatori e confermano che questo animale era in grado con il suo morso di
provocare profonde ferite e frantumare le ossa delle sue prede.
Per giungere all'identificazione del rettile, il team composto da Federico
Fanti, Andrea Cau e Alessandra Negri, ha unito le diverse competenze per capire
sia la successione sedimentaria da cui è stato estratto il reperto, sia di che
animale si trattasse.
Lo studio dei microfossili contenuti nelle rocce ha permesso ad Alessandra Negri
di datare il fossile mentre le analisi di Federico Fanti ed Andrea Cau hanno
identificato il reperto come la parte anteriore del cranio di un grosso rettile,
per la precisione un mosasauro.
I mosasauri erano grandi rettili marini, lontani parenti dei serpenti e delle
lucertole, comparsi 100 milioni di anni fa ed estinti –assieme ai dinosauri– 65
milioni di anni fa. I mosasauri erano “tornati” a vivere in mare, adattando il
loro corpo all'ambiente acquatico. Per molti aspetti, il loro stile di vita
ricorda quello delle balene e delle orche, e come queste ultime erano feroci
predatori armati di denti molto robusti. Dopo i dinosauri, i mosasauri sono i
più grandi rettili vissuti sulla Terra, con alcune specie lunghe una dozzina di
metri e pesanti fino a 10 tonnellate.
In Italia i resti di mosasauro sono relativamente pochi, rinvenuti per lo più in
Veneto.
Il merito della scoperta di
Novafeltria va al signor Paolo Giordani, cercatore amatoriale di fossili, che
alla fine del 2010 si imbatté, in una cava in località Secchiano, in un grande
blocco da cui spuntavano imponenti denti fossilizzati.
Dopo una prima segnalazione al geologo Loris Bagli e a Maria Luisa Stoppioni,
del Museo della Regina di Cattolica, il reperto è stato consegnato alla
Soprintendenza per i beni archeologici dell' Emilia-Romagna, competente per la
tutela, che a sua volta lo ha affidato ai ricercatori del Dipartimento di
scienze biologiche, geologiche e ambientali dell'Alma Mater di Bologna, Federico
Fanti, Andrea Cau e Alessandra Negri che hanno curato anche la pubblicazione
scientifica di questo ritrovamento nella rivista Cretaceous Research.
SABATO 29 MARZO 2014, dalle ore 10
Sala SUMS Fondazione Cassa dei Risparmi
Via Piana, 1 - S. Marino città (RSM)
Programma
ore 10,00 - Apertura dei lavori con i saluti di
Giancallisto Mazzolini,
Presidente Accademia degli Incamminati
Annalisa Pozzi, archeologa della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna
Consegna del “Vincastro d'Argento - Premio a una Vita” a Romeo Morri
ore 10,30 - Relazioni di
Federico Fanti
“Il nuovo Mosasauro di Secchiano (Novafeltria)”
Cristiano Guerra
“Il patrimonio geologico di San Marino”
Stefano Marabini
“Sul cretaceo di San Marino e Val Marecchia, lo Scarabelli aveva ragione”
Gian Battista Vai
“La prima carta geologica di San Marino e di Scarabelli”
Informazioni e Segreteria
Rag. Giuseppe Mercatali - Modigliana
Tel. cellulare 347.6485722
accademiaincamminati@libero.it