Area Archeologica di Veleia
I rinvenimenti
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L’esplorazione di Veleia è avviata nel 1760 dal Duca di Parma, don Filippo di Borbone, a seguito del ritrovamento fatto casualmente nel 1747 della Tabula alimentaria traianea, tuttora la più grande iscrizione su bronzo nota di tutto il mondo romano.

           
Busto ritratto di fanciulla                         Statuetta raffigurante Ercole ebbro

Dei monumenti innalzati nel cuore della città restano marmi e bronzi iscritti e figurati, tra cui la celebre Tavola traianea, un ampio brano della lex de Gallia Cisalpina, sulle competenze giudiziarie dei magistrati operanti nella provincia, un ritratto in bronzo di giovane donna, da identificare forse con la Baebia Basilla di un’iscrizione, l’immagine in bronzo dorato di Antonino Pio, piccoli bronzi, come la Vittoria in volo o il simulacro di Ercole ebbro, conservati, come gli altri materiali di provenienza veleiate, presso il Museo Archeologico Nazionale di Parma, già Ducale Museo d’Antichità, istituito in funzione dell’esplorazione nel 1760.

             
Statuette raffiguranti la Vittoria alata (a sinistra) e Alessandro Magno (a destra)