Pubblichiamo il resoconto dell'archeologa Manuela Catarsi e del Segretario della Deputazione di Storia Patria per le province parmensi Leonardo Farinelli sul convegno "1859 Parma da Ducato all’Unità nazionale" che si è tenuto nella sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale di Parma dal 12 al 13 dicembre 2009
Ogni anno, almeno da più di mezzo secolo, la Deputazione di Storia Patria per
le province parmensi chiude l’anno con una seduta a sezioni riunite. Quella che
ha concluso il 2009 è stata dedicata alla fine dei Ducati e al passaggio delle
sue province allo stato unitario.
Organizzando la seduta, che in via straordinaria si è svolta in due mezze
giornate di lavori, la Deputazione, che da quasi un ventennio è presieduta da
Marco Pellegri, ha richiesto il contributo di scienza, conoscenza ed esperienza
al Comitato provinciale dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano,
guidato da Corrado Camizzi.
Il prof. Corrado Camizzi Presidente del Comitato Provinciale per la Storia del
Risorgimento e l'arch. Marco Pellegri Presidente della Deputazione di Storia
Patria Province Parmensi
Importante inoltre il contributo scientifico e organizzativo apportato dal Museo Archeologico Nazionale di Parma. Questa storica istituzione infatti non solo ha messo a disposizione i locali, ma è stato presente con la vice direttrice dr.ssa Manuela Catarsi, che è intervenuta al convegno comparando la situazione del Museo Archeologico al tempo ducale e nei primi cinquant’anni dell’Unità italiana.
Il convegno è stato seguito da un folto e attento pubblico
Durante il convegno, dal titolo “1859 Parma da Ducato all’Unità nazionale”, sono
state tenute 16 relazioni.
Dopo gli interventi dei rappresentanti delle altre Sezioni della Deputazione di
storia patria ci sono stati gli interventi di Corrado Camizzi e Alba Mora che
hanno presentato l’epopea risorgimentale: il primo dal punto di vista generale,
la seconda nell’ottica ducale, mettendo bene a fuoco quanti “buchi neri” ancora
dovrebbero essere illuminati.
A seguire, Marco Pellegri, Roberta Cristofori, Carlo Mambriani e Alessandro
Malinverni hanno rispettivamente illustrato ad un pubblico attento e numeroso:
Memorie del Risorgimento e dell’Unità in opere d’arte e in persone parmensi;
L’iconografia risorgimentale; L’architettura nei Ducati tra gli ultimi Borbone e
l’Unità; Per la storia delle arti e del gusto alla corte degli ultimi Borbone
Parma.
Manuela Catarsi, Sergio Di Noto, Giovanni Gonzi e Leonardo Farinelli hanno
esaminato, comparandole, la legislazione ducale e quella unitaria, riguardanti
il Museo archeologico, l’Università degli studi, la Scuola primaria e secondaria
e la Biblioteca pubblica, mentre Giorgio Sulpizi, ha illustrato le leggi
sull’ordine pubblico nel Ducato.
L'archeologa Manuela Catarsi espone la relazione sul Lopez, direttore del Museo
Archeologico di Parma al momento del passaggio tra Ducato e Regno d'Italia
Bianca Venturini e Luisella Celaschi Brunazzi hanno delineato il comportamento
assunto nel nuovo stato da due personaggi (Giuseppe Mischi e Filippo Linati) che
occupavano una posizione di rilievo presso la Corte ducale.
Interessanti e in qualche modo nuovi i due temi trattati da Edoardo Fregoso
(Condizione giuridica della donna nei Codici parmense e sardo-piemontese e I
simboli dello Stato nella legislazione ducale) e quello svolto da Federica
Balluchi e Katia Furlotti, L'informativa contabile del Ducato di Parma: spunti
critici di riflessione.
Pietro Bonardi ha dovuto semplicemente accennare al tema che tratterà nella
relazione scritta ed è fortunato che, dato al suo contributo, sottende un mondo
dalle mille sfaccettature: Oremus pro Imperatore nostro Iosepho. La stessa sorte
però è toccata al relatore, chiamato a parlare alla fine della seconda mezza
giornata di lavori, causa il non rispetto dei tempi di alcuni oratori
precedenti.
La bandiera del Ducato di Parma, l'unico esemplare (pare) ad essersi conservato